Vendita Alegas, Rolando (Lega): “Da Laguzzi e dal management Amag affermazioni opposte”
Alessandria – “L’assessore Laguzzi e il management Amag sulla vendita Alegas sembrano avere posizioni non solo divergenti, ma opposte. Forse sarebbe opportuno che si confrontassero sul tema, prima di generare confusione sulla pelle dei lavoratori del Gruppo, in un momento tanto delicato”.
Alessandro Rolando, segretario cittadino della Lega, dopo aver ricordato ieri al sindaco Abonante, solidale con i sindacati e i lavoratori di Amag in sciopero, che lo sciopero stesso era contro di lui, oggi torna su un passaggio delicato che riguarda il recente passato del Gruppo: “Apprendiamo che secondo Laguzzi, affiancato in queste dichiarazioni dal segretario cittadino del Pd, le enormi difficoltà in cui si trova il Gruppo Amag, che hanno spinto i sindacati a scendere in piazza e a chiedere chiarimenti, sarebbero dovute al ‘mancato reinvestimento delle risorse derivanti dalla cessione dell’80% di Alegas durante la Giunta e la presidenza di Amag leghista. Se quei milioni fossero stati reinvestiti nell’azienda oggi si avrebbe una realtà più solida proprio per quelle lavoratrici e quei lavoratori che la Lega a parole dice di voler difendere, ma che nella realtà ha danneggiato proprio con le scelte fatte dal 2020 al 2022’.
Peccato però che il management Amag scelto dal sindaco Abonante e dallo stesso assessore Laguzzi, in una nota ufficiale del luglio 2024, in occasione della presentazione del Bilancio Consolidato 2023, affermasse: “Un’importante operazione strategica nel 2022 è stata la cessione dell’80% delle quote di Alegas S.r.l. a IREN Mercato, generando una plusvalenza di 13.547.000 euro. Questo risultato significativo ha permesso al Consiglio di amministrazione di Amag di redistribuire una parte del risultato all’interno del gruppo, migliorando la liquidità delle società controllate”.
Prendiamo atto che a chi è abituato a vivere alla giornata, puntando su disinformazione e propaganda, ogni tanto può capitare di entrare in contraddizione con se stesso, ma poiché qui si sta parlando di centinaia di lavoratori giustamente preoccupati per il loro futuro, il consiglio che ci sentiamo di dare agli attuali amministratori di centro sinistra è di concentrarsi sugli enormi problemi del Gruppo Amag, in gran parte generati dall’inettitudine degli ultimi due anni e mezzo, come ben evidenziato a più riprese dai sindacati. Nello specifico di Alegas, ci tocca ricordare, ancora una volta, che la vendita arrivò al momento opportuno, poco prima del collasso di tante realtà del settore, a causa della congiuntura internazionale, e portò in cassa una liquidità importante, una parte reinvestita nelle aziende del Gruppo, e una parte distribuita tra gli azionisti di Alegas, primo tra i quali certamente il comune di Alessandria. Poiché peraltro i circa 8 milioni finiti nelle casse di Palazzo Rosso furono gestiti proprio dalla Giunta del sindaco Abonante, eletto nel giugno 2022, la domanda va posta semmai all’attuale amministrazione: come avete gestito le risorse derivate dalla vendita di Alegas? Se ancora le avete nel cassetto (come per i quaranta milioni destinati al nuovo ponte Bormida) potete sempre decidere di reinvestirle nel Gruppo Amag, nessuno ve lo impedisce”.
C’è poi un’altra questione rilanciata nei giorni scorsi, che riguarda i 7,5 milioni di euro del ‘contratto di servizio’ che in cinque anni Iren, acquirente di Alegas, avrebbe dovuto riconoscere al Gruppo Amag. La prima tranche, quella del 2022, fu regolarmente versata. Poi, con l’arrivo dei manager individuati dalla giunta Abonante, i versamenti si sono interrotti, fino ad una ‘transazione’ che ha portato in cassa al Gruppo Amag almeno 2 milioni di euro in meno del pattuito. Qualcuno ha ipotizzato nelle scorse settimane che ci possano essere gli estremi del danno erariale. Noi, più pacatamente, segnaliamo che chi stipulò quell’accordo al ribasso è rimasto ad Alessandria pochi mesi, e poi è ripartito. Forse l’attuale amministrazione, riguardo al Gruppo Amag, dovrebbe interrogarsi sulle proprie scelte dal settembre 2022 ad oggi, prima di arrampicarsi sui vetri alla ricerca di ‘diversivi’, quando viene messa alle strette da sindacati e lavoratori”.
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