Diabete: a che punto è la ricerca verso la cura definitiva

Alessandria (Mauro Morando) – Questa mattina nell’aula magna UPO Alessandria, si è tenuto l’incontro per fare il punto sulla ricerca scientifica di una cura definitiva per il diabete di tipo 1, malattia autoimmune che in Italia colpisce circa 200mila persone e che, nel 50% dei casi bambini anche molto piccoli.
Una partecipazione tra i relatori che ha visto un alto numero di personalità della comunità medica, facendo il punto su quello che è la rete di servizi e supporti verso le famiglie che, si trovano ad affrontare la drammatica notizia del proprio figlio affetto da diabete di tipo 1 ricordando che, non si previene, non dipende dallo stile di vita, non si trasmette geneticamente.
In premessa il saluto e la dichiarazione, testimonianza di comprensione del problema da parte della politica, dell’Assessore regionale Federico Riboldi, che ha garantito l’impegno, sempre crescente nel fare la propria parte per supportare le famiglie, anche, ma non solo, nello sviluppo dei campi scuola per i ragazzi colpiti dalla malattia.
Illuminante l’intervento del professor Lorenzo Piemonti Primario dell’Unità Operativa di Medicina Rigenerativa e dei Trapianti all’IRCCS Ospedale San Raffaele e visiting professor presso la Vrije Universiteit di Bruxelles, autore di più di più di 250 articoli scientifici originali pubblicati su riviste internazionali, che con un linguaggio comprensibile a tutti, ha spiegato a che punto è la ricerca scientifica per arrivare a una cura definitiva, attraverso i trapianti di isole pancreatiche con cellule staminali.
Nell’intervista che successivamente al suo intervento mi ha rilasciato, ha ribadito l’importanza di una concreta consapevolezza, divulgazione dell’importanza e sostegno per la ricerca, necessari per poter arrivare a una cura definitiva in un futuro per tutti coloro che ne necessitano, sottolineando anche, la necessità di fare rete tra tutti coloro che possono contribuire al risultato, perchè se si è squadra si vince.
Diverse le associazioni di volontariato presenti, come la Fondazione italiana diabete e JADA Junior Associazione diabetici Alessandria che, ha illustrato il progetto dei campi scuola già citati dall’Assessore Riboldi, descrivendone lo scopo; Momenti in cui i ragazzi colpiti da diabete di tipo 1 senza la presenza dei genitori, ma coadiuvati dal team di diabetologia, (dottori e infermieri) hanno l’opportunità di imparare a gestire in autonomia il diabete, portandoli così a sviluppare il processo di autostima, di responsabilizzazione, sviluppando il controllo emotivo mediante la pratica dello sport, gite e attività a carattere educativo.
Se dovessi scegliere le parole d’ordine dell’incontro, sceglierei conoscere e sostenere.