Influenza intestinale, crescono i casi: come riconoscere i sintomi e i consigli per proteggersi

Il periodo dei malanni di stagione è iniziato, portando con sé, oltre all’influenza stagionale, che sta partendo in sordina per via delle temperature fino a poche settimane fa alte, anche le sindromi parainfluenzali, che stanno facendo registrare attorno agli 80mila casi a settimana.

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Nell’elenco di queste ultime, è possibile includere anche l‘influenza intestinale, i cui numeri stanno crescendo notevolmente nell’ultimo periodo. Quadro clinico che vede le pareti intestinali attaccate da virus e batteri, si contraddistingue, lato sintomatologico, per l’insorgenza di manifestazioni come i crampi e i dolori addominali, la febbre, la perdita di appetito, per non parlare di una generale sensazione di malessere.

Si può avere a che fare, inoltre, con dolori muscolari e mal di testa.

I sintomi, in linea di massima, durano meno rispetto a quelli dell’influenza stagionale e vanno avanti per circa 5 giorni (la situazione può ovviamente variare da persona a persona).

Tenendo sempre ferma l’importanza di contattare il proprio medico di base, gli esperti, tra cui il virologo Fabrizio Pregliasco, più volte intervistato sul tema, hanno dato il via libera alla cosiddetta automedicazione responsabile, ossia l’assunzione di medicinali finalizzati ad attenuare i sintomi.

Alla luce di ciò è bene, in questi giorni, fornire l’armadietto casalingo dei medicinali acquistando farmaci per lo stomaco e l’intestino online (ovviamente ci si deve rivolgere solo a portali autorizzati, come per esempio Farma27).

Nel caso dell’influenza intestinale e delle altre sindromi parainfluenzali, non è possibile fare riferimento al vaccino, principale strumento preventivo per l’influenza stagionale e fortemente raccomandato soprattutto a categorie fragili ed esposte al contagio come over 65, lavoratori della sanità, donne in gravidanza e in post parto, malati cronici.

Quando si parla di parainfluenze, il compito di debellare il virus spetta al nostro sistema immunitario. Quello che si può fare, nei casi in cui insorgono i sintomi è, come già accennato, cercare di ridurli con farmaci ad hoc, dagli antinfiammatori, ai mucolitici, fino ai medicinali che migliorano il benessere dell’intestino.

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Un consiglio importante dei virologi prevede il fatto di non preoccuparsi se i sintomi scemano ma non si azzerano: questo permette di monitorare meglio l’andamento della malattia, consentendo, nel frattempo, all’organismo di reagire adeguatamente.

Se il vaccino non è efficace a fini preventivi per l’influenza intestinale, rimangono comunque le regole generali valide per proteggersi e proteggere dall’influenza stagionale. Lavarsi spesso le mani e portarsi dietro un gel disinfettante quando non si può accedere a un lavandino, cambiare aria agli ambienti chiusi, tossire e starnutire nel gomito o in un fazzoletto da buttare subito dopo sono raccomandazioni che aiutano a prevenire anche le parainfluenze che colpiscono l’intestino.