L’Ansaldo A.1 “Balilla” restaurato tornerà a Casale

Trento – Lunedì scorso si è tenuto, a Trento, l’incontro dedicato al restauro dell’Ansaldo A.1 “Balilla”, un caccia e ricognitore biplano monoposto di proprietà della Città di Casale Monferrato, attualmente conservato negli spazi del Museo dell’aeronautica Caproni di Trento, al quale hanno preso parte il Sindaco di Casale Monferrato Emanuele Capra, la Vice Presidente e Assessore alla Cultura della Provincia Autonoma di Trento Francesca Gerosa, il Direttore delle Residenze Reali Sabaude Filippo Masino in rappresentanza del Ministero della Cultura, il Dirigente Generale della Soprintendenza per i Beni e le attività culturali della Provincia Autonoma di Trento Franco Marzatico e la referente del progetto Caproni, Neva Capra.
Il velivolo, appartenuto a Natale Palli, è stato donato nel 1922 dalla famiglia di quest’ultimo alla Città di Casale Monferrato, al quale oggi appartiene. All’inizio degli anni Settanta, l’importante aeromobile storico è entrato a far parte dei pezzi esposti presso lo storico Museo Aeronautico Caproni di Taliedo (Milano) e da qui, ad inizio anni Ottanta, è giunto a Trento dove, dal 2011, è esposto presso il Museo dell’Aeronautica Gianni Caproni, gestito dalla Fondazione Museo Storico del Trentino, dove resterà fino alla fine dei lavori di restauro per poi fare ritorno in Piemonte.
Il Sindaco di Casale Monferrato, Emanuele Capra, ha dichiarato: “Per il nostro territorio questa è una giornata storica. Grazie alla collaborazione con la Vice Presidente Gerosa e di tutti gli altri attori coinvolti, abbiamo posto le basi per il restauro del velivolo ‘Balilla’ che potrà ritrovare collocazione nella sua città natale. L’auspicio è che i delicati lavori procedano celermente”.
Il biplano monoposto costruito nel 1918 è al centro di un progetto sinergico che vede coinvolti Provincia Autonoma di Trento, Ministero della Cultura e Città di Casale Monferrato. L’iniziativa, di cui i dettagli sono in fase di definizione, guarda alla tutela e alla conservazione di questa eccezionale testimonianza dell’industria e dell’artigianato dell’inizio del secolo scorso. L’obiettivo è anche quello di raccogliere le testimonianze storiche dell’Ansaldo A.1 “Balilla”, oltre a quelle del processo di restauro made in Trentino e al legame con la comunità di riferimento, come ha spiegato Filippo Masino, direttore delle Residenze Reali Sabaude (Ministero della Cultura).
Il Dirigente Generale della Soprintendenza per i Beni e le attività culturali della Provincia Autonoma di Trento Franco Marzatico ha evidenziato come la Soprintendenza trentina abbia sviluppato negli anni una competenza di rilievo nel campo della conservazione e del restauro di velivoli storici, oltre che nella ricerca aeronautica. Un elemento centrale di questo percorso è stato l’acquisizione del patrimonio documentale della Collezione Caproni, che costituisce una fonte imprescindibile per lo studio della storia dell’aviazione, dei suoi protagonisti, dell’ingegneria aeronautica sia civile che militare, dei progressi tecnologici e delle dinamiche economiche, sociali e politiche, con un focus che va oltre i confini nazionali. Il restauro dei velivoli, coordinato da Neva Capra, responsabile del progetto, si distingue per un approccio innovativo che adotta metodologie simili a quelle impiegate nel restauro di beni storico-artistici, come i dipinti. Oltre agli elementi metallici, il velivolo include materiali come legno, tessuti e pellicole pittoriche, che richiedono un intervento particolarmente attento, trattandosi di una straordinaria testimonianza storica dell’aeronautica.
La Vice Presidente e Assessore alla Cultura della Provincia Autonoma di Trento Francesca Gerosa, ha commentato: “Per noi si tratta di una grande opportunità, nell’ambito di un accordo con i diversi attori: è bello restituire alla comunità il prezioso lavoro che sarà svolto in questo luogo. Al termine dei lavori, realizzati grazie ad uno stanziamento ministeriale di 800mila euro, questo incredibile pezzo di storia sarà trasferito negli spazi individuati dal Comune piemontese che ne è proprietario”.
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