Alessandria, Comitato Oltre il Fango e Comitato Alluvionati del Casalese su Variante PRGC e Variante PAI: “Non si ripetano gli errori di Casale Monferrato”
Alessandria – “Le ultime notizie apparse sui giornali locali impongono un intervento al dibattito da parte dei nostri 2 Comitati (Comitato Oltre il Fango e Comitato Alluvionati del Casalese – C.AL.CA.), questo avviene per lo spirito di ampia collaborazione tra i nostri Comitati e a seguito dell’incontro avvenuto a dicembre 2023”.
Così, in un comunicato, hanno fatto sapere il Comitato Oltre il Fango e il Comitato Alluvionati del Casalese.
“In sintesi i Consiglieri Comunali alessandrini Fabrizio Priano ed Emanuele Locci – prosegue il comunicato – hanno più volte giustamente evidenziato negli ultimi mesi le possibili problematiche per la città di Alessandria, problematiche legate alla approvazione della Variante del PRGC collegata alla variante PAI e al PGRA (Piano Gestione Rischio Alluvione ), secondo i 2 Consiglieri circa il 70% della città di Alessandria (circa 60.000 abitanti ) potrebbero subire il blocco delle attività edilizie e penalizzazioni sul valore degli immobili e sulla assicurabilità degli immobili esistenti, leggiamo tra l’altro dei primi divieti di costruzione su terreni precedentemente edificabili (LIDL? Sogegross? PAM?) e dei primi contenziosi con il Comune di Alessandria.
La collaborazione tra i 2 Comitati Alluvionati porta a contestualizzare quanto avvenuto a Casale Monferrato circa 10 anni fa dove la variante urbanistica collegata al PAI è entrata in vigore di fatto bloccando ogni possibilità di nuove costruzioni private e imponendo forti limitazioni urbanistiche per circa 6.500 persone (il 20% circa della popolazione casalese!) residenti principalmente nei quartieri e frazioni in riva sinistra del fiume Po il tutto come evidenziato concretamente da Massimo De Bernardi, portavoce e vicepresidente C.AL.CA.: “Ricordo molto bene quanto avvenuto in Consiglio Comunale di Casale 10 anni fa perché in quel periodo (2013-2014) ero uno dei Consiglieri comunali ( lista Civica Nuove Frontiere ), purtroppo sono stato l’unico ad oppormi e votare contro questo adeguamento al Pai con tutti i mezzi possibili, con osservazioni e critiche costruttive, osservazioni tecniche ed emendamenti e infine anche con un ricorso gerarchico presentato al Presidente della Regione Piemonte ma non c’è stato nulla da fare, la variante PRGC al Pai a Casale Monferrato è stata approvata da tutti gli altri consiglieri ad inizio 2014 con tutte le conseguenze del caso e con assurde, per me, limitazioni urbanistiche, limitazioni e penalizzazioni che non hanno tenuto conto neanche di tutte le opere effettuate per la messa in sicurezza del territorio casalese, limitazioni urbanistiche che sono in vigore ancora oggi!
Ad esempio concrete limitazioni urbanistiche nel caso di una area classificata IIIb3 a Casale Monferrato, e secondo la circolare regionale 7/LAP del 1996 tutto il quartiere Oltreponte si trova in area IIIb3“.
AREA OMOGENEA “CLASSE IIIb3”: aree edificate nelle quali a seguito della realizzazione delle opere di riassetto territoriale di carattere pubblico, privato o consortile sarà possibile solo un modesto incremento del carico antropico, divieto di costruzione di locali interrati e/o seminterrati; – divieto di destinare il piano terreno alla destinazione residenziale (funzione abitativa) o comunque a destinazioni che prevedono la permanenza lavorativa di persone.
E’ ammessa la chiusura dello spazio coperto delimitato dalla struttura portante in elevazione (costruzioni su pilotis), previa rinuncia da parte del proprietario al risarcimento in caso di danno o in presenza di copertura assicurativa, esclusivamente per dare accesso all’edificio mediante rampe, vani scala, vani elevatori e/o ascensore nonché realizzare pertinenze funzionalmente connesse al servizio esclusivo dell’edificio principale (autorimesse, cantine, locali deposito, magazzini, ecc.). Gli impianti tecnologici (quali ad esempio riscaldamento, condizionamento, refrigerazione, sollevamento acque ecc.) sono ammessi esclusivamente se confinati in appositi locali di cui venga garantita la tenuta stagna per tutta l’altezza o comunque fino al livello del piano primo;- il livello del piano primo sia previsto di almeno cm.50 superiore al livello massimo raggiungibile dalla piena di riferimento definita dall’Autorità di Bacino o, in sua mancanza, dal livello massimo raggiunto dalle piene del novembre 1994 e ottobre 2000; – i progetti delle opere dovranno essere corredati da apposita relazione geologica e geotecnica ai sensi del comma 13 del presente articolo e studio idraulico che proponga il livello del piano primo compatibile con la piena di riferimento e che giustifichi l’assenza di interferenze negative con le condizioni di deflusso e di rischio idraulico per le costruzioni circostanti oltre per quelle in progetto. In mancanza di idonea documentazione, ai fini della fissazione di tali quote può essere assunto il livello desumibile dalle tavole “Carta della dinamica fluviale – Evento alluvionale novembre 1994” e “Carta della dinamica fluviale – Evento alluvionale ottobre 2000 allegate agli studi idraulici a corredo della presente variante di P.R.G.C.. ecc. ecc.
Sulla base dell’esperienza negativa subita 10 anni fa dal C.AL.CA. e dai cittadini casalesi io Giuseppe Monticone, Presidente del Comitato “Oltre il Fango“ e tutti i cittadini alessandrini interessati chiediamo:
1) Che il Comune di Alessandria PRIMA di prendere ogni provvedimento di limitazioni urbanistiche informi adeguatamente e con tempistiche logiche tutta la popolazione interessata. A Casale il Comune prima ha deciso e poi solo a giochi fatti ha informato la cittadinanza.
2) Chiediamo insistentemente che il Comune di Alessandria esiga da parte di AIPO, AdbPo, Regione Piemonte ecc. progettazioni e finanziamenti adeguati delle opere necessarie alla messa in sicurezza idrogeologica di Alessandria, è assurdo (sia per Alessandria che per Casale) che passino decenni e non si faccia nulla di definitivo, proprio per questa incapacità delle varie Istituzioni preposte è anche assurdo che si arrivi alla scappatoia più semplice mettendo limitazioni e divieti urbanistici e penalizzando così i cittadini, le imprese e bloccando di fatto ogni sviluppo futuro.
3) Chiediamo al ns. Comune di NON sottovalutare mai questa problematica a maggior ragione se interessa una parte così importante della città di Alessandria.
4) Chiediamo al Comune di Alessandria (Sindaco ed Assessori competenti ) che in maniera esplicita e in tempi brevi vengano comunicati concretamente alla cittadinanza quali siano le porzioni del territorio comunale che si pensa di sottoporre ai vincoli urbanistici. Quali sono ad Alessandria le vie e le aree previste in classificazione IIIb3???
5) Invitiamo a NON credere che una volta fatte certe opere le limitazioni urbanistiche vengano tolte, a Casale questo non è avvenuto!
Con questo pensiamo di aver portato un contributo costruttivo al dibattito sugli argomenti sopraccitati e ringraziamo tutti i giornali e tutti i media che continueranno a tenere alta l’attenzione anche sulle problematiche urbanistiche ed economiche della messa in sicurezza idrogeologica delle città e dei territori di Alessandria e Casale Monferrato.”
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