Weekend d’autore dal 7 al 9 febbraio

 

Continua a leggere l'articolo dopo il banner

“Febbraietto corto e maledetto” mai nulla di più vero è stato detto. Sono giorni freddissimi, in barba alla Candelora che dice “dell’inverno siamo fora”. Invece ci siamo dentro fino al collo, ben coperto da sciarponi di lana.

ALESSANDRIA

L’8 e il 9 febbraio a Palazzo Monferrato, in via San Lorenzo, 21, Mostra “Quei temerari sulle macchine a due ruote. L’età del biciclo 1870 – 1890”

BREVE STORIA DEL BICICLO E DELLA SUA EVOLUZIONE: 1870-1890

Prendendo a prestito il titolo da una celebre pellicola degli anni Sessanta (“Those Magnificent Men in Their Flying Machines*, nel cui cast figura anche Alberto Sordi), il museo AcdB – Alessandria Città delle Biciclette presenta una mostra dedicata agli inizi della storia europea della bicicletta. Gli anni Settanta e Ottanta del XIX secolo coincidono infatti con quella che possiamo chiamare la breve stagione del biciclo.

Dopo l’introduzione dei primi modelli a pedali – come la michaudine portata ad Alessandria da Carlo Michel – la ricerca di una velocità crescente porta in breve alla creazione di ruote motrici anteriori con dimensioni sempre più grandi, arrivando alla realizzazione di bicicli alti come un uomo.

La massima grandezza viene raggiunta dalle cosiddette Grand-Bi, come quelle progettate e costruite nella bottega del meccanico parigino Victor Renard, oppure dalle High wheeler prodotte nei paesi anglosassoni a partire dal 1868 circa: nel 1870 il britannico James Starley brevetta il primo biciclo, denominato “Ariel”, che viene realizzato in società con William Hillman. Per imprimere al mezzo la maggiore velocità possibile vengono via via aumentate le dimensioni della ruota anteriore – tra i 90 e i 150 cm di diametro – in modo da coprire a ogni giro di pedali una distanza maggiore. La ruota posteriore conserva solo la funzione di equilibrare l’insieme.

Continua a leggere l'articolo dopo il banner

La denominazione inglese, penny-farthing, richiama la dimensione delle vecchie monete: il penny, di diametro maggiore, accostato al farthing, più piccolo. È sui bicicli che si svolgono le prime competizioni, che vedono affermarsi, in particolare negli anni Ottanta, i primi vincitori di campionati nazionali.

È il caso del milanese Giuseppe Loretz (1860-1944), vincitore dei campionati italiani di velocità tenutisi a Torino nel 1884. Loretz è il primo campione italiano nella storia del ciclismo, ma anche il primo vincitore di un campionato nazionale nella storia dello sport italiano. Egli vince ancora il titolo nazionale nel 1885, per la categoria “resistenza”, e nel 1886 nella categoria “triciclo”. Nel corso della carriera partecipa a 53 gare, vincendone 31 e arrivando 11 volte secondo.

Questa mostra, dedicata al biciclo e ai suoi temerari protagonisti, è stata resa possibile dalla generosità e disponibilità di alcune persone che qui desideriamo ringraziare: Marco e Lorenzo Albera, appassionati collezionisti torinesi e discendenti di Giuseppe Loretz, nonché la famiglia di Giovanni Gerbi (Giovanni Barbero, Michela Barbero e Davide Maddaleno), che ha concesso in prestito nella presente occasione il biciclo già posseduto dal campione astigiano.

All’inizio del percorso museale è invece esposto un modello Grand-Bi, di fabbricazione americana, dono di Anna e Nicoletta Vogogna. Quel biciclo è stato costantemente utilizzato dalla famiglia Vogogna per tutta la prima metà del Novecento.

Continua a leggere l'articolo dopo il banner

LU CUCCARO

Domenica 9 febbraio per la rassegna Genius Loci, pomeriggi nei Borghi monferrini”, tornerà a fare tappa a Cuccaro, ora Lu e Cuccaro Monferrato, con una nuova proposta, per scoprire o riscoprire le valenze materiali ed immateriali del luogo.
Il ritrovo sarà alle ore 15 presso la chiesa parrocchiale dedicata a Santa Maria Assunta, le cui volte vennero affrescate, in gran parte, dal pittore di origini alessandrine (Toleto frazione di Ponzone il 12 luglio del 1810) Pietro Ivaldi, detto il Muto. Gli affreschi della navata centrale sono invece attribuiti a Paolo Maggi. La facciata e la grande abside sono in mattoni a vista e, sopra al portale, vi è un dipinto murale raffigurante l’Assunta. Tra le curiosità, l’altare maggiore venne realizzato coi marmi avanzati nella costruzione della cappella di Sant’Evasio di Casale.
Ci saranno i restauratori Luca Pagella e Stefania Dolce, i quali, nel 2009 riportarono alla luce gli affreschi delle navate laterali del plurisecolare edificio di culto.
Uno spaccato di arte musicale verrà, poi, offerto dal chitarrista Michele Quaini, al cui attivo ci sono collaborazioni con artisti del calibro di Loredana Bertè, Gianni Morandi e Piero Pelù, mentre attualmente è docente presso il CPM Music Institute di Milano. A produrre un contributo sul Genius loci locale ci sarà anche l’architetto luese Andrea Desimone, professionista con esperienza internazionale nella progettazione architettonica e nella pianificazione urbana strategica, il quale, all’interno della Sala Colonello Mazza del Palazzo comunale, parlerà delle sfide per le città del futuro che, di fatto, sono le sfide del presente. In chiusura, un momento di ristoro verrà offerto dalla proloco di Cuccaro. L’incontro si terrà anche in caso di pioggia. Info: 348 2211219.
“Ancora una volta avremo l’opportunità di scoprire o riscoprire elementi storici, architettonici e artistici che impreziosiscono il nostro Monferrato, aggiungendovi il valore aggiunto dato dalle persone che abitano queste terre monferrine, rispetto ad un format sempre più apprezzato sia dai Comuni organizzanti sia dai numerosi partecipanti” apprezza il Presidente Corrado Calvo. “A questo progetto, si aggiunge quello del Monferrato Decorato, che presto ripartirà con nuove proposte, sempre firmate dalla Bruno. Anche per il 2025, l’Ecomuseo ha in serbo un programma ricco e articolato, denso di eventi di alto valore artistico-culturale”.

