Vendemmia, Coldiretti: “Disomogenea e variabile a causa del meteo ma ottime prospettive”

Alessandria – C’è ottimismo. Nonostante il clima e le piogge, si prospetta una vendemmia positiva anche se anomala e disomogenea come già accaduto lo scorso anno. Nel complesso la produzione si può definire soddisfacente in tutta la provincia: le viti si presentano meno cariche ma la qualità dei grappoli è buona e gli acini sono sani anche se leggermente in ritardo con la maturazione.
Si può riassumere così lo stato dell’arte della vendemmia 2024 che nel termine ‘variabile’ racconta e sintetizza un anno di grandi sfide e opportunità per il settore vitivinicolo dove il successo del prodotto dipenderà dalla capacità del viticoltore di adattarsi rapidamente ai cambiamenti climatici e al saper sfruttare al meglio le risorse a disposizione, applicando pratiche colturali che consentano di raccogliere le uve una volta raggiunta la vera maturità fenologica ed aromatica.
Migliore quantitativamente rispetto al 2023 e qualità ottima ma, sicuramente, più preoccupazione dal punto di vista fitosanitario per peronospora, Mal dell’esca e marcata recrudescenza su tutto il territorio provinciale della Flavescenza dorata e dell’oidio.
E’ tempo di taglio dei primi grappoli in provincia, iniziando, come sempre, dalle uve base spumante, varietà Pinot e Chardonnay Alta Langa e Brachetto si proseguirà con le uve Moscato, Cortese, Timorasso, Arneis, Cortese e Gavi mentre, per i rossi, si entrerà nel vivo nei prossimi giorni con Grignolino, Dolcetto, Barbera, Freisa, Nebbiolo e Dolcetto.
Le aziende vitivinicole in provincia sono 2.430: il settore vitivinicolo alessandrino vanta 12 Doc e 7 Docg, conta 11.112 ettari di superficie vitata per una produzione di 944.310 quintali nel 2023, mentre la produzione di uva da tavola è di circa 1.022 quintali.
Ogni vendemmia ha peculiarità diverse riconducibili proprio alle condizioni climatiche ma, affinchè il grappolo maturi bene e completi il proprio percorso di formazione, occorre la giusta quantità di acqua. In mancanza di essa l’acino appassisce e la maturazione non si completa ma, se capita come quest’anno, con pioggia in abbondanza il risultato sono marciumi e malattie che ne compromettono la qualità.
“Quella che stiamo vivendo può essere definita la punta dell’iceberg di una situazione meteorologica estrema che porta alla produzione di uve sempre più stressate: da una parte, infatti, se l’abbondante piovosità nel periodo primaverile ha scongiurato il pericolo siccità, dall’altra ha reso difficile in alcune zone la gestione del vigneto rallentando la fase vegetativa e obbligando ad una grande attenzione”, ha affermato il Presidente Coldiretti Alessandria Mauro Bianco.
Infine, ma non meno importante, c’è il capitolo prezzi e delle rese per ettaro: è essenziale che i produttori vitivinicoli contrattino i prezzi delle uve all’atto del conferimento anziché attendere la fine della campagna.
“Trovare il giusto equilibrio di interessi tra chi cede l’uva e chi la acquista per trasformarla, concordando il prezzo prima o durante la vendemmia, è indispensabile per valorizzare al meglio il prodotto che finirà in bottiglia, puntando a tutelare la qualità dalla vigna alla cantina e difendendolo dai molteplici tentativi di omologazione e dalle indicazioni fuorvianti e allarmistiche sulle bottiglie proposte da Bruxelles”, ha aggiunto il Direttore Coldiretti Alessandria Roberto Bianco.

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