Giornata Mondiale dell’Ambiente, l’allarme di Coldiretti: “La cementificazione fa sparire due terreni agricoli al giorno”
Alessandria – In Italia la cementificazione fa sparire due terreni agricoli al giorno, mettendo in pericolo non solo la produzione alimentare, ma anche la stabilità del territorio, a rischio dissesto e desertificazione e con le coperture artificiali che rendono sempre più devastanti gli effetti dei cambiamenti climatici.
E’ questa la fotografia di Coldiretti, sulla base di una stima su dati Ispra, divulgata in occasione della Giornata Mondiale dell’Ambiente che si celebra oggi, 5 giugno. Secondo il rapporto 2023 dell’Ispra, sono scomparsi nell’ultimo anno 76,8 chilometri quadrati di suolo fertile, alla velocità di 2,4 metri quadri al secondo.
La provincia di Alessandria, con oltre 26.450 ettari consumati incide con un 15,1% su un complessivo regionale di circa 175.000 ettari, dopo Torino e Cuneo.
In Italia oltre 9 comuni su 10 in Italia (il 93,9% del totale) hanno parte del territorio in aree a rischio idrogeologico per frane e alluvioni anche per effetto del cambiamento climatico in atto con una tendenza alla tropicalizzazione che si manifesta con una più elevata frequenza di manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, il rapido passaggio dal sole al maltempo e precipitazioni brevi ed intense.
A questa situazione non è certo estraneo il fatto che negli ultimi 50 anni è scomparso quasi 1 terreno agricolo su 3 (-30%) con la superficie agricola utilizzabile in Italia che si è ridotta ad appena 12,8 milioni di ettari a causa dell’abbandono e della cementificazione che rende le superfici impermeabili.
Una perdita dolorosa dovuta alla nascita di nuovi edifici, strutture commerciali oltre a installazioni come i pannelli fotovoltaici a terra.
“Anche in tale ottica è importante lo stop al fotovoltaico selvaggio venuto dal recente Dl Agricoltura approvato dal Governo, che ha accolto le richieste di Coldiretti di porre un freno a quello che era un vero e proprio far west normativo, con l’installazione di maxi impianti sopra i terreni agricoli spinti da fondi di investimento speculativi. Come ribadito più volte, Coldiretti non è assolutamente contraria alle fonti rinnovabili – ha affermato il Presidente Coldiretti Alessandria Mauro Bianco – e la dimostrazione è stata anche la forte partecipazione alla misura del Pnrr per gli impianti fotovoltaici sui tetti di stalle e cascine che permettono da un lato la produzione di energia pulita e sostenibile, senza intaccare la disponibilità di terreni coltivabili e dall’altro di tagliare i costi dell’energia”.
“L’agricoltore è il primo ambientalista – ha aggiunto il Direttore Coldiretti Alessandria Roberto Bianco -. Negli ultimi anni a livello europeo si è alimentata una visione ideologica e irrealistica che metteva in contrapposizione agricoltura e ambiente quando, invece, è proprio la presenza delle aziende agricole a garantire una costante tutela del territorio dai pericoli legati al dissesto come agli incendi. Basti ricordare che il 55% della superficie italiana è gestita e custodita proprio dagli agricoltori, ‘sentinelle’ a disposizione della collettività. E’ essenziale in tale ottica accelerare sull’approvazione della legge sul consumo di suolo che giace da anni in Parlamento e che potrebbe dotare l’Italia di uno strumento all’avanguardia, consentendo ancora una volta al nostro Paese di fare da apripista in Europa, come già accaduto per la carne sintetica e l’etichetta d’origine”.
Continua a leggere l'articolo dopo il banner