Facebook, ovvero la stupidità dell’Intelligenza Artificiale

Ieri ho pubblicato su Facebook un post che richiamava un articolo, apparso su questo giornale, in cui facevo la cronaca della presentazione, avvenuta a Terruggia, del libro, edito da Sisifo Edizioni, “La capitagna e il glifo”.
Il post è stato cancellato da Facebook perché “il contenuto potrebbe usare link o contenuti fuorvianti per indurre le persone a visitare un sito web o rimanerci”.
Il post ( “La capitagna e il glifo”: successo e interesse per la presentazione del volume alla biblioteca di Terruggia – Alessandria24.com) non conteneva alcun link ad altro sito, ma voleva semplicemente “indurre le persone” a coltivare il piacere della lettura e incentivare la frequentazione delle piccole biblioteche locali, che sono il sale della cultura delle nostre terre.
Sarebbe bello pensare che questo esempio di imbecillità censoria sia dovuto a qualche oscuro personaggio frustrato chiuso nel suo ufficio intento a leggere migliaia di “post” alla ricerca di violazioni della pubblica morale dell’internauta.
Invece, molto peggio: è tutta questione di algoritmi e di intelligenza artificiale, il vero pericolo di questi tempi moderni in cui alle persone in carne ed ossa si sostituiscono i cervelloni artificiali, ma privi di cervello pensante.
Evidentemente, per la triste logica di Facebook, pubblicare un post che invita alla lettura di un libro, scritto da un umano in carne e ossa, presentato da umani e destinato alla lettura da parte di altri esseri umani autonomamente pensanti diventa una grave attentato alla logica del grande fratello che ci vuole tutti proni al consumo di prodotti usa e getta, ma non certo disposti alla lettura e al “consumo” di qualcosa in grado di farci pensare con la nostra testa.
Continueremo a invitare i nostri lettori a coltivare il gusto per i libri, anche attraverso i social media, nella speranza che l’intelligenza non sia ancora tutta artificiale (che fina farà il post che richiamerà questo articolo?)

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