Alessandria: mancata approvazione del rendiconto, il centrodestra chiede il commissariamento del Comune

Bufera politica sulla Giunta di centro sinistra guidata dal Sindaco Giorgio Abonante che governa la città di Alessandria.
I partiti del centro destra presenti a Palazzo Rosso hanno infatti presentato al Prefetto Alessandra Vinciguerra una richiesta di commissariamento motivata dalla mancata approvazione nei termini di legge (30 aprile) del Rendiconto predisposto dalla Giunta.
In realtà gli esponenti dell’opposizione precisano che lo schema di bilancio è stato presentato dalla Giunta Abonante solo il 30 aprile, data entro la quale avrebbe dovuto invece essere votato dopo i previsti 20 giorni di conoscenza e approfondimento.
Non solo, ma il documento sarebbe privo della relazione dell’organo di revisione e privo e della convocazione del relativo Consiglio Comunale.

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Riportiamo di seguito il comunicato sottoscritto dai Consiglieri Comunali Locci (Fratelli d’Italia), Roggero (Lega), Buzzi Langhi (Forza Italia) e Sfienti (Per Alessandria):
“I capigruppo dei partiti del centrodestra Emanuele Locci (Fratelli d’Italia), Mattia Roggero (Lega Salvini Piemonte), Davide Buzzi Langhi (Forza Italia) e Luigi Sfienti (Movimento Civico per Alessandria) hanno chiesto al Prefetto Alessandra Vinciguerra di attivare la procedura di Commissariamento del Comune di Alessandria prevista dall’art. 141 comma 2 del TUEL. La questione sollevata attiene alla mancata approvazione da parte dell’organo consiliare del Rendiconto di Gestione 2023 prevista, per legge, entro il 30 aprile.
“La legge riserva al Consiglio Comunale 20 giorni per approfondire lo schema di rendiconto predisposto dalla Giunta – spiegano i capigruppo – che deve essere presentato ai consiglieri completo anche della relazione dei revisori contabili dell’ente. Normalmente, in caso di ritardo della consegna, il Presidente del Consiglio Comunale entro il 30 aprile convoca un consiglio comunale in data successiva comunicando al Prefetto la data del Consiglio Comunale che andrà a discutere il Rendiconto. Per la prima volta, quest’anno, lo schema di bilancio è stato presentato dalla Giunta il 30 aprile, data entro la quale andrebbe votato dal Consiglio Comunale, privo della relazione dell’organo di revisione e senza una convocazione dell’assemblea cittadina che abbia all’ordine del giorno l’approvazione del documento.”
Ma il centrodestra non mette solo in discussione i ritardi e le modalità con cui è stato presentato da parte della Giunta lo schema del Rendiconto di Gestione 2023. Ad aumentare le perplessità dei consiglieri di minoranza c’è anche il timore che chi ha predisposto i documenti di bilancio non potesse farlo. Questo il tenore di una lettera presentata da Emanuele Locci con cui il capogruppo di Fratelli d’Italia ha chiesto un parere al Segretario Generale e all’Organismo Indipendente di Valutazione del Comune di Alessandria in merito all’illegittimità della nomina del Ragioniere Capo dell’ente.
“Negli ultimi mesi abbiamo avuto tre avvicendamenti al ruolo di Ragioniere Capo, fatti che hanno alimentato le nostre preoccupazioni in merito ai conti del comune – rimarca la minoranza consiliare – e che si sono conclusi con un decreto di nomina dell’ultimo responsabile che a nostro avviso è illegittimo.”
Nella lettera inviata al Segretario Generale dell’Ente si specifica infatti che l’incarico dirigenziale inerente ai servizi risorse finanziarie, programmazione e bilancio assegnato con decreto del Sindaco n.16 del 16/04/2024 è illegittimo perché quel decreto è andato a spartire su tre direzioni differenti materie inerenti un unico
settore quando in quella data era vigente la macrostruttura approvata con la deliberazione della Giuntacomunale n.322 del 12/12/2023, modificata dalla deliberazione n.327 del 22/12/2023, tuttora in vigore, in cui compare il Settore Risorse Finanziarie, Programmazione, Bilancio, Risorse Umane e Patrimonio, allacui direzione e gestione doveva essere assegnato un unico dirigente, come previsto dal Regolamento sull’ordinamento degli uffici e dei servizi, all’art.4, c.2 e confermato nella deliberazione della Giunta n.322/2023. Da questo vizio discende secondo Locci “l’illegittimità manifesta del decreto sindacale che, tra l’altro, riporta denominazioni di Servizi inesistenti, non specificando neppure le funzioni assegnate ai dirigenti indicati” e “la nullità o l’annullabilità degli atti del dirigente illegittimamente incaricato.”
Locci, Roggero, Buzzi Langhi e Sfienti concludono: “le nostre preoccupazioni sono assolutamente fondate tanto da spingerci verso questo grave atto di rivolgerci al Prefetto al fine di verificare l’opportunità di un commissariamento tendente a ristabilire legittimità, correttezza e certezza dei conti del nostro ente”.

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