Vino, Coldiretti: “Alimento a tutti gli effetti, pilastro della Dieta Mediterranea”

Alessandria – “Il giusto impegno per tutelare la salute dei cittadini non può tradursi in decisioni semplicistiche che rischiano di criminalizzare ingiustamente singoli prodotti indipendentemente dalle quantità consumate. Si tratta peraltro di una ipotesi protezionistica e distorsiva del commercio che è il risultato di un approccio ideologico nei confronti di un alimento naturale come il vino che fa parte a pieno titolo della dieta mediterranea, con riconosciute proprietà salutistiche in quantità moderate e che conta sulle tavole ben diecimila anni di storia. Appare del tutto ingiustificata e impropria soprattutto l’equiparazione dell’eccessivo consumo di superalcolici al consumo moderato e consapevole di prodotti di qualità a più bassa gradazione come il vino che è diventato nel tempo l’emblema di uno stile di vita lento, attento all’equilibrio psico-fisico che aiuta a stare bene con se stessi, da contrapporre proprio all’assunzione sregolata di alcol”.
Così il Presidente Coldiretti Alessandria, Mauro Bianco, a commento del via libera alla produzione in Italia dei vini dealcolati con la pubblicazione sul sito del Ministero dell’agricoltura e della Sovranità alimentare (Masaf) delle disposizioni nazionali di attuazione del decreto approvato in Conferenza Stato-Regioni.
Si tratta di vini senz’alcol o a basso tenore alcolico, già regolamentati in altri Paesi europei, ma finora al palo in Italia. Fino ad oggi non si poteva chiamare “vino” una bevanda con un tenore alcolico inferiore agli 8,5 gradi.
Ora, si legge nel decreto, “è possibile ridurre parzialmente o totalmente il tenore alcolico dei vini, dei vini spumanti, dei vini spumanti di qualità, dei vini spumanti di qualità di tipo aromatico, dei vini spumanti gassificati, dei vini frizzanti e dei vini frizzanti gassificati”.
In Italia il processo di dealcolazione, totale e/o parziale, non potrà essere eseguito per le categorie di prodotti vitivinicoli a denominazione di origine protetta ed indicazione geografica protetta. La normativa italiana precisa anche che è fatto divieto di aumentare il tenore zuccherino nel mosto di uve utilizzato per la produzione del vino oggetto di dealcolazione. È altresì vietata l’aggiunta di acqua esogena e/o di aromi esogeni al prodotto ottenuto a seguito dell’avvenuta dealcolazione, parziale o totale.
“Il vino rappresenta un patrimonio del Made in Italy anche dal punto di vista occupazionale che va difeso dai tentativi di colpevolizzarlo sulla base di un approccio ideologico che non tiene contro di una storia millenaria”, ha aggiunto il Direttore Coldiretti Roberto Bianco, ribadendo “la necessità di tutela dell’agroalimentare Made in Italy e il vino in particolare forte dei 10.000 anni di storia e un patrimonio unico al mondo di vitigni autoctoni. Un settore chiave del sistema nazionale e dalla distintività fondamentali per rafforzare internazionalizzazione e far crescere l’export”.
Il vino, dunque, come vero e proprio alimento: non è l’uso ma l’abuso che può rivelarsi dannoso, come per ogni altro tipo di cibo.

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