Imprese artigiane e PNRR: importanti novità
Alessandria – Ci sono importanti novità per le imprese artigiane nel decreto-legge che reca disposizioni urgenti per l’attuazione del PNRR. Il testo contiene, infatti, interventi di interesse per la semplificazione di regimi amministrativi per l’impresa artigiana, da sempre richiesti da Confartigianato.
“Si tratta di provvedimenti che recepiscono il lavoro svolto dal Tavolo per la semplificazione presso il Dipartimento della Funzione pubblica, al quale la Confederazione ha dato il suo apporto costruttivo, d’intesa con i livelli territoriali – dice il presidente di Confartigianato Imprese Alessandria, Adelio Giorgio Ferrari – in particolare, è stato previsto che l’avvio, la variazione, la sospensione, il subingresso e la cessazione di ben 45 tipologie di imprese artigiane, compreso l’artigianato alimentare, non saranno soggetti a titoli abilitativi, segnalazioni o comunicazioni. Questo significa il riconoscimento del Valore espresso dal comparto Artigiano nel
tessuto economico produttivo e una semplificazione burocratica per agevolare le start-up e rendere le nostre imprese maggiormente competitive sul mercato”.
Il provvedimento normativo, pertanto, chiarisce che le Pubbliche Amministrazioni locali, non possono chiedere all’impresa la presentazione di autorizzazioni, comunicazioni o SCIA, qualora non espressamente previste. Questo intervento normativo prosegue nella direzione della semplificazione intrapresa col “Decreto Scia 2” (d.lgs. n. 222/16), che aveva già standardizzato le procedure di numerose attività artigiane regolamentate (tra le quali acconciatori, estetisti, tinto lavanderie, officine di autoriparazioni).
Vengono ora disciplinate anche le attività artigiane c.d. “libere”, ovvero le attività che non hanno una disciplina di settore e che non necessitano di un titolo abilitativo per il loro esercizio, evitando interpretazioni restrittive della norma da parte di alcune amministrazioni locali in sede di avvio attività.
“Il provvedimento è rilevante – continua il Presidente di Confartigianato Imprese Alessandria – in quanto vengono considerate artigiane imprese appartenenti a settori molto rilevanti e dinamici per la nostra economia, quali la filiera delle costruzioni, che raccoglie il 77,4% delle start-up che beneficiano delle semplificazioni introdotte, e l’artigianato alimentare che ha registrato negli ultimi dieci anni (2012-2021) il maggiore incremento dell’occupazione”.
A livello locale questa impostazione consente inoltre di allargare il numero delle imprese artigiane, che sono il tessuto produttivo del Paese, anche a quelle come wedding planner, toelettatori, dog sitter, addestratori di cani, birrifici, lavorazioni carni, frantoi, caseari, pastifici, riparazione, manutenzione e assistenza di distributori automatici, tatuatori e piercer.
Tuttavia, il decreto-legge non attua un ‘liberi tutti’ per le attività artigiane, perché ha mantenuto inalterate le normative di settore poste a tutela degli interessi pubblici, in primis quelle in materia di ambiente, salute e sicurezza, come richiesto da Confartigianato.
Un’ultima evidenziazione meritano le attività artigiane alimentari. Le novità legislative non hanno modificato le disposizioni in materia di consumo sul posto e vendita di beni non di propria produzione, con la conseguenza che, per le imprese artigiane, rimane consentito il consumo sul posto solo nelle Regioni in cui è stata emanata una normativa in tal senso, in deroga all’obbligo di presentazione di una SCIA per l’esercizio di vicinato per poter vendere beni altrui.
“Confartigianato Imprese Alessandria – conclude Adelio Giorgio Ferrari – continuerà a portare avanti le istanze della categoria in tutte le sedi e a tutti i livelli istituzionali per adeguare la normativa all’evoluzione del mercato ed alle mutate abitudini dei consumatori avendo sempre come primo obiettivo quello della difesa del Valore Artigiano, quale indiscutibile marchio distintivo del Made in Italy”.
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