Simonetta Gorsegno racconta l’India nel suo libro “Horn Please”: appuntamento martedì 18 giugno alle 17 alla Biblioteca di Cascinagrossa

Alessandria – Martedì 18 giugno, nella Biblioteca di Cascinagrossa “Serafino Bruna”, alle 17, appuntamento con Simonetta Gorsegno, autrice del libro “Horn Please, viaggio nel paese dei Maharaja”, uscito nel 2021 per l’editore Sillabe di Sale.
Simonetta Gorsegno, classe 1963, è nata ad Alessandria dove vive attualmente. Lavora per l’Amministrazione Comunale della città. Ha viaggiato in molti Paesi del mondo, prendendo appunti su un taccuino che porta sempre con sé.
Scrive per hobby racconti di viaggio su un giornale locale e conduce una rubrica radiofonica dal titolo “Bagaglio a Mano” su Radio Alex 89.9. Scrive anche in una rubrica di viaggi per il giornale online: “Alessandria24.com”. Alcuni suoi racconti sono stati inseriti nelle antologie delle case editrici Historica Edizioni, Apollo Edizioni, L’Argolibro, Rudis Edizioni.
“Horn please” suona come un mantra. Un invito all’uso del clacson che campeggia su tutti i camion istoriati del continente indiano. Una “regola” al di fuori delle regole, praticata da chiunque sia alla guida di un’auto, moto o tuk tuk. Sulla scia di incessanti e fastidiosi frastuoni si snoda il racconto per le strade del Rajasthan tra ingorghi colossali, villaggi pittoreschi, animali sdraiati nel bel mezzo delle carreggiate e colorati mercati straripanti di carretti, di frutta e spezie. Il leit motiv del libro è il viaggio in automobile di una turista italiana con Lok, un autista indiano, un tipo bislacco, che suona il clacson continuamente e a cui interessa soltanto il tintinnare delle rupie in tasca. L’itinerario di viaggio schiude agli occhi della turista un universo di bellezze impensate, diventando soprattutto esperienza morale e sensoriale.

L’India, da tempo sognata, si rivela come un incantesimo inspiegabile dentro cui è piacevole cadere, ma una volta entrata non c’è via d’uscita, proprio come in un cerchio magico, in cui ruota la società indiana accecata di spiritualità e presidiata a ogni angolo da un Dio declinato in infinite forme e reincarnazioni. Nel corso del viaggio non mancheranno i contrattempi, le tensioni, le situazioni difficoltose, né tantomeno le sorprese. Di città in città il viaggio continua. Accanto a luoghi leggendari, fortezze e residenze fiabesche, che paiono vere e proprie illusioni ottiche, ruotano gli sguardi dolenti del deplorevole teatro della povertà. Nell’aria che profuma d’incenso, tra il maleodorante odore dei rifiuti per strada e il rumore incessante delle auto in corsa, la turista osserva quel modo di vita estraneo a un occidentale, riflettendo sui temi che si ripropongono e si contrappongono a ogni angolo di strada: bellezza e orrore, ricchezza e povertà.
L’India, in un primo momento, parrà priva di logica agli occhi dell’incantata turista, salvo poi ammaliarla per quel concentrato di contraddizioni di cui quasi mai riesce a cogliere il senso profondo. Con il passare dei giorni però le immagini affastellate di quello strano Paese diventeranno più chiare e decifrabili, come la tela imbrattata del pittore si trasforma in dipinto. L’autista gioca un ruolo chiave nella storia. Lo stretto contatto con lui, malgrado i suoi madornali difetti, contribuisce a trasformare l’avventura di viaggio in esperienza di vita. Nonostante alcuni suoi lati siano difficili da sopportare, alla fine, proprio grazie a Lok, la turista sarà invitata a una cena particolare, a casa di parenti, entrando così in contatto con l’autentico sapore della tradizione indiana.

Continua a leggere l'articolo dopo il banner