Costi sanità pubblica, Zappalà (FdI): “Trasparenza e condivisione per i cittadini”; Riboldi: “Sforzo di ognuno importante per permettere una sanità universale”

Torino – Creare una maggiore condivisione nei cittadini di quello che è lo sforzo finanziario sostenuto dallo Stato e dalla Regione Piemonte per erogare una sanità di eccellenza. È l’obiettivo dell’Ordine del Giorno presentato dal consigliere regionale di Fratelli d’Italia, Davide Zappalà e discusso nella mattinata di oggi in Commissione Sanità.
“Con questo ordine del giorno chiedo che tutti coloro che ricevono una prestazione sanitaria, sia essa un ricovero o un esame, trovino scritto nel documento di dismissioni o degli esiti, quanto quella prestazione è costata al Servizio Sanitario – dice Zappalà – penso che in assoluto sia importante la trasparenza nella gestione delle risorse pubbliche, e questo non solo per quanto concerne il mondo sanitario, ma tutto l’apparato della pubblica amministrazione: per giungere a una società completamente efficiente, sana ed inclusiva è fondamentale che i cittadini siano consapevoli dell’architettura economica e istituzionale in cui vivono e agiscono. Gli utenti del mondo sanitario sono gli stessi che pagano i servizi con le loro tasse, e quindi sarebbe bello trasformarli da semplici fruitori a conoscitori almeno dei costi della prestazione che ricevono”.
“Nella mia proposta, che riguarda sia le Asl che le aziende ospedaliere, si richiede che venga indicato l’importo del DRG (Diagnosis Related Group) in modo che ci sia chiarezza e uniformità” conclude Zappalà.
L’assessore alla Sanità Federico Riboldi: “Avere la consapevolezza di quanto una singola prestazione costi al sistema sanitario, permetterà di sensibilizzare i piemontesi più in generale sulla spesa pubblica: un argomento troppe volte dato per scontato, ma che in realtà non lo è. Lo sforzo che ognuno di noi, con le proprie tasse, mette per permettere una sanità universale, deve essere ben compreso e l’iniziativa del consigliere Zappalà va proprio in questa direzione”.

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