AO AL, donazione di sangue: qual è la percezione degli operatori sanitari?

Alessandria – Valutare gli atteggiamenti e i comportamenti degli operatori sanitari nei confronti della donazione di sangue: è questo l’obiettivo dello studio attivato nella struttura di Medicina Trasfusionale dell’Azienda Ospedaliera di Alessandria diretta da Francesca Pollis.
I donatori sono fondamentali per soddisfare il fabbisogno di sangue in tutto il mondo: l’aumento delle malattie croniche e della popolazione, infatti, ha aumentato la necessità di emoderivati. L’unico metodo ad oggi disponibile per soddisfare questa crescente esigenza è quello di reperire donatori volontari sani nella comunità.
Dal 2019 in Italia il numero dei donatori di sangue ed emocomponenti è sceso di circa 1,8%, inasprendo un dato tendenziale che ha segnato un calo del 5% negli ultimi dieci anni (Ministero della Salute). A preoccupare maggiormente è l’invecchiamento progressivo della popolazione dei donatori, a cui non fa seguito un adeguato ricambio generazionale.
La fascia d’età dai 18 ai 45 anni rappresentava dieci anni fa il 63% del totale dei donatori italiani, mentre oggi è solo il 52%. Anche i più giovani tra i nuovi donatori sono diminuiti, dal 2012 ad oggi, di circa il 24%.
Ostacoli comuni alla donazione derivano da credenze e atteggiamenti sbagliati e dalla paura di donare il sangue. Per rispondere a questa esigenza nasce lo studio CODOSAOS sotto la guida dell’Unità di Ricerca delle Professioni Sanitarie, diretta da Tatiana Bolgeo, e che vede come Principal Investigator Graziella Peretti, Coordinatore Tecnico sanitario di laboratorio biomedico della Medicina Trasfusionale, in collaborazione con Denise Di Donna, infermiera della stessa struttura.
Lo studio intende individuare le barriere che influenzano la donazione di sangue, promuovere e diffondere la cultura della donazione e incrementare il numero delle donazioni da parte degli operatori sanitari all’interno dell’Azienda Ospedaliera di Alessandria.
Per fare questo si è ricorsi a una survey validata da esperti che mira a indagare il livello di conoscenza e di atteggiamento sulla donazione di sangue degli operatori sanitari, che possono partecipare con un link o un QR code.
Gli operatori sanitari svolgono un ruolo importante nell’educazione della comunità sulla donazione di sangue: se motivati, infatti, possono essere una grande risorsa e diventare loro stessi donatori volontari di sangue. Un professionista che dona crea un contributo concreto per la comunità e l’azienda per la quale opera, creando una maggiore consapevolezza sulla tematica.
Per sostenere la ricerca del Dipartimento Attività Integrate Ricerca e Innovazione (DAIRI) diretto da Antonio Maconi, a cui afferisce l’URPS, e più in generale quella dell’Ospedale, è possibile dare il proprio contributo direttamente dalla pagina www.fondazionesolidal.it/donazioni/.