Ennesima trovata geniale dell’Amministrazione di Alessandria: è arrivata la “casa avanzata” delle biciclette
Bisogna riconoscere che, in fatto di piste ciclabili e affini, la giunta di centrosinistra guidata dal Sindaco Giorgio Abonante, che governa Alessandria, dà il meglio.
Dopo la pista ciclabile di via Borsalino, che appare e scompare a seconda delle stagioni e delle esigenze dei proprietari dei dehors (come dire, l’interesse del singolo che prevale su quello della collettività) ora è arrivata quella che con sprezzo del ridicolo, ma non disdegnando un omaggio al teatro dell’assurdo, è stata definita dagli ideatori, la “casa avanzata” per le biciclette.
All’incrocio tra Corso Borsalino e viale XX Settembre è apparso nottetempo sull’asfalto un “tappeto” rosso, delimitato da due righe bianche, trasversali alla carreggiata: questa dovrebbe essere la “casa” in cui sostano le bici, in posizione avanzata rispetto alle autovetture, in attesa che il semaforo segnali il verde.
Roba da non credere!
In pochi hanno compreso il significato elevato di quest’opera d’arte (che reca anche il disegno di alcune biciclette) anche perché gli spazi sono delimitati dai marciapiedi e quindi non possono essere oggetto di attraversamento.
La cosa più ridicola, in tutto questo, è che le adiacenti strisce pedonali, dove ipoteticamente anche le biciclette potrebbero attraversare, sono ormai cancellate dall’usura e nessuno si è sognato di dare una ripassata, così, tanto per rendere più sicuro il passaggio.
Non solo, ma lo stato più penoso è quello in cui versano le adiacenti piste ciclabili in mezzo ai viali alberati di C. Teresio Borsalino e Viale XX Settembre: questa è la terra di nessuno. Le strisce bianche e i disegni delle bici che indicano la via ciclabile sono completamente cancellate, l’asfalto è pieno di buchi, le foglie, che non vengono spazzate da settimane, coprono tutto occultando i pericoli e le panchine sono luogo di pernottamento per poveri disgraziati.
Insomma, tanta demagogia, ma anche per i ciclisti, ad Alessandria, la vita è molto dura.
Perché, prima di fare queste genialate, non ci si occupa della manutenzione ordinaria di strade e marciapiedi?
A proposito, se arrivate da via Cavour, niente “casa avanzata” delle biciclette: forse era finita la vernice rossa.
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Massimo Taggiasco