Festa dei Nonni, la Garante degli Anziani di Alessandria: “Testimoni della vita e dei contenuti ma anche della fragilità e delle fatiche espresse concretamente nella solidarietà fra generazioni”
Alessandria – Si celebra oggi in tutta Italia la “Festa dei Nonni”, istituita nel 2005 con la legge n. 159 per sottolineare l’importanza del ruolo svolto all’interno delle famiglie e della società in generale.
“Rivolgendomi a tutti i Nonni della città, il mio vuole essere un invito a riflettere sulla testimonianza della vita e dei contenuti, ma anche sulle fragilità e sulle fatiche che nonni e anziani esprimono concretamente, in silenzio, ogni giorno dell’anno, nella solidarietà tra generazioni” afferma Paola Ferrari, Garante degli Anziani del Comune di Alessandria.
Aggiunge: “Occorre rilevare come nonni e anziani condividano le condizioni esistenziali di fragilità mantenendo comunque in maggioranza accettabili condizioni di autonomia, pur essendo in Italia i non autosufficienti ben 4 milioni, su 14 milioni di ultrasessantacinquenni. Inoltre nonni e anziani in gran parte si identificano per numero in quanto i primi sono 12 milioni. Non solo, ma il loro numero risulta ancora superiore se consideriamo la presenza dei così detti ‘nonni sociali’, cioè di quegli anziani (zii, vicini di casa, volontari in associazioni…) che ne esercitano le funzioni per nipoti non loro”.
Conclude Ferrari: “Nella nostra vita di ogni giorno bisogna prendere sempre più coscienza della cosiddetta relazione di nonnità anziana, qualità che si basa su un legame fatto di sapienza, amore pacificato e stabile attenzione all’essenziale, da trasmettere ai nipoti attraverso le concrete vicende della quotidianità. Gli anziani hanno la capacità, peraltro imposta dall’età, a rallentare il ritmo della vita, a camminare lentamente per assaporare, cogliere, osservare, ricevere un significato maggiore da un numero minore di avvenimenti. Così il tempo della nonnità anziana non è il kronos, quello dell’orologio, per usare una felice espressione di Papa Francesco, ma il kairos del momento presente e opportuno, un tempo lento che permette di cogliere l’essenziale anche attraverso le piccole cose, fatto di ascolto, comprensione, a volte anche intima complicità con l’altro, in questo caso i nipoti”.
Continua a leggere l'articolo dopo il banner