Coldiretti Alessandria: “Economia: contro caro prezzi tornano i piatti ‘poveri’ della cucina antispreco”
Alessandria – Con il caro spesa torna la cucina povera dei piatti anti-spreco preparati in quasi 7 famiglie su 10 (68%) con una svolta green spinta dall’impennata dei prezzi che sta mettendo in difficoltà soprattutto le fasce più disagiate della popolazione.
E’ quanto emerge dal rapporto della Coldiretti su “La spesa green degli italiani, dal bio al km 0 fino al ritorno del piatti poveri antispreco”. Con l’inflazione alimentare che è stata pari al 9,8% ad agosto, secondo dati Istat, e i rincari che raggiungono addirittura il massimo del 43% per lo zucchero, gli alessandrini adottano comportamenti più responsabili per salvare i bilanci, anche riducendo lo spreco. E le ricette della tradizione popolare con il riutilizzo degli avanzi o di ingredienti di base sono l’asse portante della cucina italiana candidata a patrimonio immateriale dell’umanità per l’Unesco e spesso sono state riproposte nella loro eccezionale semplicità anche da cuochi e ristoranti di alto livello.
Molti dei piatti più tradizionali hanno origine proprio dall’esigenza di non sprecare cibo. Si possono preparare delle ottime polpette recuperando della carne rimasta semplicemente aggiungendo uova, pane duro e formaggio oppure la frittata di pasta per rivitalizzare gli spaghetti del giorno prima e ancora la pizza rustica per consumare le verdure avvolgendole in croccante sfoglia. Senza dimenticare la polenta, cibo di generazioni di italiani, che, quando avanza, può essere fritta e arricchita magari con pezzi di formaggio. Anche la frutta può rivivere se caramellata, diventare marmellata oppure macedonia.
La tradizione rurale insegna anche a usare come ingredienti quelle parti della preparazione dei cibi che solitamente si gettano. L’acqua della pasta, soprattutto se abbiamo cotto paste ripiene come gli agnolotti, è arricchita dagli amidi e dalle proteine del grano. Si può dunque conservare in frigo per usarla come base per il brodo per risotti, carni, verdure in padella. L’acqua della bollitura delle verdure ha lo stesso utilizzo. I brodi di carne o pesce, ricchi di proteine, possono essere congelati e utilizzati per cotture successive o per minestre.
“Nonostante la maggiore attenzione a livello sociale, il tema dello spreco alimentare resta rilevante. Nelle case italiane si gettano mediamente a settimana 674,2 grammi di cibo pro capite, secondo Waste Watcher. Spreco che a livello nazionale costa 9,2 miliardi per l’intero anno. In Sudafrica e Giappone si spreca la metà che in Italia (324 e 362 grammi a settimana) mentre in Europa è la Francia il paese più virtuoso con 634 grammi settimanali, Germania e Regno Unito svettano con 892 e 859 grammi. Stati Uniti top-waste, con 1.338 grammi di cibo gettato a settimana”, ha affermato il Presidente Coldiretti Alessandria Mauro Bianco.
Ogni anno nel mondo viene buttato complessivamente quasi un miliardo di tonnellate di cibo, pari al 17% di tutto quello prodotto, con un impatto devastante su ambiente e clima. A guidare la classifica degli sprechi sono le abitazioni private dove si butta mediamente circa l’11% del cibo acquistato mentre mense e rivenditori ne gettano rispettivamente il 5% e il 2%. Un fenomeno che determina anche effetti dirompenti sull’economia e sulla sostenibilità per l’impatto negativo sul dispendio energetico e sullo smaltimento dei rifiuti. Si stima, infatti, che le emissioni associate allo spreco alimentare rappresentino l’8-10% del totale dei gas serra.
“Un problema drammatico dal punto di vista etico oltre che economico contro il quale Coldiretti è impegnata da anni in un’opera di sensibilizzazione dei consumatori attraverso i mercati di Campagna Amica, e i consigli dei cuochi contadini, per il contenimento degli sprechi con la più grande rete delle fattorie e dei mercati a chilometri zero che riduce le distanze ed i tempi di trasporto e garantisce maggiore freschezza e tempi più lunghi di conservazione degli alimenti”, ha aggiunto il Direttore Coldiretti Alessandria Roberto Bianco.
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