Morì per mesotelioma pleurico causato dall’amianto: INAIL condannata ad indennizzare la vedova del casalese Vincenzo Patrucco

Vercelli – Il Tribunale di Vercelli ha condannato INAIL al risarcimento previdenziale in favore di Rita Sempio, vedova di Vincenzo Patrucco, deceduto a 67 anni per un mesotelioma pleurico dovuto all’esposizione all’amianto durante la sua attività lavorativa. La donna, assistita dall’avv. Ezio Bonanni, Presidente dell’Osservatorio Nazionale Amianto, riceverà una rendita mensile di circa 1740 euro, oltre le maggiorazioni del Fondo Vittime Amianto, e tutti gli arretrati a partire dal giorno dopo il decesso del marito, per una cifra di circa 150mila euro (calcolo ONA) che saranno erogate anche a tutti gli eredi.
Vincenzo Patrucco, era nato a Casale Monferrato e ha lavorato come operaio trasportatore di carico-scarico cemento-eternit nella ditta locale S.E.A. (Scavi Estrazioni Autotrasporti), presso la società Gaiero S.p.A. e presso la ditta Marco Vacca. Durante questo lungo periodo è stato esposto quotidianamente all’asbesto senza adeguati dispositivi di protezione. Prima dell’introduzione della Legge 257/92 il minerale, infatti, era ampiamente utilizzato per diverse applicazioni, in particolare per rivestire tubazioni, isolare sistemi termici e acustici, nelle guarnizioni e componenti dei freni. Nell’aprile del 2016 Vincenzo riceve la diagnosi di mesotelioma pleurico, una grave forma di cancro causata dall’inalazione di fibre di amianto che causa la sua morte dopo pochi mesi nel luglio 2026. Dopo il suo decesso la vedova si vede respingere dall’INAIL il riconoscimento della malattia professionale e si affida a Bonanni che immediatamente presenta ricorso. Esaminate le prove dell’esposizione all’amianto e le perizie del consulente tecnico d’ufficio (CTU), il Tribunale di Vercelli accoglie le istanze del legale e condanna l’ente all’indennizzo.
L’INAIL continua a negare il riconoscimento del mesotelioma causato dall’ amianto e costringe i familiari dei defunti a intraprendere lunghe azioni giudiziarie – commenta Bonanni – la nostra battaglia non finisce qui, agiremo per avere dall’INPS anche le maggiorazioni contributive e la riliquidazione della pensione di reversibilità”.

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