Vincenzo Nibali ad Alessandria per il quinto compleanno del Museo AcdB
Un vero e proprio bagno di folla questo pomeriggio a Palazzo Monferrato di Alessandria, sede del Museo AcdB “Alessandria città delle Biciclette” per Vincenzo Nibali ex grande campione del ciclismo italiano, ritiratosi nel 2022 e vincitore nella sua lunga carriera di moltissime corse di interesse internazionale e mondiale tra cui i tre grandi giri: Vuelta a España, Giro d’Italia e Tour de France, il Giro di Lombardia (la sua corsa ha confessato) e ancora Milano-Sanremo nel 2018, (ultimo italiano a vincerla) e moltissimi altri successi nel suo palmarès che fanno di Vincenzo, sebbene appena ritiratosi dalle corse, una vera e propria icona delle due ruote.
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Nel primo pomeriggio l’incontro con i giovanissimi delle scuole elementari Carducci e successivamente con i ragazzi più grandi degli Istituti Volta e Vinci, mentre in serata, spazio ai numerosissimi appassionati e curiosi con il talk show condotto dal giornalista Rai Andrea De Luca in una sala conferenze gremitissima con molte persone in piedi ad ascoltare gli aneddoti di Vincenzo.
In occasione del quinto compleanno il Museo AcdB, ospita in una delle sue sale per almeno tre mesi, tre biciclette utilizzate da Vincenzo nel corso del 2022, suo ultimo anno da professionista, grazie anche alla sinergia tra Massimo Rava, grande amico di Vincenzo e meccanico della scorta tecnica in corsa e Roberto Livraghi, direttore del Museo AcdB e Wilier Triestina sponsor tecnico dell’Astana, l’ultima squadra che ha potuto schierare il nostro “Squalo dello Stretto” così è soprannominato Vincenzo dai suoi tifosi.
“Io ero tifosa di Coppi e mio papà di Bartali, in casa era una guerra. Ero appassionata di ciclismo fin da bambina, già ai tempi della loro rivalità e continuo ancora adesso. Vincenzo è il mio preferito, ma ho l’autografo anche di Savoldelli, Bettini e Cunego.” Così la signora Elisabetta che intercetta Nibali prima del talk show per una foto e per farsi autografare il libro scritto dallo stesso Vincenzo alcuni anni fa e che stringe a sé come fosse una reliquia.
Fa un po’ effetto, almeno per me, scrivere di Vincenzo Nibali come “EX” corridore e credo sia lo stesso anche per altri appassionati di ciclismo che lo ricordano arrivare a braccia alzate specialmente nelle tappe di montagna: mi viene in mente, su tutte, l’arrivo di Sant’Anna di Vinadio nel Giro d’Italia del 2016 ad esempio. Per Vincenzo invece no. Lui non ha rimpianti e lo racconta con la pacatezza che lo contraddistingue. Non ha abbandonato la bicicletta di certo. Ci va tutti i giorni e non può mancarle. Ha abbandonato solo il professionismo, si diverte un mondo in mountain bike e posta anche le foto sul suo profilo Instagram. Continua ad essere nel mondo delle due ruote come consulente del team professional svizzero Q36.
“Se Filippo Ganna potrà arrivare a vincere una Milano-Sanremo come ho fatto io? Non ha le mie stesse caratteristiche, ma assolutamente sì. Si è presentato alla classicissima di primavera in grandissima condizione arrivando secondo e forse poteva far anche qualche cosa di più, come ha ammesso lui stesso, dicendo che non ha osato. Però sicuramente la scorsa Sanremo gli è servita per capire come comportarsi in futuro per fare quel qualcosa in più che occorre per arrivare davanti. Quello che doveva vincere su pista, lo ha vinto, ha fatto il record dell’ora e vinto tante cronometro, ora ha quella determinazione e quella concentrazione che lo porteranno a fare ancora meglio su strada.”
E ancora, continua il campione messinese, quando gli viene chiesto se secondo lui c’è qualche corridore “italiano” giovane che possa un domani arrivare a vincere quello che ha fatto lui. “Nel breve termine, purtroppo al momento non c’è nessuno, penso che debbano passare almeno cinque anni prima di pensare di vedere un nostro connazionale combattere per i grandi giri come Tour, Giro e Vuelta. Ripeto, purtroppo, ma sarò felice di essermi sbagliato!”
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