NOVARA

PAESAGGI. Realtà Impressione Simbolo. Da Migliara a Pellizza da Volpedo

Fino al 5 aprile prosegue al Castello di Novara la serie d’importanti mostre dedicate dalla grande pittura italiana tra diciannovesimo e ventesimo secolo.

Questa esposizione vuole fare luce sull’evoluzione della pittura di paesaggio tra Piemonte e Lombardia dagli anni Venti dell’Ottocento al primo decennio del Novecento.

Continua a leggere l'articolo dopo il banner

Tra gli artisti rappresentati in mostra, ci sono alcuni dei più brillanti e intensi  paesaggisti dell’ambiente italiano ed europeo in quel tempo: da Giovanni Migliara ad Antonio Fontanesi, da Giuseppe Pellizza da Volpedo a Giovanni Segantini Leonardo Bazzaro.

Il percorso espositivo comprende ottanta opere straordinarie, provenienti da prestigiose collezioni pubbliche e private.

Dalla campagna all’alta montagna, dai laghi al mare fino ad arrivare ai paesaggi urbani del cuore di Milano, ai Navigli e al Carrobbio

TORINO.

Gran Balôn

Il 9 febbraio torna lo storico mercato dell’antiquariato, del vintage e del collezionismo della città di Torino. Si svolge dal 1985 ogni seconda domenica del mese. Con oltre 300 banchi, 50 negozi, bar e ristoranti storici, il Gran Balon si espande tra le vie Lanino, Mameli, Canale Carpanini, Cortile del Maglio e Borgo Dora: antiquari, rigattieri, collezionisti e artigiani espongono con cura le loro merci, mobili, ceramiche, libri, abbigliamento, vintage, prodotti di artigianato. All’interno del Cortile del Maglio manufatti e prodotti in materiale cartaceo si fondono col vintage e creano particolari ed interessanti esposizioni che attirano un pubblico di appassionati.

Continua a leggere l'articolo dopo il banner

CASALE MONFERRATO

Venerdì 7 febbraio 2025 alle ore 18:00, presso il Salone Senato della Biblioteca Civica “Giovanni Canna” di Casale Monferrato, si terrà la presentazione di due volumi che raccontano il patrimonio artistico piemontese: “Piemonte rinascimentale: 55 luoghi da scoprire e visitare” di Simone Caldano e Serena D’Italia, e “Il Piemonte che non c’è più: 25 luoghi da non dimenticare” di Simone Caldano, entrambi pubblicati da Edizioni del Capricorno di Torino. L’evento, organizzato in collaborazione con l’Associazione Casalese Arte e Storia, vedrà la partecipazione degli autori, intervistati dalla giornalista Antonella Perin.

GENOVA

Radici. Da Genova al mondo e ritorno. Al Castello D’Albertis di Genova

Al Castello D’Albertis, fino al 30 marzo 2025, una mostra che racconta le radici, da Genova al mondo andata e ritorno attraverso gli oggetti

Sarà visitabile fino al prossimo 30 marzo 2025 al Castello D’Albertis, museo delle culture del mondo di Genova la mostra Radici. Da Genova al mondo e ritorno realizzata in collaborazione con Matteo Sicios (khonsuphotos.com).

La mostra

Matteo Sicios a Genova ha chiesto a persone di ogni parte del mondo di farsi fotografare con il proprio oggetto di affezione: ne è nata una mostra che affianca la narrazione fotografica del Capitano d’Albertis a quella contemporanea di chi arriva a Genova. Ne è nato un percorso di emozioni e ricordi, un progetto di ritratti fotografici che cattura sia gli oggetti che i loro custodi. Del resto anche il Capitano d’Albertis, grande viaggiatore, ha fatto dei propri oggetti di affezione un museo: in questa mostra troviamo alcuni di questi oggetti, significative testimonianze delle passioni del d’Albertis, prime tra tutte il viaggiare e il mare.

Il Castello d’Albertis

Uno straordinario museo-dimora, in un castello neogotico, che fu la casa del Capitano Enrico Alberto D’Albertis, grande viaggiatore per mare e per terra tra ‘800 e ‘900 donato alla città alla sua morte nel 1932.