Ad Arquata Scrivia ha preso il via un ciclo di convegni sul lupo dalla parte di cittadini e allevatori in provincia di Alessandria

Arquata Scrivia – L’Associazione nazionale per la tutela dell’ambiente e della vita rurali in collaborazione con gli Agricoltori autonomi italiani, il Coordinamento cacciatrici Federcaccia e la Società pro segugio del Piemonte, ha organizzato ieri sera ad Arquata Scrivia, presso la sala della Società operaia di mutuo soccorso, un convegno dal titolo provocatorio: “Convivere con il lupo? Anche no”. Al convegno hanno partecipato come relatori anche esponenti delle organizzazioni agricole (Confagricoltura e CIA). Il filo conduttore del convegno è riassumibile nella considerazione: il lupo non solo non è più in pericolo ma è fuori controllo e mette in difficoltà molte aziende agricole, facendo chiudere quelle piccole di montagna. Minaccia anche la sicurezza pubblica in quanto viene lasciato penetrare impunemente all’interno dei paesi, dentro le proprietà private senza che le istituzioni muovano un dito.
Marco Bruzzone, rappresentate di Agricoltori autonomi italiani, con azienda ad Alessandria (S. Michele) e pascoli in Liguria ha esordito mostrando dei video delle predazioni subite dai suoi capi. Ha subito attacchi ai vitelli da parecchi anni pur seguendo i consigli degli esperti (recinzioni, personale di custodia). Bruzzone ha perso oltre un centinaio di capi bovini e ha messo in guardia dal pericolo di abbandono dei pascoli e dei sistemi di allevamento all’aperto, vero presidio dell’ambiente e strumento di prevenzione delle calamità naturali. Ha anche ricordato che, quando un agricoltore deve lavorare di sera nei campi lo fa ormai con paura per la propria sicurezza personale.
Paolo Castellano e Gabriele Carenini, rispettivamente di Confagricoltura e Cia, hanno sostenuto che il problema lupo è altrettanto serio di quello del cinghiale esortando la regione a operare con quegli strumenti che, nella vicina Francia, consentono di contenere il predatore. Hanno ricordato anche che il problema non è più settoriale ma riguarda ampi settori di società considerata la presenza sempre più frequente del lupo anche in pianura, anche dentro orti, giardini, cortili.
Gisella Demicheli, cinofila venatoria di Federcaccia ha illustrato l’impegno del coordinamento cacciatrici nel monitorare le predazioni dei cani, dei cacciatori ma non solo. Sono centinaia i casi monitorati in Italia e sono in forte aumento. Sulla loro pagina Facebook (“Attenti al lupo”) pubblicano ogni giorno casi di cani sbranati (con tanto di localizzazione). La Demicheli informato che l’Ispra intende utilizzare i dati da loro raccolti.
Michele Corti, presidente di Tutela Rurale, ha messo l'accento sul pericolo del lupo per le persone illustrando casi recenti e i precedenti storici, numerosi anche in Piemonte, che testimoniano come non era infrequente che i lupi (sino ai primi decenni dell’Ottocento) sbranassero e consumassero i corpi di bambini ma, a volte, anche di persone adulte. Corti, che da parecchi anni si occupa del tema (13 anni fa nelle provincie di Torino e Cuneo seguiva un progetto della Regione Piemonte per tutelare gli allevatori e i pastori dalla minaccia dei lupi), ha sostenuto la necessità che la regione affronti il problema dei lupi confidenti (pericolosi per l’uomo) con regole simili a quelle degli altri paesi e che dia il via agli abbattimenti in deroga.
Ha sollecitato la creazione di un numero verde per segnalare la presenza dei lupi e le situazioni di potenziale pericolo e di un osservatorio con la partecipazione degli interessi coinvolti per monitorare gli impatti sociali e non solo le predazioni a carico degli allevatori.
Dopo le relazioni si è sviluppato un vivace dibattito al quale hanno partecipato allevatori, venuti anche da altre provincie e dalla Liguria e cittadini. Tutti hanno sottolineato l’aumento di avvistamenti e predazioni che spesso non vengono denunciate. Nei diversi interventi, tra cui quello del veterinario dr. Santià, emerge un quadro sconsolante di rarefazione della fauna, in specie caprioli ma anche piccoli animali, oltre che di predazioni di animali domestici. Inoltre, è stato ricordato come anche ad Alessandria vi siano già stati casi di attacchi alle persone.
È previsto un seguito di questo incontro ad Aqui Terme e nel Monferrato Casalese.

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