Raccontare un’opera al “Vivaldi”: il 24 giugno l’Alcina di Händel
Alessandria – Sarà il racconto/concerto dell’opera più celebre di Georg Friedrich Händel il quinto e ultimo appuntamento di Scatola Sonora Festival internazionale di teatro musicale di piccole dimensioni, diretto dal professor Luca Valentino e realizzato con il contributo di Regione Piemonte. Lunedì 24 giugno alle ore 18 presso l’Auditorium Pittaluga (via Parma, 1 – Alessandria) sarà rappresentata, con ingresso libero, una selezione delle migliori arie di Alcina, la spettacolare storia di una maga su un’isola incantata che vedrà protagonista il professor Mirko Guadagnini, docente di canto rinascimentale e barocco, quale ideatore e voce narrante, e cantanti e strumentisti dell’Ensemble Il Cantiere di Orfeo del “Vivaldi” che si cimenteranno nei vari ruoli dell’opera.
Il professor Guadagnini presenta così l’opera che sarà presentata in forma di concerto:
Le opere di Händel a volte sono classificate approssimativamente in tre categorie: eroiche, antieroiche e magiche. Ha scritto la maggior parte delle sue opere eroiche dal 1720 all’inizio del 1730. Questo gruppo di opere include Giulio Cesare, Tamerlano, Rodelinda, Scipione e Admeto. Le opere antieroiche sono generalmente le sue opere successive dalla fine del 1730 come Serse. Le opere magiche, incluso Alcina e Orlando, si basano principalmente sul lavoro di Ariosto o Tasso, e generalmente si occupano di qualche trasformazione magica. Ciò significa che il realismo drammatico è di secondaria importanza, ma piuttosto è importante creare situazioni in cui possono emergere le emozioni e i sentimenti. Queste opere hanno catturato fortemente l’immaginazione del pubblico, non da ultimo per la capacità del palcoscenico dell’opera barocca di apparire “spettacolare”. Questo è certamente il caso Alcina, la storia di una maga su un’isola incantata. A differenza di altre opere di Händel, Alcina ha i balletti, in realtà non per necessità o perché il dramma lo richiedeva. Händel voleva solo incontrare la compagnia d’opera di John Rich, che ha collaborato con la famosa ballerina francese Marie Sallé.
Un’altra caratteristica speciale di quest’opera è che è stata scritta per un vero coro, non solo per alcuni cantanti solisti che cantano insieme. Alcina è entrata nel grande repertorio già da qualche decennio. La fama di quest’opera è dovuta a Joan Sutherland, che ha riportato in vita l’opera dopo 120 anni, con la regia di Franco Zeffirelli.
Da allora Alcina è diventato una parte regolare del repertorio operistico internazionale. Quello che ascolterete oggi è il risultato di un anno di lavoro con gli allievi e si giova del contributo musicale e didattico che ha dato il Maestro Simone Ori durante la masterclass su Alcina nell’aprile scorso. E poter mettere su un’opera come l’Alcina con ben 7 interpreti dai ruoli vocali difficilissimi è un grande traguardo per il dipartimento di Musica Antica di Alessandria.
Il programma prevede l’esecuzione delle seguenti arie selezionate: “È gelosia” (Bradamante); “Semplicetto” (Oronte); “Si son quella” (Alcina); “Tornami a vagheggiar” (Morgana); “Pensa chi geme” (Melisso); “Vorrei vendicarmi” (Bradamante); “Mi lusinga” (Ruggiero); “Ama sospira” (Morgana); “Tra speme e timore” (Oberto); “Ah mio cor” (Alcina); “Verdi prati” (Ruggiero); “Ombre pallide” (Alcina); “Credete al mio dolor” (Morgana); “Un momento di…” (Oronte); “Sta nell’ircana” (Ruggiero);“Mi restano le lacrime” (Alcina); “Dall’orror di notte cieca” Coro.
I cantanti dell’Ensemble “Il Cantiere di Orfeo” Alcina (soprano) Giulia Medicina; Ruggero (mezzosoprano) Ilaria Molinari; Ruggero (controtenore) Tiankun Zhao; Morgana (soprano) Chiara Pontoriero; Bradamante (controtenore) Gustavo Argandoña, Oronte (tenore) Vittorio Ceragioli; Oberto (soprano) Giada Amiri; Melisso (basso) Lorenzo Medicin. Accompagnatori Franz Silvestri e Matteo Stella al cembalo; José Luis Amaro al violoncello.
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