E adesso tutta politica sino a giugno: oltre a europee e regionali, in provincia si eleggono ben 130 sindaci

Un anno nuovo ma anche bisesto. Speriamo di smentire il detto che lo vuole “ funesto” ma ciò non dipende dal fato, ma da una sommatoria di errori sopportati nei decenni. Ci troveremo quindi con la possibilità di votare una gran quantità di incapaci di fare politica come mai nella storia della Repubblica .
Se guardiamo alla nostra provincia alessandrina stiamo per andare alle urne a scrivere preferenze ed eleggere 130 Sindaci. Quanti hanno una esperienza politica, tecnica, sociale?
Pochissimi . Si contano forse con due mani .
Perché? Semplicemente perché non esistono più le scuole di partito e la vita nelle sedi partitiche è ridottissima.
Gli ultimi ad aver frequentato grandi partiti organizzati per ambiti territoriali, tematiche , emergenze ecc. sono oggi senior. Erano giovani di ieri che nelle sezioni di partito e nei circoli territoriali hanno militato consapevoli di quanto quel tempo fosse importante per costruire la vita pubblica di una porzione di società.
Ci aspetta un mezzo anno di propaganda elettorale che però fa fatica a raggiungere i millennials e i nativi digitali.
Tutto oggi corre on line e possiamo solo avere tanta nostalgia della propaganda in buca che oggi gradiremmo molto ma molto di più di quelle buste sollecito pagamenti, bollette e avvisi di raccomandate: sempre solo esborsi per la famiglia. Mai una cartolina da una città d’arte firmata dai parenti o amici… tutti pezzi che sono scomparsi per riapparire solo sulle bancarelle dei mercatini dell’ antiquariato.
Oggi otto italiani su dieci non hanno fiducia nelle istituzioni, secondo il Centro Studi 50&Piu’ in collaborazione con Format Research. C’è delusione per una sicurezza scarsa, per troppa burocrazia e una sanità diventata praticamente sempre a pagamento e sempre con servizi in rallentamento di mesi quando si tratta della Mutua.
La politica dovrebbe invertire la sua rotta e tornare a scuola di etica, bene collettivo e preparazione tecnica per evitare la supremazia di una burocrazia che ha preso il sopravvento su ogni eletto.
Ma allora quale speranza ?
Andare comunque a votare per far sentire il proprio peso popolare sapendo che il potere di quella matita segna la traccia della propria vita comunale e regionale.
Consegneremo l’amministrazione nelle mani di signore e signori che si dovranno prendere delle responsabilità per la collettività. A noi giornalisti la velocità della vigilanza, della denuncia e dello sprone, ma mai la debolezza della sudditanza.

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Edoardo Del Fremito