Federico Riboldi (Fratelli d’Italia): “Voglio portare in Regione il mio impegno per il territorio”
Prosegue l’avventura politico-istituzionale di Federico Riboldi.
Il sindaco di Casale Monferrato, protagonista di una “politica del fare” che ha registrato notevoli consensi e risultati pratici, riconosciuti anche al di fuori del suo comune e da cittadini non politicamente schierati, tenta ora una nuova esperienza.
Federicco Riboldi è infatti candidato nella lista di Fratelli d’Italia alle elezioni dell’8-9 giugno per la formazione del nuovo Consiglio Regionale del Piemonte.
Lo abbiamo incontrato per conoscere le motivazioni di questa scelta.
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Che cosa l’ha spinta a tentare questa nuova “avventura” in seno al Consiglio Regionale del Piemonte?
La mia candidatura al Consiglio Regionale del Piemonte si può considerare come il naturale proseguimento di un percorso politico e amministrativo iniziato da ragazzo, che mi ha portato a rivestire la carica di Sindaco di Casale Monferrato in questi ultimi cinque anni e di Vice Presidente della Provincia dal 2017 al 2020 e di Presidente Provinciale e Vice Segretario Regionale di Fratelli d’Italia. Anni durante i quali si è venuto a creare un “modello Casale”, fatto di impegno per il territorio, dal sociale alla promozione turistica e delle eccellenze, alla cura della città. Il mio obiettivo, con questa candidatura, è quello di portare il “Modello Casale” in Regione e creare un collegamento stretto tra la Provincia di Alessandria e Torino.
In questi anni il Comune di Casale ha intercettato decine di milioni di euro di bandi, che ci hanno permesso di fare quella piccola rivoluzione che i cittadini oggi ci riconoscono: abbiamo saputo attivare le sinergie, stringere legami di collaborazione che, durante il mio mandato, ci hanno permesso di concludere progetti seri, riconosciuti, come la vittoria alla Città Europea del Vino.
Ritengo sia fondamentale, per ciascun territorio, poter avere nei ruoli chiave di ogni livello di governo persone serie e competenti, che si siano già messi alla prova nelle pubbliche amministrazioni.
La mia prima elezione in Comune risale al 2004, in Circoscrizione, dal 2009 al 2014 sono stato Assessore e dal 2014 al 2019, in opposizione, ho ricoperto il ruolo di Vicepresidente del Consiglio Comunale. Questi incarichi, unitamente alla mia esperienza in Consiglio Provinciale dove siedo dal 2009 e dove attualmente ricopro il ruolo di Delegato al Lavori Pubblici, dopo essere stato Vicepresidente dal 2017 al 2020, hanno contribuito alla mia formazione. Forte di queste innumerevoli esperienze, oggi mi sento pronto per rappresentare il territorio dell’alessandrino in Regione.
Che cosa le lascia dal punto di vista politico e, soprattutto, umano l’esperienza alla guida del Comune di Casale Monferrato?
Come per ogni cosa nella vita, anche il modo in cui fare il Sindaco è una scelta personale. In questi cinque anni, parlando appunto del mio ruolo in Comune, ho deciso di dedicarmi con la massima attenzione e dedizione alla cittadinanza ed al territorio. Non ho mai scisso il lato umano da quello amministrativo: mentre da un lato mi sono impegnato, ovviamente insieme alla mia Giunta e con il supporto dei miei collaboratori, per costruire il “Modello Casale” di cui parlavamo prima, dall’altro non ho mai negato la mia presenza a chiunque mi abbia cercato per necessità, iniziative o eventi. Dal punto di vista politico, sicuramente, è stata una grande esperienza di crescita che mi ha messo alla prova e dalla quale esco molto più preparato, con una rete più ampia di conoscenze e legami e con una visione del territorio che non si limita ai confini comunali. Dal punto di vista umano, lavorare intensamente a stretto contatto con la mia squadra, ha permesso, senza ombra di dubbio, di rafforzare i legami già esistenti e di gettare le basi per nuovi. Inoltre, la mia vicinanza ai casalesi e la mia presenza sul territorio, mi hanno permesso di incontrare nuove persone, di conoscere nuove realtà e di approfondire quelle che già conoscevo.
Pensa di aver lasciato al suo successore un “percorso” per la valorizzazione di Casale Monferrato che merita ulteriori iniziative e approfondimenti?
La buona politica lavora anche pensando al futuro e, quindi, facendo anche progetti a lungo termine. Ed è proprio con questo “modus operandi” che, in questi anni, ho lavorato spalla a spalla con la mia squadra e con il mio Vicesindaco, Emanuele Capra. Proprio nell’ottica di dare continuità a quanto fatto o iniziato da questa amministrazione, ho deciso di raddoppiare il mio impegno e di candidarmi anche per il Consiglio Comunale di Casale, a sostegno della candidatura a sindaco di Capra che, sono certo, sarà in grado di portare avanti il lavoro iniziato insieme, continuando con l’affermazione di Casale come guida del GranMonferrato e con la crescita della città
In caso di ingresso alla Regione Piemonte quali pensa possano essere i suoi principali temi di intervento?
I principali temi sui quali porrei attenzione sono sicuramente i collegamenti, con un’interazione più efficace tra ferro e gomma nel trasposto pubblico e la realizzazione, in collaborazione con gli enti locali, di autostazioni più performanti e confortevoli sia per gli studenti e i pendolari, sia per rilanciare dal punto di vista turistico il territorio. La sanità, puntando ad avere una sinergia strategica tra pubblico e privato con convenzioni che possano permettere l’utilizzo di risorse umane del privato anche nel sistema pubblico, nelle realtà in difficoltà o a rischio e l’abbattimento delle liste d’attesa. Lo sviluppo economico con l’attuazione della zona logistica semplificata e maggiore chiarezza e sostegno per lo sviluppo agricolo. Un altro tema è quello della sicurezza: sicuramente l’idea è quella di chiedere che vengano ampliati i bandi per la videosorveglianza e di collaborare con i servizi sociali per portare il “Modello Casale” dell’educativa di strada itinerante in Regione, in modo da avere a livello provinciale una comunità educante professionale in grado di recuperare i giovani problematici.
Per quanto riguarda il turismo, invece, oltre all’efficientamento dei trasporti citato prima, si può pensare ad una piena valorizzazione dell’area Unesco, del patrimonio storico, archeologico e museale e del titolo di Città Europea del Vino che parte del nostro territorio provinciale ha ottenuto e che va allargata non solo al GranMonferrato ma anche a Derthona e Gavi. È importante impegnarsi per creare una maggiore interazione tra la zona collinare, la cittadella di Alessandria e il museo di Marengo. Da tutelare e valorizzare, anche i sentieri e le aree naturalistiche dell’Appennino piemontese nonché la massima collaborazione al Comune di Acqui per il rilancio del termalismo.