Coldiretti Alessandria: “Frutta: cresce produzione di pere nonostante le incertezze del clima”

Alessandria – Ettari stabili ma produzione in crescita, nonostante gli sfasamenti climatici. E’ il bilancio sulla produzione di pere attesa per il 2024 in provincia di Alessandria. Dopo un’annata estremamente difficile come quella del 2023, le prospettive per quest’anno sembrano nettamente migliori.
“Oltre a tutelare la salute dei cittadini il consumo di frutta e verdura aiuta a sostenere l’intero settore ortofrutticolo nazionale che è quello più esposto agli effetti dei cambiamenti climatici. Dal 2019, per svariati e noti fattori, le rese medie per ettaro sono state sempre molto lontane dalla normalità in tutte le regioni del Nord, in particolare nel 2021 e nel 2023 a causa delle gelate primaverili e poi della siccità. Il susseguirsi di annate produttive così complicate ha condotto in questi anni ad un calo drastico della pericoltura e, più in generale, ha favorito importazioni dall’estero con prodotti di qualità inferiore e coltivati secondo modalità vietate in Italia, dall’utilizzo di pesticidi messi al bando da decenni in Europa allo sfruttamento del lavoro minorile. Non a caso frutta e verdura straniere sono al primo posto per numero di allarmi sanitari scoppiati in Italia nell’ultimo anno, pari al 30% del totale, per la presenza di residui di pesticidi vietati in Italia, micotossine, metalli pesanti, inquinanti microbiologici”, ha affermato il Presidente Coldiretti Alessandria Mauro Bianco.
A livello nazionale, le superfici in produzione destinate alle pere contano poco più di 21.000 ettari contro i 35-36.000 ettari di 15 anni fa. Numeri distanti anche da quelli di appena 5 anni fa, che permettevano all’Italia di produrre più di 750.000 tonnellate di pere. Oggi il potenziale del nostro Paese si è ridotto a circa 500.000 tonnellate e quindi per analizzare il dato perde di significato il confronto con gli anni precedenti, perché al di là della situazione produttiva, la grande differenza sono le superfici che in questi anni si sono perse.
Preso atto di questo nuovo contesto, quest’anno la produttività, in termini di rese medie per ettaro, appare più promettente degli anni precedenti, annata con un’offerta più regolare ma caratterizzate da calibri contenuti.
In Italia nel 2024 sono stimate circa 405.000 tonnellate, più del doppio rispetto ai valori contenuti del 2023 e il 20% in meno sul 2022.  La qualità del prodotto ad oggi si presenta buona, con buona pezzatura. Tutte le principali varietà vedono, in generale, aumenti consistenti rispetto allo scorso anno, ma con una situazione non perfettamente omogenea in alcuni casi per Abate e William.
A livello provinciale sono 116 gli ettari dedicati alla pericoltura dove nel 2023 i quintali prodotti sono stati oltre 24.000 (contro i poco più di 22.000 degli anni precedenti).
“I recenti accordi con Cina e Thailandia per l’esportazione delle pere italiane, possono essere una leva positiva per il rilancio della pericoltura italiana, a condizione che vengano risolti i problemi legati al canale di Suez e siano incentivati e diffusi sistemi adeguati di difesa attiva e passiva dei raccolti. Per Coldiretti e Filiera Italia il superamento di queste barriere fitosanitarie e l’apertura di mercati come la Cina è sempre stato un obiettivo prioritario fondamentale per la valorizzazione della produzione Made in Italy ma è importante che tali aperture debbano essere sempre più gestite in futuro a livello comunitario da parte della Commissione che tratta per tutti evitando che interventi selettivi di singoli Stati membri finiscano col trasformarsi in elementi di concorrenza tra Paesi dello stesso mercato unico europeo”, ha aggiunto il Direttore Coldiretti Alessandria Roberto Bianco.

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