Derby di Capodanno: Casale vince, spende meno e non esplode per i botti
Non si placano le polemiche dopo la “singolar tenzone” tra Alessandria e Casale nella notte di Capodanno.
Ci sembra che la vittoria di Casale sia stata chiara e netta: lo spettacolo nella capitale del Monferrato è stato sicuramente seguito da un numero maggiore di persone e, se si considera che Casale ha un terzo degli abitanti di Alessandria, la vittoria è ancora più netta e perentoria.
Del resto, era facilmente prevedibile: la coppia Venneri – Tirelli miete successi da tempo, ci fa divertire da lustri e non sbaglia mai un colpo. Riboldi, sindaco di Casale, ha “vinto facile”.
Non vogliamo, però, fare una valutazione sulla qualità degli spettacoli offerti nelle due piazze: chi lavora con passione e impegno merita sempre rispetto ed il plauso del pubblico.
La gente si è divertita ad Alessandria come a Casale e per questo tutti i protagonisti meritano i nostri più vivi complimenti: bravi! e grazie e tutti.
Quello che ci preme sottolineare è l’ennesimo brutto scivolone dell’Amministrazione Comunale di centrosinistra alessandrina.
I numeri ci dicono che Casale ha speso di meno e ha ottenuto di più: 20 mila euro contro i 22.500 spesi dal capoluogo provinciale (dove pare si siano stanziati altri 2 -3 mila euro per far fronte ad inconvenienti dell’ultima ora).
Ci chiediamo allora: che senso ha avuto interrompere, da parte dell’amministrazione comunale alessandrina, il tradizionale rapporto con Venneri e fare un’altra scelta? Capiremmo se si fosse trattato di accettare un’offerta economicamente vantaggiosa, ma è stato invece l’opposto. Dissapori personali hanno determinato la svolta? Forse l’amministrazione oculata dei soldi di noi contribuenti dovrebbe avere la precedenza su certe beghe da strapaese.
Ma Casale ha ottenuto un’altra importantissima vittoria: quella dell’ordine pubblico.
Allo scoccare della mezzanotte ad Alessandria si è scatenato il finimondo.
Uno dei presenti allo spettacolo di Piazza Marconi ci ha detto: “I botti? Era una guerra!”.
Ma tutta Alessandria si è trovata a vivere una situazione allucinante, come ha dovuto riconoscere, bontà sua, lo stesso Sindaco Abonante che, però, ha immediatamente declinato ogni responsabilità e trovato la scusa buona secondo la quale “dappertutto è stato così” perché “occorre una legge che regolamenti questa materia”.
Evidentemente non è così, perché a Casale, come pure nella stragrande maggioranza delle altre città italiane, non si sono assolutamente registrati gli eccessi vissuti ad Alessandria, con alcune zone della città addirittura avvolte letteralmente dalla nube dei botti.
Le norme ci sono, basta saperle far rispettare e il primo cittadino può fare molto in questa prospettiva.
Ad Alessandria, però, quello dell’ordine pubblico è un problema più vasto, veramente grave, che i cittadini onesti vivono sulla loro pelle 365 giorni all’anno, e che peggiora di giorno in giorno ma che, evidentemente, questa amministrazione non è in grado di affrontare.
Il senso di impunità è diffusissimo: adesso si deve cambiare, basta lassismo, basta alibi, basta inerzia, basta parole.
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Nella foto: il pubblico di Casale Monferrato