Coldiretti Alessandria: “Nuove povertà: garantire cibo alle fasce più deboli, welfare contadino e solidarietà”

Alessandria – “La povertà crescente è figlia della situazione di incertezza sociale, economica e personale che attraversa come un fiume carsico la popolazione italiana da Nord a Sud intrecciando preoccupazioni e timori di ogni tipo: dalle malattie al decadimento fisico, dalla solitudine alle difficoltà economiche, dai drammatici effetti della crisi climatica fino alle guerre e alle pandemie. Con Campagna Amica a San Pietro abbiamo voluto dare un segno tangibile della vicinanza della filiera agroalimentare italiana alle fasce più deboli della popolazione più colpite dalle difficoltà economiche. Il nostro obiettivo è far crescere sempre di più le iniziative di solidarietà concreta che aggiungono valore etico anche a un gesto semplice ma fondamentale come il fare la spesa”.
Così il Presidente Coldiretti Alessandria, Mauro Bianco, al termine della due giorni che ha visto una numerosa delegazione alessandrina presente al World Meeting on Human Fraternity ispirato all’Enciclica “Fratelli tutti” di Papa Francesco.
Presenti al grande mercato contadino di Campagna Amica allestito in via della Conciliazione anche alcune aziende della provincia alessandrina: la “Società Agricola San Lorenzo” dei fratelli Lauria, oltre 70 ettari tra coltivato e pascolo e 350 capre razza Saanen, Camosciata e Roccaverano a Ponzone, zona di Acqui Terme, che alleva e trasforma il latte in diversi tipi di formaggi, rigorosamente 100% caprini e l’azienda risicola di Casale Monferrato “Cascina Ardizzina” di Paolo Costanzo, attiva dal 1890 vanta la produzione di riso Carnaroli, Baldo, risotti pronti, farro, farina di riso e da polenta.
Con l’inflazione alimentare più alta da quasi 40 anni salgono a oltre 3,1 milioni i poveri che hanno chiesto aiuto per mangiare facendo ricorso alle mense per i poveri o ai pacchi alimentari per un totale di 92mila tonnellate di cibo distribuite negli ultimi dodici mesi. È quanto stima la Coldiretti su dati Fead nel suo studio “Poveri, il lato nascosto dell’Italia”
L’Italia si prepara a vivere l’estate a tavola più cara da decenni con il numero dei bambini sotto i 15 anni bisognosi di assistenza per mangiare che ha superato quota 630mila, praticamente un quinto del totale degli assistiti, ai quali vanno aggiunti 356 mila anziani sopra i 65 anni oltre a una platea della fame e del disagio che coinvolge più di 2,1 milioni di persone fra i 16 e i 64 anni.
Fra tutti coloro che chiedono aiuto per il cibo più di 1 su 5 (23%) è un migrante che nel nostro Paese non riesce a procurarsi da solo il “pane quotidiano”, ma ci sono anche oltre 90mila senza dimora che vivono per strada, in rifugi di emergenza, in tende o anche in macchina e quasi 34mila disabili. Nel 2022 hanno ricevuto assistenza per mangiare anche 48mila ucraini proprio nell’anno in cui il Paese è stato invaso e devastato dall’esercito russo.
Negli ultimi tre anni il numero delle persone che hanno chiesto aiuto per mangiare è salito di un milione, il 64% al Sud, il 22% al Nord e il resto nelle aree del centro Italia. Oltre 2 milioni di persone hanno ricevuto sostegni alimentari in modo continuativo, il resto si è rivolto ai programmi e alle strutture di assistenza solo in modo saltuario come ultima spiaggia e soluzione per momenti di estremo bisogno.
La stragrande maggioranza di chi è stato costretto a ricorrere agli aiuti alimentari lo fa attraverso la consegna di pacchi alimentari che rispondono maggiormente alle aspettative dei nuovi poveri che, per vergogna, prediligono questa forma di sostegno piuttosto che il consumo di pasti gratuiti nelle strutture caritatevoli.
Nel paniere della solidarietà si trovano un po’ tutti i prodotti non deperibili: dal latte a lunga conservazione UHT (23%) alla pasta (9%), dalla salsa di pomodoro (8%) ai legumi (5%), da succhi di frutta e zucchero (5%) a caffè e biscotti (4%), senza dimenticare carne e tonno in scatola (3%), farina, marmellate, formaggio, fette biscottate (2%).
Fra i nuovi poveri ci sono anche coloro che hanno perso il lavoro, piccoli commercianti o artigiani che hanno dovuto chiudere, le persone impiegate nel sommerso che non godono di particolari sussidi o aiuti pubblici e non hanno risparmi accantonati, come pure molti lavoratori a tempo determinato o con attività colpite dalla crisi dal balzo costi dell’energia con il caro bollette e dagli effetti del cambiamento climatico.
L’esperienza della spesa sospesa di Campagna Amica è nata per sostenere le famiglie in difficoltà: il cibo di alta qualità raccolto non è rappresentato solo da generi di largo consumo ma anche da prodotti straordinari e particolari della tradizione agricola italiana come i “sigilli” di Campagna Amica.
“Con la Spesa sospesa abbiano voluto dare un segno tangibile della solidarietà degli agricoltori verso le fasce più deboli della popolazione più colpite dalle difficoltà economiche. La distribuzione di questi prodotti è resa possibile dalla rete di collaborazioni che Coldiretti/Campagna Amica ha realizzato nei territori: Caritas, mense parrocchiali, fondazioni ospedaliere sono state tra i partner più attivi nel donare agli indigenti o alle famiglie in difficoltà i prodotti raccolti dai contadini e dai consumatori. Questa esperienza è diventata un fenomeno strutturale presente in tutti i mercati contadini nel nostro Paese, anche sul territorio provinciale”, ha aggiunto il Direttore Coldiretti Alessandria Roberto Bianco.

Continua a leggere l'articolo dopo il banner