Davide e Gad Lerner: a Cella Monte un dialogo per capire la tragedia del Medio Oriente
Il Museo della Pietra da Cantoni di Cella Monte ha organizzato e ospitato ieri sera, 19 dicembre, un altro evento particolarmente interessante.
Si è trattato della presentazione del libro, di recentissima pubblicazione, “Il sentiero dei dieci – una storia fra Israele e Gaza” sotto forma di originale dialogo “familiare” tra figlio Davide (l’autore) e padre, Gad Lerner.
Tema del dialogo, naturalmente, la situazione in Israele e nella Striscia di Gaza (un territorio più piccolo della provincia di Alessandria): il libro è un interessantissimo reportage dalla di confine che è stato premiato dalla prestigiosa Columbia University e che ha il pregio di far parlare le persone, con le loro drammatiche storie, da una parte e dall’altra di questo muro ormai invalicabile: esseri umani in balia, come in ogni guerra, delle decisioni e degli odi dei “grandi” attori di stati e movimenti.
L’aspetto interessante del dialogo è stato proprio il tema dell’animo umano, la riflessione su come certi avvenimenti, che noi conosciamo solo dalle cronache di giornali e televisioni, operino dentro le persone che li vivono sulla propria pelle in modo disumanizzante, trasformandone l’animo verso una sempre maggiore insensibilità nei confronti dell’ “altro”.
Tra palestinesi e israeliani, nella zona di confine, un tempo parlarsi era la regola, ora è materialmente impossibile e, forse, sono rimasti in pochi a volerlo fare veramente.
Leggere ci aiuta a capire e conoscere.
Così la storia, nella serata di ieri, si è anche accompagnata alla vicenda umana descritta dagli oratori: una famiglia, la loro, che ha patito il martirio della shoah e che si è poi dipanata tra Haifa, Aleppo, Beirut, l’Italia e, per quanto riguarda Gad Lerner, il Monferrato, dove ha trovato casa (e forse pace) da più di vent’anni.
E quindi, oltre alle tante cose che abbiamo appreso e su cui si è riflettuto nella serata, resta l’idea incrollabile che forse solo coltivare la cultura e il dialogo, come, meritoriamente, avviene spesso in tanti luoghi come il Museo di Cella Monte, può salvarci dalla deriva in cui sembra precipitare l’umana vicenda.
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foto da: cella monte online