Tenera è la notte: quelle splendide serate di Narrativa & Musica nel caldo Ferragosto di Casal Cermelli.

Dopo Ferragosto, in questa nostra campagna alessandrina, l’Estate – che a giugno vive il trionfo del suo iniziale splendore, la gioia adolescente delle scuole che terminano, l’immensa bellezza del grano che matura…e si potrebbe cantarlo, il semplice del grano, il calore del pane, il tempo delle rose iniziato poco prima, nel maggio della tarda primavera – è esausta. Dopo ferragosto sentiamo il senso dell’impermanenza dell’estate, nella sua fase ormai di avvicinamento all’autunno, già vediamo la foglia che presto mollerà la sua presa. Ma prima di tutto questo, c’è Ferragosto, o meglio un po’ tutto un mese, specialmente nella sua prima parte,  di feste e vacanze varie. Le antichissime feste contadine delle tante pianure d’Italia che da tempi remoti hanno celebrato la fine del raccolto del frumento…anche se fu poi Ottaviano detto Augusto ad inventare, il primo giorno d’agosto, la Feriae Augusti (riposo di Augusto), che però si sommava ad una serie di altre feste che si svolgevano in tutto l’impero in agosto, appunto. Fu poi la Chiesa ad assimilare la festa di un Imperatore all’Assunzione della Madonna in cielo, trasportandola al 15 del mese…

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Solo che per me la festa di Ferragosto è in realtà la Festa d’la Madona d’Agust, ovvero la festa patronale di Casal Cermelli, paese di nascita di mio padre e dei miei avi paterni, festa che frequentavo da bambino, festa alla quale mio padre e mia nonna tenevano immensamente… Ed è una festa particolare per un paio di motivi: il primo che, diversamente dalla stragrande maggioranza delle feste patronali d’oggi, non è vissuta con il binomio cibo+musica, ma solo, come s’usava un tempo, musica – che è spesso, ovviamente, musica da ballo – come si faceva per tutti i secoli della mia infanzia e della mia adolescenza… Il secondo motivo di interesse è il luogo dove la festa viene celebrata, che da tanti, tantissimi anni, è sempre lo stesso: la Pagliarella. Luogo chiuso e protetto, come sorvegliato da platani enormi, con una pista da ballo e una non enorme pedana – in cemento – per i musicanti. Luogo semplice, luogo di paese, luogo senza nulla di particolare…salvo il fatto che ad entrarci sembra di entrare in una macchina del tempo che ti trasporta dritto dritto nei primi anni 60, e ti ci senti bene, a tuo agio, protetto e cullato dai ricordi che ti prendono in una notte d’estate…

Ma non solo, perché a Casal Cermelli, che, ormai i miei lettori bene lo sanno, frequento per le tante presentazioni di libri che ci fanno, che per di più, in estate, li fanno proprio alla Pagliarella, quest’anno si sono inventati due serate particolari, alle quali non potevo non partecipare, fatte di libri, genuina Musica Popolare e splendido Swing. L’universo della musica è davvero straordinario. Poche settimane fa, per la festa patronale di Oviglio (la sua data è rimasta quella…imperiale, dato che si svolge intorno al primo agosto), ho riunito in un unico articolo le tre splendide serate musicali che sono state proposte…generi diversi, tantissima energia positiva…a Casal Cermelli ho partecipato a due serate musicali con musica completamente diversa e per me sempre molto attraente…si, l’universo della Musica è fatto di molte diverse meraviglie.

Che poi c’è stata in queste proposte anche parecchia creatività aggiuntiva, ovvero l’idea di presentare una serata, quella del 16 agosto, dove si parlava di un libro, presente l’autrice, Vilma Buttolo, alternando però all’analisi dei racconti di tale testo la musica, autenticamente e genuinamente popolare, dei Calagiubella, gruppo autoctono di Casal Cermelli. Un particolare ed inedito incontro fra Musica – e parecchia – e un libro che mi è piaciuta moltissimo. L’altra serata di splendida musica si è tenuta il 19 agosto, ultima della Festa d’la Madona d’Agust 2023, ed è stata una serata di splendido Swing, con il Balanceo Quartet. Da dire la serata del 19 aveva lo splendido valore aggiunto di essere stata organizzata – e molto bene – dalla locale AVIS, per una raccolta fondi destinati all’Emilia-Romagna alluvionata. Come ho fatto per Oviglio, faccio una breve cronaca di ciascuna delle due serate…ma lasciatemelo dire, quanto è bello vivere serate estive di Musica & Convivialità in questo Splendido Piemonte d’Agosto

 

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16 Agosto 2023: prima la musica e poi le parole o prima le parole e poi la musica? lo strano sposalizio, a Casal Cermelli fra una raffinata scrittrice torinese e una simpaticissima country band…

Lei è Vilma Buttolo: elegante, raffinata e torinese, scrive racconti andando a pesca nelle pozze più profonde (così chiama Paolo Cognetti i narratori di storie brevi), ha studiato alla Holden di Torino, da quel poco che ho leggiucchiato qua e là dai sui due libricini (libricino non è mai un dispregiativo, anzi), e da quel che è stato detto ieri, in una sorta di analisi totale dei testi condotta da quell’impavida amante della narrativa che è Mariangela Dotto, la Presidente di Insieme per Leggere, di Casal Cermelli – che organizza questi incontri – i suoi testi sono lame di luce che entrano nella realtà e in qualche modo la disvelano… Ma qui non leggerete una recensione del libro, che sto ancora leggendo, e del quale vi parlerò dopo averlo letto, qui vi parlerò soprattutto della singolarità della serata.

