Gli effetti del CBD sul benessere mentale

Negli ultimi dieci anni, è aumentato notevolmente in tutto il mondo il mercato della cannabis light, ossia quella caratterizzata da alti dosaggi di CBD e da bassi livelli di THC, il principio attivo più noto in assoluto quando si parla della pianta oggetto di queste righe.

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Nulla di strano se si pensa che tra le principali caratteristiche del CBD – o cannabidiolo – rientra il suo essere privo di effetti psicoattivi. Sono diversi i suoi benefici che, da diverso tempo a questa parte, sono al centro dell’attenzione scientifica.

Tra questi è da ricordare, per esempio, tutto l’universo degli effetti sul benessere mentale. Nelle prossime righe, vediamo assieme alcuni dei traguardi che la ricerca ha raggiunto nel corso del tempo.

Come agisce il CBD?

Prima di entrare nel vivo dei benefici del CBD per la salute mentale, è il caso di fare il punto della situazione relativamente alle sue modalità di azione.

Il cannabidiolo agisce legandosi ai recettori del cosiddetto sistema endocannabinoide, una complessa rete di vie di comunicazione tra cellule.

In alcuni casi, invece, interviene sui recettori di diversi ormoni, tra cui la serotonina, nota per il suo ruolo centrale nella regolazione dell’umore.

Il CBD aiuta davvero a stare meglio interiormente?

Il nostro corpo, ormai lo sappiamo bene, è una sinergia perfetta fra benessere fisico e interiore. Nel momento in cui si chiama in causa il secondo, non si può non menzionare il ruolo dei rimedi naturali, diventati popolarissimi soprattutto negli ultimi 10-15 anni. Nell’elenco troviamo anche il CBD e i prodotti che lo vedono come ingrediente principale, olio in primis per via della sua facilità di assunzione e per la rapidità di assorbimento (se ti interessa approfondire le caratteristiche del prodotto e le varietà disponibili in commercio, vai su cbweed.com per saperne di più).

Quali sono le evidenze fino a ora in mano alla comunità scientifica? Ecco alcuni dei più importanti traguardi che, in tutto il mondo, i ricercatori hanno raggiunto per quanto riguarda il rapporto tra assunzione di CBD e miglioramento del benessere mentale.

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  • Tra la metà degli anni ‘70 e l’inizio degli anni ‘80, è stata consolidata scientificamente la convinzione secondo la quale il CBD avrebbe un ruolo nella riduzione degli effetti psicoattivi provocati dal THC.
  • Nel 1993 e nel 2011, è stata inquadrata la capacità del CBD di ridurre i sintomi dell’ansia in soggetti con paura di parlare in pubblico. I forti limiti di questi studi riguardano l’esiguo numero di soggetti reclutati nel campione (nel caso del secondo studio, si parla di 24 persone).
  • Nel 2011, un altro studio, sempre caratterizzato da un campione numericamente contenuto, ha scoperto un collegamento tra l’assunzione di CBD e la riduzione dei sintomi nei soggetti con diagnosi di ansia sociale.

Necessario è sottolineare che la cannabis light autorizzata al commercio in Italia non è di tipo medico. Il CBD che si compra online e nei negozi specializzati è in grado, interagendo con i recettori della serotonina, di donare quella generale sensazione di benessere che, per esempio, può aiutare a favorire il sonno dopo una giornata pesante.

Nel momento in cui iniziano a farsi strada sintomi come la visione costantemente negativa di se stessi, del mondo e del futuro – la cosiddetta triade di Aaron Beck – vuol dire che è presente un quadro di depressione, con la necessità di un trattamento psicoterapico.

Tornando al CBD ricordiamo che, pur non avendo effetti collaterali, è consigliabile iniziare ad assumerlo in concentrazioni basse. Ecco un altro motivo per cui è bene optare per l’olio, che permette di partire da un minimo pari al 5%, monitorando giorno dopo giorno le reazioni del corpo per vedere se è il caso di aumentare la dose.

Ricorda, infine, di non assumere mai il CBD prima di metterti alla guida.

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