Gli “Sconfinamenti” di Raffaella Romagnolo a Ovada: dal 2 al 4 Ottobre grande narrativa e non solo
Davvero è molto origliale l’idea degli Sconfinamenti curati quest’anno da Raffaella Romagnolo, la grande scrittrice che ad Ovada è di casa. In primo luogo dalla mera presentazione di libri in svariate località, per lo più in piena estate. Invece, questa quinta edizione si svolgerà, nella parte pubblica, solo e sempre a Ovada, dal 2 al 4 ottobre. Per di più gli autori invitati soggiorneranno per tutto il periodo della rassegna nell’Ovadese per conoscere il territorio durante quella che sarà una residenza d’artista. Tutto si agglutinerà in tre giorni: il 2 ottobre Franco Faggiani e Alessandro Barbaglia, il 3 ottobre Piera Ventre e Gian Marco Griffi. Poi però il 4 ottobre, scrittrici e scrittori faranno ancora escursioni nel territorio ovadese, tutti insieme. Alla fine del loro soggiorno scriveranno un racconto, ciascuno dedicato al Monferrato, che verrà poi raccolto in un unico volume antologico. Nel tardo pomeriggio la presentazione del libro – di Faggiani il 2 e di Piera Ventre il 3, poi, per chi vorrà, la cena con tutti e quattro gli autori, e infine una forma non ortodossa di presentazione: il Reading teatrale, da Barbaglia il primo giorno e dalle Ferrovie del Messico di Griffi il secondo. Il tutto nella bellissima sede dell’Enoteca ovadese.
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Una edizione, quindi, diversa e decisamente originale. Ho chiesto a Raffaella Romagnolo la cortesia di rispondere ad alcune domande in merito a questa così particolare edizione di Sconfinamenti, ed eccovi il risultato.
D: Mi incuriosisce la tua scelta di riunire in due serate lunghe come una volta all’Opera, presentazioni di libri e reading teatrali da altri libri diversissimi dai precedenti…non temi che ci possa essere un calo di interesse in una lunga serata letteraria?
Raffella: allora…no! Intanto la partecipazione è libera. Uno può, come accade adesso nei Festival, scegliere a quale appuntamento partecipare. Tra l’altro il fatto che fra la prima parte e l’altra ci sia la possibilità di andare a cena, a me pare una cosa che può rendere molto piacevole il tutto, insomma…
D: E l’accostamento fra i vari autori quale logica sottintende?
Raffella: su questo preferirei fare un discorso un po’ più generale. Cioè: noi abbiamo scelto quattro autori che possano avere uno sguardo diverso uno dall’altro e, in qualche modo, anche complementare. Ma facendo un discorso più ampio, questa degli incontri con gli scrittori è la parte “pubblica” della rassegna, ma Sconfinamenti è anche altro…molto altro. C’è anche un po’ di rovesciamento di prospettiva rispetto alle edizioni precedenti. Sempre abbiamo invitato gli scrittori e le scrittrici a portare le “loro” storie. Questa volta i quattro autori invitati sono invitati anche ad una conoscenza, rapida ma allo stesso tempo approfondita, del Monferrato ovadese. Nel senso che saranno impegnati alla sera in questa parte pubblica, ma che durante il giorno noi li porteremo in giro a conoscere i paesi dell’ovadese, ma anche Ovada stessa, in un programma molto ricco. Avranno così la possibilità di entrare veramente in contatto con la nostra realtà. E tutti e quattro saranno coinvolti poi in un progetto di scrittura. Cioè “restituiranno” un testo, che sarà liberamente composto, su questa loro esperienza. Quindi, ci restituiranno uno sguardo sul Monferrato.
D: quindi scrittori con personalità decisamente diverse per ottenere un risultato estremamente vario?
