Fubine non è solo “Fubine Ridens”: domenica 27 ottobre le Kiss’à in scena al Teatro dei Batù con “La porta chiusa”
Fubine Monferrato – Domenica 27 ottobre, alle ore 17, il Teatro dei Batù di Fubine ospiterà “La porta chiusa”, spettacolo interpretato dalle Kiss’à (ingresso a offerta libera, rinfresco a seguire), nuovo gruppo formato da quattro donne e amiche che, accomunate dalla passione per il teatro, hanno condiviso svariati percorsi di formazione teatrale.
Per circa sei anni hanno ricevuto la formazione di Laura Bombonato, i cui laboratori sono confluiti in diverse rappresentazioni teatrali, tra le quali, fra le più note, “Voci dalla collina” (tratta dall’Antologia di Spoon River di Edgar Lee Masters) e “La casa di Bernarda Alba” di Garcia Lorca.
Hanno inoltre proseguito la loro formazione sotto la guida di Tiziano Rossi, della compagnia Esquilibrio.
Singolarmente, hanno lavorato con il Living Theater, Mago Povero e Teatro Nucleo, con Massimo Brusasco ed Ermes Beltrame, con le compagnie di improvvisazione teatrale Quintatinta e Impropositivi.
Per la prima volta si sperimentano nella regia autogestita, forti dell’esperienza acquisita con i registi con cui hanno lavorato.
Le attrici della compagnia sono: Daniela Cassina, Monica Cortigiani, Nicoletta Mensi e Cristina Sferrella.
Lo spettacolo è stato già rappresentato presso il Teatro Comunale di La Loggia (TO), il Teatro Borsalino di Pecetto (AL), presso la Casa di Cultura di Valenza (AL) e presso i teatri di Sale (AL), Rivarone (AL) e Viguzzolo (AL).
Sinossi.
In una improbabile sala d’aspetto si incontrano quattro donne, molto diverse fra loro per età ed esperienze. All’inizio si scrutano, guardinghe. Ma ben presto capiscono che avranno molto da aspettare e verranno spinte, dopo l’iniziale ritrosia e diffidenza reciproca, a confidarsi l’un l’altra, a raccontarsi i motivi per i quali si sono ritrovate in quel luogo.
Emergono così le loro storie, le loro emozioni, caratterizzate, tutte, da situazioni familiari nelle quali hanno sperimentato violenza e prevaricazioni.
In questo luogo di non tempo e non spazio, le quattro donne, il cui nome si svelerà solo alla fine della loro permanenza nella sala d’aspetto, si commuovono, piangono, solidarizzano e si affrontano a muso duro. Fino a quando, per ognuna di loro, arriverà il momento in cui l’attesa sarà finita.
Lo spettacolo si pone l’obiettivo di suscitare riflessioni e portare una testimonianza sul doloroso problema della violenza di genere.
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