Il mondo di Luzzati in mostra a Cherasco

Sabato 9 novembre a Cherasco nelle sale di Palazzo Salmatoris si apre al pubblico l’esposizione intitolata EMANUELE LUZZATI – TRA FIABA E FANTASIA, mostra che resterà aperta sino al 23 febbraio 2025.

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Presentare Emanuele Luzzati non è difficile; il problema è da dove e con quale attività cominciare. E’ stato un abile scenografo e costimista teatrale, ha illustrato libri per bambini e non solo, anche storie per adulti, ha scritto delle favole, con regolarità ha prodotto opre in ceramica, sculture e pannelli di grandi dimensioni, ha progettato e prodotto film d’animazione, ha progettato  e decorato interni di abitazioni e di chiese, ha prodotto opere grafiche inventando una tecnica personalissima, ha realizzato reinventandoli graficamente i mezzari genovesi, i parei e gli arazzi grandi come pareti, ha ridisegnato interni di parchi per bimbi e adulti. E se tutto questo non bastasse, con il collages, una tecnica utilizzata per la prima volta nella da Braque e Picasso per realizzazione opere d’arte, l’instancabile e prolifico artista ha realizzato delle opere personalissime e inconfondibili.

La mostra vuol essere un omaggio all’artista attraverso una carrellata nei differenti settori in cui si  è espresso e tra le diverse tecniche che ha utilizzato

Nella sezione ceramica e scultura sono raccolti dipinti su ceramica, pannelli e piatti, sculture ritagliate nel legno e sculture plasmate con l’argilla, bassorilievi.

Nella sezione del teatro, opere in parte prestate dal Teatro Regio di Torino, sono proposti progetti di scenografie disegnate o realizzate con sagome ritagliate e disposte secondo precise prospettive. Non mancano i costumi del personaggi disegnati a pastello o costruito con i collages e alcuni esempi di manifesti.

Le illustrazioni dei libri sono quasi tutte realizzate con la tecnica del collage utilizzata per l’abbigliamento del personaggio, mentre gli arti e il volto estremamente espressivo sono realizzati con pastelli a cera. Un metodo di lavoro che gli permette di avvalersi della sua innata capacità di costruire abiti con variopinti frammenti cartacei, mentre i volti dei personaggi sono ideati e disegnati secondo caratteristiche dettate e suscitate da una spontanea fisionomia che proviene da quanto il personaggio attuerà nel racconto.

Rino Tacchella

 

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