Danzare la gioia e con gioia: “Pierino e il lupo” – la”Prima” di Vignale in Danza 2024,

Ero emozionato, veramente. L’assalto dei ricordi, alla mia età, si fa sentire. E il ricordare le serate – e sono state tante , e spesso indimenticabili – di Vignale Danza, mi ha riempito la mente di colori e musica e luci e odore di notti d’estate, affascinanti e ben impresse nella mia anima. E ho ricordato i Momix e la Savignano, e il Lago dei Cigni e tanti altri momenti di pura gioia. Ho parcheggiato nella prima piazza, quella che poi per andare dove si balla (si ballava?) ci stanno scale e salite, ma ti inerpichi con quell’ansiosa gioia di chi sa che ad attenderlo ci sarà un tempo prezioso di bellezza e gioia. Ho parcheggiato li pensando alle tante volte in cui sono stato a Vignale, uno dei baluardi che introducono nel Monferrato, che sono uno dei tanti – splendidi – cuori pulsanti del Monferrato. Vignale zuppa di ricordi e di tenerezza.
E ora, salendo la ripida scala verso il centro della Danza, ripensavo alla mia conversazione con Michela Maggiolo, Direttore Artistico di questa nuova rassegna, che ora si chiama Vignale in danza, che ha avuto alcuni prequel  – in altre località – e ieri sera ha vissuto il fascino mai banale della prima. Devo ammettere che ho avuto un piccolo shock quando mi sono reso conto che ora lo lo spettacolo si sarebbe tenuto nel giardino interno e non più sulla piazza…ma poi sono entrato, mi sono guardato intorno e…ma che bello: più raccolto, più intimo, più partecipato, forse…insomma, dopo un qualche attimo di smarrimento, eccomi li del tutto a mio agio, pronto a vivere una bella festa.
Ed è stata davvero una grande festa, un festa bellissima di giovane entusiasmo, genuino ed intensissimo. Che ha premiato con  moltissima soddisfazione di chi ha organizzato, che ci ha fatto sorridere attraverso  la simpatia di chi ha narrato, ma che ci ha anche molto appagato  anche la attraverso la bravura di chi ha diretto e di chi ha suonato…e soprattutto ha premiato con tantissimi applausi la gioia di chi ha danzato, al punto che alla fine di tutto è stato proposto – concesso? – il bis della marcia finale: eh si, Vignale in Danza ha inaugurato nel nome della giovinezza. E della gioia.
Ricordo per chi non avesse letto la locandina, che lo spettacolo di ieri sera era dedicato – ce lo ha ricordato Michela Maggiolo in un momento di sospesa commozione – alla memoria della sua amica  Cristina Antoni, ben conosciuta per il suo strenuo impegno per la bellezza e la cultura nel senso più ampio possibile. Mentre Michela Maggiolo parlava mi è tornata alla mente una serata di un paio di anni fa, con lei, Cristina Antoni, che presentava la vicenda artistica del grande pittore Boldini con una passione e una conoscenza davvero notevolissimi.
Sempre per chi non avesse letto la locandina, ricordo che lo spettacolo faceva capo all’istituto Umberto Eco di Alessandria, con l’Orchestra del Liceo musicale diretta dal prof. Enrico Pesce, e i costumi dell’Istituto Vinci – Nervi – Fermi di Alessandria. Le meravigliose musiche di Sergej Prokof’ev, il cuore musicale della serata sono state proposte – e condotte – con impeto e piglio sicuro, con una orchestra di giovavi – ma tanto giovani – che ce l’hanno messa tutta per donarci un suono morbido e delicato, ma con quelle notevoli punte di aggressività che decisamente sono in partitura. La parte poi della voce narrante è stata affidata al grande Enrico Beruschi, baldo ottantenne spigliato e irresistibile…che fra le elegantissime – e non certo piccole – Michela Maggiolo e la Sindaca di Vignale, Ernesta Corona, si divertiva un sacco. E loro sono state impeccabili mentre dal sorriso di entrambe scaturiva una immensa e felice soddisfazione per quello che stava accadendo, frutto della loro determinazione  della loro volontà di bellezza.
Come ci siamo divertiti noi, a riassaporare, con la sapiente coreografia di Loredana Bordoni, che ho incontrato brevemente durante la mia conversazione  con Michela Maggiolo, e mi aveva molto colpito per la sua serena fermezza di intenti e di entusiasmo. In questa immarcescibile favola a lieto fine di Pierino e il lupo, eterna metafora di come coraggio e intelligenza possano vincere la forza bruta, il compositore abbina uno strumento e un tema ad ogni personaggio, e la sua bravura compositiva sta poi nelle contrapposizioni fra i vari personaggi, nel loro interagire e spesso scontarsi.  E che dire allora delle ballerine? Tutte ragazze molto giovani e bravissime. E soprattutto tutte assolutamente nel ruolo con straordinaria intensità. Con un gatto sempre o quasi sornione e sorridente e un lupo serissimo e assai scorbutico…così come il nonno brontolone. Ma naturalmente anche l’anatra e l’uccellino, così importanti nel gioco narrativo, era decisamente nella parte…al punto che l’oca…ha perso una penna…poi raccolta da Beruschi alla fine… a me piace personalmente la contrapposizione che fa il compositore fra i cacciatori, armati fino ai denti, che sparano pur di sparare, e il giovane Pierino che fa loro notare che il lupo è bello che preso e impacchettato… grazie ad un po’ di spavalda intelligenza, e basta.
Ma lasciatemi infine spezzare una lancia di solidarietà a favore del Direttore d’Orchestra, Enrico Pesce, che, stipato in un angolino, accaldato e in perenne movimento, che dirigeva anche gli interventi di Beruschi – peraltro davvero molto bravo e mai sopra le righe, che anche nei suoi siparietti è sempre stato assai discreto – che pur nella difficoltà logistica, ha condotto magnificamente un’orchestra che come ho detto era giovanissima epperò molto, molto motivata. E alla fine tanti e tanti applausi e tanti e tanti sorrisi. E allora, quanta gioia in una sera di inizio estate, nella magia di Vignale in danza.
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