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Ascoltando le parole delle due simpatiche signore, mi è venuto in mente che l’accompagnamento musicale consigliato poteva essere l’algido pianoforte torinese di Ludovico Einaudi. E invece no. Perché loro, i suonatori, invece, sono i Calagiubella: sembrano usciti pochi minuti prima da un film anni ’50, che so, tipo Riso Amaro, fanno, con tre chitarre, due fise e le loro voci musica genuinamente popolare, praticamente sempre in dialetto, che mi piace e mi coinvolge da morire. Parlando con loro dopo che tutto era finito, mi hanno simpaticamente confessato che: l’impianto sonoro era stato assembrato fortunosamente, non era quello che utilizzano di solito, mancava qualcuno del gruppo (in ferie e via), una delle ragazze del gruppo era afona, e per di più non avevano praticamente provato! Ma li avrei abbracciati tutti lo stesso, che la loro musica così popolare è stata gioia piemontese pura…

Il busillis è: ma che ci azzeccano quella raffinata scrittrice torinese di racconti e questa band che quella sera era così improvvisata? Ma proprio niente, si potrebbe affermare, se guardate la foto sotto, dove Mariangela guarda a braccia aperte ed espressione sconsolata verso Gianpiero, il capo banda dei Calagiubella, (nella foto ci entra sono il braccio e un dito puntato, molto eloquente), e sembra che lui dica a lei: ma chmensuma noi o chmensei voi? (iniziamo noi o iniziate voi?)…e lei: boh?? Divertentissimo, no? E, invece, questi due universi che appaiono intriganti ciascuno per suo conto, ma tra loro molto distanti, li hanno uniti poche e semplici cose: la simpatia di Vilma Buttolo, l’affabilità immensa di Mariangela Dotto, l’accoglienza di Casal Cermelli, il fatto di essere in quel luogo un po’ a margine del mondo rumoroso, che è la Pagliarella – a Casal Cermelli, appunto. E, ultima ma non ultima, la meraviglia di una notte di mezzo Agosto… poco per unire cose lontanissime? No, più che sufficiente, direi.

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19 agosto 2023: non avrebbero mai smesso di suonare! il bellissimo concerto Swing del Balanceo Quartet.

Uno dei brani più trascinanti – e famosi – dell’immenso Duke Ellington ha per titolo: It Don’t Mean a Thing (If It Ain’t Got That Swing). La traduzione italiana è pressappoco la seguente: Non significa niente, se non non possiede lo Swing…E la sera del 19 agosto, di Swing il Balenceo Quartet alla Pagliarella ce ne ha donato moltissimo! Balanceo, del resto, è una parola spagnola che significa “dondolio“, “oscillazione“…ovvero: lo Swing! E loro, un classicissimo Quartetto Jazz, formato da Paolo Pezzi (sax tenore), Andrea Ferrera (contabbasso), Federico Lagomarsino (batteria) e Max Vigilante (pianoforte che era anche il cantante, …molto bravo, peraltro)…hanno suonato davvero dell’ottimo Swing, iniziando da George Gershwin e andando a Nat King Cole attraverso Glenn Miller, del trascinante Boogie-woogie, e, con mio grande piacere, un sacco di quello swing italiano che era il repertorio di un grandissimo crooner come Nicola Arigliano. Sono stati molto bravi, tutti, sapendo anche, nonostante il caldo, coinvolgere un pubblico, assai soddisfatto, in molti passi di ballo…

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Ho poi fatto una breve conversazione con Paolo Pezzi, il Sax tenore, mentre smontavano tutto quanto. Gli ho chiesto da dove provenivano loro e da dove proveniva quella genuina e coinvolgente anima Swing. Ma ha narrato che tutti e quattro in realtà hanno storie e retroterra diversi, in quanto provengono da diverse compagini Jazz – e Swing in particolare – gravitanti dentro e intorno a Genova, Ma poi durante l’estate si riuniscono con molto entusiasmo per potare lo Swing – e in generale il repertorio divertente e anche ballabile che hanno proposto quella sera – in tanti e tanti luoghi della nostra e di altre province. Mi ha anche confidato che in realtà lui insegna oboe al Liceo Musicale “Umberto Eco” di Alessandria, ma che di tale strumento conosce giusto il necessario per insegnarlo, ma il suo vero strumento – amato e da sempre suonato – è stato e sempre sarà il sax tenore.

Termino narrandovi una cosa per me mai vista – e di concerti ne ho visti parecchi : dopo aver finito, fatto il bis e salutato, i quattro del Balanceo sono andati al bar, si sono rifocillati e…sono tornati a suonare!!! Un’altra mezz’ora di splendido swing, per buona parte all’italiana…Probabilmente l’atmosfera di quel luogo un po’ magico, che è, appunto la Pagliarella, li stimolava ad andare avanti e a non smettere più di suonare!!! Fantastico!!!