A Novi Ligure commemorazione dei tre Carabinieri decorati con la Medaglia d’Argento al Valor Militare uccisi in servizio nel 1971
Novi Ligure – Questa mattina, alla Stazione Ferroviaria, si è tenuta la cerimonia di commemorazione delle Medaglie d’Argento al Valor Militare Appuntato Candido Leo, Carabiniere Giuseppe Barbarino e Carabiniere Clemente Villani Conti.
All’evento, che si è tenuto davanti al Monumento ai Carabinieri vittime del dovere, erano presenti i fratelli Coletta, Giovanni e Federica, nipoti dell’Appuntato Candido Leo, il Comandante Provinciale dei Carabinieri di Alessandria, il Comandante della Compagnia di Novi Ligure e i Comandanti delle Stazioni dipendenti, una rappresentanza dell’Associazione Nazionale Carabinieri e le autorità locali, tra cui il Sindaco, il Comandante della Polizia Locale e il Comandante della Guardia di Finanza.
Di seguito, un estratto dal “Notiziario Storico dell’Arma dei Carabinieri – n. 2 anno II” che narra i momenti drammatici del tragico evento.
Novi Ligure, 25 gennaio 1971
App. Candido Leo, Car. Giuseppe Barbarino, Car. Clemente Villani Conti.
Medaglia d’Argento al Valor Militare
Il 25 gennaio 1971, dalla stazione ferroviaria di Torino Porta Nuova parte il treno a cui è agganciato il vagone cellulare con undici detenuti del carcere “Le Nuove” da tradurre presso altri istituti. Con loro, i Carabinieri della scorta, fra i quali: l’Appuntati Candido Leo e i Carabinieri Giuseppe Barbarino e Clemente Villani Conti.
Ad Alessandria, il vagone viene attaccato a un altro treno, diretto a Genova Brignole, e vengono tolti i ferri ai carcerati per consentirgli di consumare i pasti. Vengono anche aperte le porte del cellulare perché all’interno l’aria è troppo calda.
Giunti tra le stazioni di Frugarolo e Novi Ligure, accade l’imprevedibile. Due detenuti, i pericolosi rapinatori Brallo e Calciago escono dalla cella e aggrediscono un Carabiniere, tenendogli premuta al collo una pistola in seguito risultata finta, e lo disarmano. Poi, con l’arma sottratta, minacciano il collega e disarmano anche lui. Azionano quindi il freno d’emergenza, arrestando la corsa del convoglio in aperta campagna, e si avviano di corsa verso l’uscita del vagone presidiata dagli altri Carabinieri. L’Appuntato Leo, colto di sorpresa, non riesce a bloccarli. Gli fa scudo il coraggioso Carabiniere Donato Spera che afferra una bandoliera e colpisce Brollo al volto. Il detenuto spara e lo ferisce al pollice, poi rivolge l’arma contro gli altri. Leo e Barbarino rispondono al fuoco. Barbarino, colpito, cade in ginocchio. Anche Clemente Villani Conti viene immediatamente raggiunto al torace da un proiettile esploso da Calciago. L’Appuntato Leo è gravemente ferito al collo, al costato e al braccio. Poi cadono anche Brollo e Calciago.
La scena all’interno del vagone è desolante. A terra, tra vetri infranti e sedili sforacchiati, ventiquattro bossoli e i corpi dei due rapinatori e dei Carabinieri Clemente Villani Conti, Giuseppe Barbarino e Candido Leo.
Il giorno seguente, nella caserma “Bergia”, sede del Comando Legione Carabinieri di Torino, viene allestita la camera ardente, meta di una ininterrotta processione di parenti, amici, uomini in divisa ma, soprattutto, di cittadini comuni.
Il pomeriggio del 27, si svolgono in forma solenne le esequie. Terminata la funzione, il corteo si snoda nelle vie del centro storico tra una folla di 30.000 persone. Sono presenti il Comandante Generale dell’Arma Corrado San Giorgio, il Capo della Polizia, il Prefetto, il Sindaco e le maggiori autorità. A rendere gli onori un picchetto armato del I Battaglione Carabinieri di Moncalieri.
All’Appuntato Candido Leo e ai Carabinieri Scelti Giuseppe Barbarino, Clemente Villani Conti e Donato Spera verrà conferita, con Decreto del Presidente della Repubblica dell’8 maggio 1971, la Medaglia d’Argento al Valor Militare.
A ricordo del drammatico episodio, nei pressi della stazione ferroviaria di Novi Ligure è stato eretto un monumento ai piedi del quale, ogni anno, viene deposta una corona di fiori.
Preziosa partecipazione anche della scuola elementare “Giovanni Pascoli”, presente con alcune classi e numerosi bambini, futuri custodi della memoria di questi eventi e di questo Paese.
Nel corso della commemorazione, dopo la deposizione di una corona di fiori sulla targa in memoria dei tre Carabinieri, il parroco di Novi Ligure, Padre Angelo, ha impartito la benedizione, quindi è stata data lettura delle motivazioni dell’onorificenza conferita.
“Rispettivamente Capo Scorta e componenti della scorta di una traduzione ordinaria per ferrovia, affrontati da due detenuti che, nel tentativo di evadere un viaggio e spianando ciascuno una pistola di cui si erano impossessati con uno stratagemma, avevano intimato ai Carabinieri di consegnare le armi, reagivano animosamente e, sebbene feriti, rispondevano reiteratamente al fuoco subito aperto dagli aggressori, rimasti poi uccisi nel conflitto, fino a che non cadevano colpiti a morte accomunati dallo stesso sentimento del dovere compiuto fino al sacrificio estremo”.
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