Le “bionde” italiane piacciono sempre più: la birra una realtà in forte ascesa, due boccali su tre sono riempiti con produzioni nazionali

Alessandria – Crescono gli acquisti di birra nel 2024 con un aumento in volume del 2% che rappresenta un segnale positivo per un comparto che sta puntando sul consumo consapevole e sul legame col territorio a partire dalle esperienze di filiera corta dal campo al bicchiere.
E’ quanto emerge da una analisi di Coldiretti e Consorzio Birra Italiana su dati Ismea che traccia le linee di sviluppo del settore ma anche per sottolineare l’impatto positivo di alcune misure adottate, a partire dalla riduzione dell’accisa per i piccoli birrifici artigianali, entrata in vigore dal 1° gennaio 2025.
Un provvedimento fortemente sostenuto da Coldiretti e dal Consorzio Birra Italiana e passato proprio grazie all’impegno dell’onorevole Carloni e dei parlamentari che hanno lavorato sull’emendamento, e del Ministero dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare. Ma un sostegno importante al settore potrebbe venire anche dal prossimo arrivo della legge sulla birra agricola.
Quella della birra artigianale è una realtà in forte ascesa nei gusti degli italiani, con quasi 1200 birrifici attivi in tutta Italia, spesso guidati da giovani, di cui circa ¼ è agricolo, ovvero produce da sé le materie prime necessarie, secondo l’analisi del Consorzio Birra Italiana, con una percentuale in costante crescita.
La birra artigianale è entrata sempre più nelle case degli italiani, con una produzione di 48 milioni di litri, di cui quasi 3 milioni di litri destinati all’export e, un valore di oltre 430 milioni di euro sul mercato del fuori casa, garantendo 92.000 posti di lavoro tra addetti diretti e indiretti.
L’obiettivo di Coldiretti e Consorzio Birra Italiana è quello di promuovere una ulteriore crescita del settore puntando sull’ampliamento della disponibilità di materia prima italiana, a partire dall’orzo, oltre che del luppolo, favorendo le condizioni per una diffusione di questo tipo di coltivazioni come base indispensabile per incrementare la produzione di birra 100% Made in Italy.
A fare da traino al fenomeno sono proprio le artigianali realizzate con l’utilizzo di ingredienti particolari, non pastorizzate né microfiltrate per esaltare la naturalità di un prodotto apprezzato da tutte le fasce di età, con i giovani che sempre più cercano la degustazione di qualità più che di quantità. Non a caso due boccali su tre sono riempiti con produzioni nazionali, secondo il Consorzio della birra italiana, nato con l’appoggio di Coldiretti per rappresentare il meglio delle produzioni artigianali della penisola.
“Un patrimonio che va tutelato partendo proprio dalle materie prime che offrono i territori. Il nostro obiettivo è sostenere la crescita dell’interesse per il turismo brassicolo accompagnando le aziende verso una sempre maggiore qualificazione dell’offerta, a partire da quella esperienziale”, ha affermato il Presidente Coldiretti Alessandria Mauro Bianco.
“Il turismo legato alla birra è un fenomeno in grande crescita che mira a valorizzare una produzione agricola in espansione nel nostro Paese – ha aggiunto il Direttore Coldiretti Alessandria Roberto Bianco -. Unire il piacere di sperimentare nuovi birrifici, con l’esperienza di ospitalità contadina dei nostri agriturismi, credo sia una miscela vincente che nel tempo può essere rafforzata con diverse attività congiunte su cui stiamo lavorando insieme al Consorzio anche finalizzate alla promozione dei prodotti del territorio”.
In provincia di Alessandria, su dati Istat, si registra la coltivazione di orzo di circa 4.500 ettari per una produzione di oltre 256.500 quintali; per quanto riguarda il luppolo, nel territorio del Nord Ovest, la produzione è di circa 230 quintali.
La scelta della birra come bevanda è diventata negli anni sempre più raffinata e consapevole con specialità altamente distintive e varietà particolari sempre più legate al territorio.
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