Autonomia: il Gruppo Lega del Consiglio regionale chiede un’accelerazione della trattativa
Torino – Prosegue il percorso verso una maggiore autonomia regionale per la gestione della Protezione Civile. Dopo la seconda riunione congiunta tra il Ministero per gli Affari Regionali e l’Autonomia e le Regioni Piemonte, Lombardia, Liguria e Veneto, svoltasi l’11 novembre scorso a Roma, il Gruppo Lega del Consiglio regionale del Piemonte chiede un’accelerazione della trattativa.
“La trattativa sulla Protezione Civile, materia che non rientra tra i Livelli Essenziali delle Prestazioni (LEP), può proseguire e essere definita, per poi aprire immediatamente la discussione sulle altre materie non LEP, nonostante la sentenza della Cassazione – dichiara Fabrizio Ricca, capogruppo della Lega in consiglio regionale –. L’autonomia è un’opportunità importante non solo per il Piemonte ma per tutto il Paese, basata sul principio di sussidiarietà, che richiama da sempre la visione della Lega, fondamentale per garantire che le decisioni siano prese il più vicino possibile ai cittadini e alle loro esigenze. E la gestione locale della Protezione Civile è un esempio concreto di come questo principio possa migliorare la qualità dei servizi offerti.”
“A breve il Piemonte tornerà a sedersi al tavolo del Ministero assieme alle altre Regioni coinvolte – afferma l’assessore regionale all’Autonomia, Enrico Bussalino – da ex sindaco di un piccolo comune e presidente della Provincia di Alessandria ritengo che rendere ‘locali’ alcune funzioni di protezione civile sarebbe un grande passo avanti. La possibilità per i Presidenti di Regione di emanare ordinanze in caso di emergenza garantirebbe maggiore efficacia e rapidità di intervento, aumentando l’efficienza delle operazioni e permettendo di rispondere in maniera ancora più tempestiva alle emergenze, mettendo al primo posto la sicurezza dei cittadini. Altro tema è la formazione per gli operatori di Protezione Civile, necessaria per sviluppare competenze sempre più specifiche e adeguate a fronteggiare le diverse tipologie di emergenze, rafforzando la capacità di risposta del sistema regionale.”
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