Raccolta funghi: il Servizio Micologico dell’ASL AL li controlla gratuitamente
Alessandria – Come ogni anno, nel periodo autunnale, l’ASL AL offre il servizio di ispezione e certificazione dei funghi raccolti dai cittadini. Il Servizio di Igiene degli Alimenti e della Nutrizione -SIAN-, diretto dal Dott. Paolo Merlo, svolge l’attività di controllo sulle specie fungine grazie ai suoi esperti micologi, che sono a disposizione del pubblico per esaminare i funghi raccolti, rilasciando un certificato che attesta la loro commestibilità e ne indica le corrette modalità di consumo.
In questo modo si prevengono intossicazioni e avvelenamenti causati dall’ingestione di funghi non commestibili.
Le prestazioni del Micologo sono gratuite e ad accesso diretto nelle sedi e negli orari indicati per i privati raccoglitori e/o i diretti consumatori.
Da lunedì 16 settembre 2024 inoltre è attivo il servizio di pronta disponibilità a supporto dei medici dei Pronto Soccorso della provincia per i casi sospetti di intossicazione per ingestione di funghi: terminerà il 30 Novembre 2024 ed è possibile attivarlo tramite il centralino dell’ASL AL.
SEDI ED ORARI DELLO SPORTELLO MICOLOGICO
Nel periodo individuato sono garantite le seguenti prestazioni:
Sportello micologico per privati raccoglitori secondo il calendario settimanale e gli orari indicati di seguito.
Prestazioni per operatori e imprese del settore alimentare: su appuntamento negli orari indicati e con tariffazione delle prestazioni erogate secondo quanto previsto dalla normativa di riferimento.
Nel periodo individuato sono garantite le seguenti prestazioni:
Sportello micologico per privati raccoglitori secondo il calendario settimanale e gli orari indicati di seguito.
Prestazioni per operatori e imprese del settore alimentare: su appuntamento negli orari indicati e con tariffazione delle prestazioni erogate secondo quanto previsto dalla normativa di riferimento.
ACQUI TERME
Presso l’Ospedale Monsignor Giovanni Galliano – SC SIAN
via Fatebenefratelli, 1 – 1° piano – tel. 0144777451
LUNEDI’ dalle 8.30 alle 11.30
MARTEDI’ dalle 8.30 alle 11.30
GIOVEDI’ dalle 13.30 alle 16.30
ALESSANDRIA
Presso SC SIAN – via Venezia 6 – piano terra – tel. 0131307823
LUNEDI’ dalle 8.30 alle 11.30
MARTEDI’ dalle 8.30 alle 11.30
GIOVEDI’ dalle 13.30 alle 16.30
CASALE MONFERRATO
Presso SC SIAN: Corso Valentino n. 249 – 2° piano – tel. 0142434506
LUNEDI’ dalle 8.30 alle 11.30
MARTEDI’ dalle 8.30 alle 11.30
GIOVEDI’ dalle 13.30 alle 16.30
TORTONA
Presso la sede del Distretto, ex Caserma Passalacqua – SC SIAN – 2° piano – via Milazzo n.1 – tel 01318655362
LUNEDI’ dalle 13.30 alle 15.30
GIOVEDI’ dalle 13.30 alle 15.30.
Gli esperti Micologi dell’ASL sono disponibili a fornire tutte le informazioni necessarie per consumare i funghi raccolti senza rischi. Ne ricordiamo alcune:
Evitare la raccolta indiscriminata di tutti i funghi trovati, poiché solo alcune specie sono commestibili. Si evita così di provocare un danno all’ecosistema.
I funghi vanno raccolti interi e completi di ogni loro parte (radichetta, bulbo, volva, anello, …) e non in stato di alterazione (ammuffiti, fradici ecc.), ripuliti dal terriccio avendo cura di manipolarli il meno possibile per evitare cambiamenti di colore.
I funghi raccolti si trasportano in contenitori rigidi ed aerati (es. cestini di vimini) che consentono un’ulteriore disseminazione delle spore e diminuiscono i fenomeni di compressione e fermentazione dei funghi.
Non raccogliere funghi in aree sospette di inquinamento (discariche, bordi stradali, …).
Per il riconoscimento della commestibilità dei funghi non affidarsi a metodi empirici come cucchiaino di argento, latte, mollica di pane.
