Grigi, le pagelle contro il Grosseto
ALESSANDRIA – I Grigi continuano a perdere. E la colpa ha solo un nome: Angelo Gregucci, colui che “vuole andare avanti”.
Continua a leggere l'articolo dopo il banner
Crisanto 6,5: Si conferma un grande portiere. Ogni partita cresce in qualità ed acquista più fiducia.
Blondett 5: Alterna buone letture ad errori.
Scognamillo 4: Con lui in campo l’Alessandria gioca con un uomo in meno.
Cosenza 3,5: Tanto per cambiare, se l’Alessandria prende goal è colpa sua e, soprattutto, del suo credersi quest’anno un giocatore imbattibile.
Prestia 6,5: Menomale che esiste. In difesa gioca solo lui. Poco importa se non sia bellissimo come gioco, deve lavorare per tre.
Mora 6,5: È in forma e si vede. Vuole vincere e ci prova fino alla fine. Merita il goal ma si deve accontentare del palo.
Gazzi 6,5: Ritorna in campo dopo una lunga assenza (non si sa per che motivo non sia mai stato utilizzato) e si conferma il giocatore di spessore ed esperienza.
Continua a leggere l'articolo dopo il banner
Casarini 5: Non è il solito giocatore a cui siamo abituati. Una sola azione degna di nota.
Suljic 4: Dov’è finito il giocatore della scorsa stagione? Ogni partita peggiora.
Celia 6: Molto meglio di domenica. Corre sulla fascia e crea cross millimetrici.
Rubin 6,5: Finalmente iniziamo a vedere un grande giocatore di esperienza. Perché farlo giocare solo un tempo?
Continua a leggere l'articolo dopo il banner
Di Quinzio 4: Nel primo tempo ha diverse occasioni di sbloccare il risultato ma le sciupa tutte. Nel secondo dorme.
Stijepovic s.v.: Troppo pochi i minuti giocati.
Eusepi 5,5: Gioca per i suoi compagni servendoli per tutto il tempo. Un po’ poco se poi loro non sfruttano.
Arrighini 5,5: Poco preciso nelle conclusioni. È, comunque, il migliore attaccante tra i Grigi.
Continua a leggere l'articolo dopo il banner
Corazza 4: Entra ma non si nota. Sembrerebbe quasi che non abbia voglia di giocare o, peggio ancora, di vincere.
Mister Gregucci 0: Al termine della partita gli viene chiesto in sala stampa se intende dimettersi ma lui, senza un minimo di umiltà, risponde di “essere determinato e di andare avanti perché prima o poi la fortuna girerà per il verso giusto”. Non sa allenare una squadra. Ora è certo. La cavalcata in TIM Cup significa solo una cosa: ha avuto fortuna. La soluzione? Esonerarlo. Adesso! “Ho bisogno di un po’ di tempo”. Già, per mandarci a giocare contro il Casale.