Agricoltori Autonomi: proseguono gli incontri in vista della costituzione dell’associazione

Alessandria – Proseguono gli incontri territoriali degli Agricoltori Autonomi in vista della costituzione dell’associazione che avrà il compito di mantenere vive le istanze della “protesta dei trattori” e di continuare l’attività intrapresa su più fronti, quello istituzionale e quello delle iniziative di dissenso.
“Ad oggi, dopo oltre un mese dai primi presidi, si registra purtroppo che tutti gli impegni degli amministratori verso il mondo agricolo sono stati disattesi – si legge in un nota emessa – dei cambiamenti richiesti e promessi non c’è traccia. I tempi della burocrazia sono sicuramente più lunghi, ma in una situazione di emergenza in cui versano agricoltori e allevatori sono necessarie risposte decise e veloci.”
Nei giorni scorsi molti agricoltori che hanno preso parte ai presidi in provincia di Alessandria si sono ritrovati presso Cascina La Presidenta, a Valle San Bartolomeo, per discutere lo statuto, i metodi di rappresentanza e partecipazione e per nominare tre membri provvisori che dovranno farsi portavoce del territorio a livello regionale.
“Le adesioni alla nuova associazione agricola costituenda sono già molte, da almeno cinque province piemontesi, senza contare l’interessamento a farne parte da oltre Piemonte – prosegue la nota – i rappresentanti provvisori sono: Gabriele Ponzano, Marco Bruzzone, Massimo Carega”. Nei prossimi giorni verranno avviati gli incontri allargati per la fondazione ufficiale dell’associazione degli Agricoltori Autonomi Italiani.
“La protesta degli Agricoltori Autonomi non è stata né solitaria né improvvisata come si voleva far passare, anzi – conclude la nota – la forza è stata proprio nel fatto di aver realizzato ciò che le associazioni agricole più strutturate non sono mai state capaci di fare: unire in un’unica protesta il mondo contadino, confidando nel solo spirito di sacrificio e di volontariato dei partecipanti. Se sta nascendo un’altra associazione è perché quelle esistenti o non si sono accorte della situazione gravissima in cui si andava incontro, o non sono state capaci di intervenire nei tempi e nei modi dovuti. La risposta alle proteste è stata incredibile e continua a dare i suoi frutti, nonostante non si disponga dei mezzi (economici e infrastrutturali) di altre sigle sindacali che continuano a guardare con sospetto questa formazione. Il dialogo è aperto con tutti, perché il fine è comune: il benessere delle aziende e il giusto riconoscimento del lavoro dei campi, salvaguardia del made in Italy e dei prodotti che arrivano sulle tavole di tutti. Non vogliamo deroghe, ma cambiamenti!”

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