Coldiretti Alessandria: “Earth Day: difendiamo i prodotti della terra e diciamo ‘NO al cibo sintetico’”
Alessandria – Oltre 6 alessandrini su 10 (62%) coltivano frutta, verdura o erbe aromatiche in giardini, terrazzi e orti urbani spinti dalla voglia di trascorrere più tempo all’aperto ma anche di avere un rapporto più diretto con la terra e la natura.
E’ quanto emerge da un’indagine Coldiretti/Ixe’ con iniziative nei mercati di Campagna Amica per sensibilizzare, in occasione della Giornata Mondiale della Terra (Earth Day) del 22 Aprile promossa ormai oltre cinquant’anni fa dalle Nazioni Unite, sull’importanza di fermare il consumo di terreno fertile e difendere l’agroalimentare italiano con la raccolta firme per dire #noalcibosintetico e sostenere una rapida approvazione della legge sul divieto di produzione, commercializzazione e uso del cibo sintetico in Italia.
Tra i patiti del pollice verde, oltre la metà (51%) utilizza il giardino o l’orto di casa ma c’è anche un 32% che sfrutta il balcone o la terrazza e un 15% che si arrangia con il davanzale delle finestre, mentre il resto si avvale di piccoli appezzamenti.
“Se in passato erano soprattutto i motivi economici a spingere questa tendenza ora si somma la voglia di voler trascorrere più tempo all’aperto a contatto con la natura e il piacere di offrire alla propria famiglia e agli amici i prodotti freschi che sono il frutto del proprio lavoro – ha affermato il Presidente Coldiretti Alessandria Mauro Bianco -. Una tendenza che si accompagna anche da un diverso uso anche del verde privato con i giardini e i balconi delle abitazioni che sempre più spesso lasciano spazio ad orti per la produzione “fai da te” di lattughe, pomodori, piante aromatiche, peperoncini, zucchine, melanzane, ma anche di piselli, fagioli fave e ceci da raccogliere all’occorrenza.
Accanto a chi esprime la propria passione in orti e giardini ci sono anche molti che non si accontentano e hanno a disposizione almeno un ettaro di terreno a uso familiare.
“Si tratta in larga maggioranza di famiglie che hanno ereditato aziende o pezzi di terreno da genitori e parenti dei quali hanno voluto mantenere la proprietà per esercitarsi nel ruolo di coltivatori e allevatori, piuttosto che venderli come accadeva spesso nel passato. Ma ci sono anche molte persone che hanno acquistato terreni o piccole aziende agricole anche in aree svantaggiate per ristrutturarle e avviare piccole attività produttive. La passione per l’orto si sta diffondendo anche tra i più giovani e tra persone completamente a digiuno delle tecniche di coltivazione. Un bisogno di conoscenza che è stato colmato con il passaparola e con le pubblicazioni specializzate, ma anche dalla figura del tutor dell’orto che la rete di Campagna Amica mette a disposizione”, ha aggiunto il Direttore Coldiretti Alessandria Roberto Bianco.
Ma non manca neppure chi ha approfittato dell’opportunità messa a disposizione dagli enti locali che organizzano e affittano veri e propri orti urbani che sono messi a disposizione in quasi 3 capoluoghi di provincia su 4 (73%) secondo l’analisi della Coldiretti sugli ultimi dati Istat che evidenzia la presenza di ben 2,17 milioni di metri quadrati destinati ad orti urbani in queste realtà.
Ogni amministrazione applica parametri e sistemi diversi per la concessione degli orti pubblici: ci sono comuni che li danno in uso annuale in cambio di un piccolo canone dopo averli recintati e attrezzati con acqua e piccolo riparo per gli attrezzi, altri che li riservano solo a certe fasce di età e altri ancora che aprono dei veri e propri bandi per le assegnazioni con quote di canone che cambiano a seconda del reddito e dell’età.
L’investimento per realizzare un orto tradizionale in giardino si può stimare intorno ai 300 euro per 20 metri quadrati “chiavi in mano” per acquistare terriccio, vasi, concime, attrezzi, reti per delimitare le coltivazioni, sostegni vari, sementi e piantine. Individuare lo spazio giusto e, la stagionalità, conoscere la terra di cui si dispone, scegliere attentamente semi e piantine a seconda del ciclo e garantire la disponibilità di acqua sono alcune delle regole fondamentali per ottenere buoni risultati.
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ECCO I 10 CONSIGLI PER UN ORTO PERFETTO
Spazio giusto: l’orto in piena terra è la soluzione migliore. Per chi non ha il giardino, il balcone o il terrazzo sono una buona alternativa. L’importante è che siano soleggiati e ventilati.
Stagionalità: a ogni periodo dell’anno il suo prodotto. Per sapere quando e cosa coltivare è utile dotarsi di un calendario delle semine.
Giusto tempo: gli orti, anche quelli di piccole dimensioni, necessitano di cure quotidiane. Se si ha poco tempo comprare piantine già sviluppate e trapiantarle.
Buona terra: è garanzia di risultati. Per mantenere un buon livello di fertilità è meglio scegliere compost vegetale biologico o terriccio universale.
Semi e piantine: ci sono selezioni da fare e regole da rispettare a seconda che si lavorino ortaggi a ciclo lungo (fagioli, piselli, fave) o a ciclo corto (ravanelli, rucola o carota).
Trapianto: si realizza quando le dimensioni della piantina superano quelle del recipiente.
Acqua: per un’adeguata crescita alle colture il terreno deve essere sempre umido, ma mai bagnato. Le innaffiature vanno regolate a seconda della temperatura e dello sviluppo delle piante. Attenzione alla qualità dell’acqua (contenuto in calcare, etc.) ed al contenuto in cloro.
Temperatura: è importante fare attenzione all’andamento del tempo. A marzo e ad aprile il rischio di gelate notturne è ancora alto: è bene quindi proteggere le piantine con dei teli isolanti (ad esempio di tessuto non tessuto.
Parassiti: formiche, mosca degli orti, ragnetti rossi e bruchi sono i principali insetti che possono arrivare a creare seri problemi alla produzione. Per limitare questi attacchi, utilizzare reti anti-insetto e non improvvisarsi utilizzatori di pesticidi.
Costi: tra terra, piantine o semi, concime e strumenti di lavoro, si può stimare intorno ai 300 euro per uno spazio di 20 metri quadrati “chiavi in mano”.