Di norma i funghi vanno mangiati sempre ben cotti, da crudi sono scarsamente digeribili se non addirittura velenosi (il comune “chiodino”, Armillariella mellea, risulta tossico se non è prebollito per almeno 15 minuti prima della cottura definitiva) perché contengono tossine termolabili che si degradano al calore di cottura.
Non somministrare funghi a bambini, donne in gravidanza o allattamento, a individui con intolleranze alimentari o a farmaci o disturbi a stomaco, fegato, pancreas, senza il consenso del medico.
Evitare la raccolta indiscriminata di tutti i funghi trovati, poiché solo alcune specie sono commestibili. Si evita così di provocare un danno all’ecosistema.
I funghi vanno raccolti interi e completi di ogni loro parte (radichetta, bulbo, volva, anello, …) e non in stato di alterazione (ammuffiti, fradici ecc.), ripuliti dal terriccio avendo cura di manipolarli il meno possibile per evitare cambiamenti di colore.
I funghi raccolti si trasportano in contenitori rigidi ed aerati (es. cestini di vimini) che consentono un’ulteriore disseminazione delle spore e diminuiscono i fenomeni di compressione e fermentazione dei funghi.
Non raccogliere funghi in aree sospette di inquinamento (discariche, bordi stradali, …).
Per il riconoscimento della commestibilità dei funghi non affidarsi a metodi empirici come cucchiaino di argento, latte, mollica di pane.
Di norma i funghi vanno mangiati sempre ben cotti, da crudi sono scarsamente digeribili se non addirittura velenosi (il comune “chiodino”, Armillariella mellea, risulta tossico se non è prebollito per almeno 15 minuti prima della cottura definitiva) perché contengono tossine termolabili che si degradano al calore di cottura.
Non somministrare funghi a bambini, donne in gravidanza o allattamento, a individui con intolleranze alimentari o a farmaci o disturbi a stomaco, fegato, pancreas, senza il consenso del medico.
Cosa fare in caso di avvelenamento da funghi:
Se dopo aver consumato dei funghi insorgono disturbi recarsi immediatamente al più vicino Pronto Soccorso.
Prestare attenzione ai sintomi di malessere e gastroenterici (nausea, vomito, diarrea), a prescindere dal tempo trascorso dal pasto. Le sindromi da intossicazione da funghi possono essere a breve incubazione (sintomi entro 4-5 ore dal consumo), lunga incubazione (sintomi da 6-8 ore fino a 48 ore ed oltre dal pasto).
Portare gli avanzi dei funghi disponibili, compresi quelli gettati via in pattumiera, utili ai fini del riconoscimento.
Non tentare “terapie” autonome.
Non ingerire nulla, soprattutto niente alcolici.
Se dopo aver consumato dei funghi insorgono disturbi recarsi immediatamente al più vicino Pronto Soccorso.
Prestare attenzione ai sintomi di malessere e gastroenterici (nausea, vomito, diarrea), a prescindere dal tempo trascorso dal pasto. Le sindromi da intossicazione da funghi possono essere a breve incubazione (sintomi entro 4-5 ore dal consumo), lunga incubazione (sintomi da 6-8 ore fino a 48 ore ed oltre dal pasto).
Portare gli avanzi dei funghi disponibili, compresi quelli gettati via in pattumiera, utili ai fini del riconoscimento.
Non tentare “terapie” autonome.
Non ingerire nulla, soprattutto niente alcolici.
Gli esperti del Dipartimento di Prevenzione dell’ASL AL forniscono anche alcune raccomandazioni di carattere generale utili a prevenire i rischi ai quali si espongono persone inesperte o anziane inoltrandosi nei boschi in cerca di funghi senza la necessaria cautela e l’attrezzatura adeguata:
scegliere i percorsi adatti alle proprie abilità fisiche e psichiche;
comunicare l’itinerario a qualcuno prima di intraprendere l’escursione;
non andare mai da soli;
consultare prima della partenza i bollettini meteorologici e osservare costantemente sul posto l’evoluzione delle condizioni atmosferiche;
scegliere l’abbigliamento e l’attrezzatura adatta all’escursione (calzature da trekking, cellulare, lampada e coltello).
scegliere i percorsi adatti alle proprie abilità fisiche e psichiche;
comunicare l’itinerario a qualcuno prima di intraprendere l’escursione;
non andare mai da soli;
consultare prima della partenza i bollettini meteorologici e osservare costantemente sul posto l’evoluzione delle condizioni atmosferiche;
scegliere l’abbigliamento e l’attrezzatura adatta all’escursione (calzature da trekking, cellulare, lampada e coltello).