Lingua blu, cresce la preoccupazione in provincia. Coldiretti Alessandria: “Settore zootecnico in allarme”

Alessandria – Costante monitoraggio negli allevamenti della provincia per l’allarme Blue Tongue e la richiesta univoca di avviare subito una campagna vaccinale per salvare le aziende.
A lanciare l’appello è Coldiretti Alessandria nel chiedere un impegno alle istituzioni per mettere in campo tutte le soluzioni necessarie a tutelare la filiera zootecnica, proprio a partire dal reperimento dei vaccini e ordinanze con disposizioni di sicurezza per limitare la corsa dei contagi.
La lingua blu (Blue Tongue) è una malattia trasmessa ai ruminanti da un insetto, un moscerino del genere Culicoides. Non colpisce l’uomo e non infetta il latte e la carne ma può comunque causare la morte dell’animale. Il diffondersi della malattia porta al calo della produzione di latte e al blocco della movimentazione delle greggi e delle mandrie, con danni economici per le aziende. 
“È indispensabile che vengano messe in campo tutte le azioni necessarie per arginare l’epidemia e tutelare la filiera zootecnica alessandrina, già messa a dura prova dalla peste suina africana – ha affermato il Presidente Coldiretti Alessandria Mauro Bianco –. Servono controlli serrati sulle importazioni di animali vivi dall’estero, poiché la lingua blu è arrivata nelle regioni settentrionali probabilmente dal Nord Europa, dove la malattia sta dilagando. Importante in tale ottica l’utilizzo delle stalle di sosta, oltre all’uso di repellenti per gli insetti.
“Appresa la notizia dei nuovi focolai sul territorio piemontese, oltre 150.000 ovicaprini e più di 3.600 aziende coinvolte, Coldiretti ha prontamente segnalato la problematica alla Regione, a cui ha chiesto interventi per agevolare l’acquisto dei vaccini e l’immediato avvio di un piano straordinario per ovicaprini e bovini al fine di gestire questa problematica – ha aggiunto il Direttore Coldiretti Alessandria Roberto Bianco -. Siamo a conoscenza dell’impegno della Regione dimostrato fino ad ora, ma con la diffusione dei casi è urgente un ulteriore intervento economico per garantire la continuità operativa delle nostre imprese”.
La febbre catarrale degli ovini, più comunemente conosciuta come Blue Tongue, è una malattia infettiva che colpisce i ruminanti ed è trasmessa da insetti vettori del genere Culicoides (moscerini). Non è in grado di infettare l’uomo ma tutti i ruminanti sono recettivi all’infezione: la presenza e la gravità del quadro clinico e delle lesioni variano da una specie all’altra e all’interno della stessa specie in relazione all’età, razza e al sierotipo/ceppo coinvolto; l’infezione si manifesta in forma grave principalmente negli ovini.
L’infezione si manifesta in forma grave principalmente negli ovini. I caprini possono infettarsi ma i sintomi sono meno evidenti; anche se non di frequente, possono presentare quadri clinici gravi, con tassi di morbilità e mortalità a volte elevati.
Nei bovini il virus può condurre a forme cliniche evidenti, e ha la capacità di rimanere nel sangue a lungo (anche fino a 60 giorni), rendendo il bovino un importante “serbatoio” virale in grado di infettare gli insetti vettori per lunghi periodi.

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