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Raffaella: Si: proprio in questo senso abbiamo cercato voci che non fossero così immediatamente sovrapponibili. Beh, con gli scrittori un po’ tutte le voci si spera siano molto originali, ma in questo caso la scelta è stata fatta per cercare anche la differenza. Quindi, da una parte Faggiani con la sua attenzione al paesaggio, alla natura, alla relazione uomo-ambiente. Ti ricordo che il suo penultimo libro era finalista al Campiello Natura quest’anno…quindi c’è questo sguardo…Piera Ventre, che ha questa attenzione verso gli aspetti della memoria familiare, legata al Monferrato, e ha un sguardo molto particolare sulle relazioni, quindi su quello che può essere un certo modo di “vivere” il Monferrato. Poi c’è Alessandro Barbaglia che ha una vena innegabilmente “fiabesca” all’interno dei suoi racconti. E ci sembrava che questo si sposasse bene con tutta una serie di potenzialità che il Monferrato ha in questo senso.
D: e poi ci sono le “Ferrovie del Messico” di Griffi…
Raffaella: Gian Marco Griffi – che tu conosci benissimo – è il più sudamericano degli scrittori italiani, e piemontesi di sicuro, per cui, figurati, uno sguardo del genere era davvero interessante. Poi il fatto di fare una sera due e un’altra sera gli altri due autori è stato magari anche un po’ casuale, ma mica tanto, perchè due autori su quattro, Griffi e Barbaglia, sono contenti di portarci anche i Reading teatrale dei loro testi, che vanno oltre alle presentazioni, un pochino più tradizionali. Ma non è tanto l’accoppiamento nelle serate, ma è l’insieme di questi autori, che saranno sempre tutti presenti, nelle due serate.
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D: Tu, la Ventre e il Griffi avete egregiamente interagito al Margara lo scorso anno…hai voluto ripristinare una squadra vincente?
Raffaella: allora, l’iniziativa al Margara di griffi secondo me è una bellissima iniziativa. Io l’ho conosciuto in quell’occasione…quindi proprio un’occasione, in questo senso, di conoscenza, non solo del suo libro, ma anche di Gian Marco e del suo modo piacevole e garbato di interagire con le persone…sono stata quindi davvero molto contenta di invitarlo. Piera Ventre: io con Piera Ventre ho una lunga consuetudine di lettura. Io sono una lettrice della prima ora di Piera Ventre. Ed è abbastanza reciproco certo rapporto: a me piace moltissimo come scrive Piera…e mi sembrava una bella occasione di invitarla. Al Margara c’è stata la bella occasione di conoscerla di persona, anche se mi pare di conoscerla da quando lei ha iniziato a scrivere e pubblicare i suoi libri.
D: l’ultimo giorno di Sconfinamenti, il 4, non ho capito bene cosa prevede…puoi spiegarmelo?
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Raffaella: il 4 ottobre rimane nel calendario di sconfinamenti perchè quel giorno gli scrittori verranno accompagnati ancora tra i paesi e i panorami del Monferrato ovadese. Non saranno più appuntamenti pubblici, ma qualcosa di privato, per loro, per la stesura poi dei testi che riserveranno a quel territorio. I testi che ci manderanno formeranno un volume e anche questo fa parte del progetto “Sconfinamenti” di quest’anno. Quindi, come vedi, i giorni di incontro pubblico sono solo una parte del progetto. Avremo sicuramente occasione poi di presentare questo volume, quindi questo “sguardo”, come dire…ricco, alternativo e, io immagino, sorprendente, sul Monferrato ovadese. E lo faremo appena avremo chiuso tutto su questo Sconfinamenti 2024.
E io allora non posso fare altro che ammirare l’intelligente qualità di questo progetto letterario – e non solo -, ringraziare Raffaella Romagnolo per la sua sempre cortese disponibilità…e dare a tutti appuntamento all’Enoteca di Ovada, per uno straordinario “Sconfinamento”, certo che sarà un’esperienza indimenticabile.
PS: le foto sono tutte mie e rappresentano,. quella in evidenza, Raffaella, Griffi e la Ventre al Margara, in occasione della loro reciproca conoscenza, nel 2023. Le altre sono scorci della bellissima Enoteca di Ovada.