Iva sullo smaltimento rifiuti, Locci (FdI): “Il Sindaco mente sulla Tari e si lamenta di una misura voluta dal suo stesso partito”
Alessandria – Emanuele Locci, Presidente del Gruppo di Fratelli d’Italia, ha voluto replicare a quanto affermato dal Sindaco di Alessandria con la nota ‘Il Governo ci alza l’Iva sulla Tari’.
“Il Sindaco di Alessandria Giorgio Abonante attacca il Governo per l’abolizione dell’IVA agevolata sullo smaltimento in discarica, ma omette un dettaglio fondamentale: questa politica è il frutto delle scelte del Governo Conte II, sostenuto dal PD e dal M5S. Il D.Lgs. 116/2020, che ha fissato l’obiettivo di ridurre al minimo l’uso delle discariche e incentivare il riciclo, è stato approvato quando il Ministro dell’Ambiente era Sergio Costa (M5S), in linea con la Direttiva UE 2018/851, che impone di abbattere il conferimento in discarica sotto il 10% entro il 2035 e di applicare il principio ‘chi inquina paga’.
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Il Sindaco distorce i fatti: il Governo non ha aumentato l’IVA sulla Tari.
Dire che “il Governo alza l’IVA sulla Tari” è falso e fuorviante. Il Governo ha semplicemente abolito l’agevolazione IVA del 10% solo sul conferimento in discarica, che è una componente della Tari, non l’intera tassa. La Tari è composta da più voci, tra cui raccolta, trasporto,
trattamento e smaltimento, e solo la parte relativa alle discariche subisce questo adeguamento.
Il D.Lgs. 116/2020 stabilisce alcuni punti fondamentali: l’obiettivo di riduzione dei rifiuti in discarica per cui l’Italia deve limitare lo smaltimento in discarica a meno del 10% dei rifiuti urbani entro il 2035; il divieto di conferire in discarica rifiuti che possono essere riciclati o recuperati dal 1° gennaio 2030; l’introduzione del principio della tariffa puntuale per far pagare i cittadini in base alla quantità di rifiuti indifferenziati prodotti. Chi gestisce male i rifiuti, pagherà di più. I Comuni devono adeguarsi e smettere di dipendere dalle discariche.
Se la Tari aumenta, la colpa è delle scelte locali, non del Governo.
Il Sindaco lamenta 715mila euro di costi in più per Alessandria, ma il vero problema è che il Comune continua a dipendere dallo smaltimento in discarica invece di investire in impianti di riciclo e trattamento avanzato. Se Alessandria fosse più virtuosa, l’impatto di questa misura sarebbe minimo. Invece il Sindaco prima ha cancellato la smart city ed il modello di raccolta puntuale dei rifiuti, poi ha stralciato dal piano industriale di Aral tutte le ipotesi di investimento nel trattamento avanzato dei rifiuti e di landfill mining delle discariche, ora procede dritto con la sua folle idea del ritorno al porta a porta spinto portando i rifiuti nelle discariche dei vicini con
ulteriore aggravio dei costi. Il Sindaco sta facendo scelte sbagliate, aumentando ogni anno la Tari, facendo pagare la sua incapacità ai cittadini e poi cercando un capro espiatorio.
Questa è l’ipocrisia politica del PD.
Invece di scaricare le colpe sul Governo, il Sindaco spieghi le sue responsabilità come assessore alle partecipate e al bilancio tra il 2012 e il 2017, anni in cui l’azienda di raccolta rifiuti Amiu fallì e i cittadini dovettero ripianare i debiti fuori controllo di Aral, portata sull’orlo del fallimento. Solo l’intervento della magistratura e la gestione oculata dell’attuale Presidente hanno salvato la società. In tanti anni di amministrazione PD, il Comune non ha migliorato la gestione dei rifiuti. Oggi il Sindaco attacca il Governo per scelte che il suo stesso partito prima sosteneva e ora opportunisticamente contesta. Se la Tari continua ad aumentare ogni anno in Alessandria, la responsabilità è tutta dell’inefficienza della politica locale.”