Coronavirus, da domenica il Piemonte torna arancione. Ecco cosa cambia

ROMA – Come avevamo anticipato, cambiano i colori dell’Italia. La Lombardia, il Piemonte e la Calabria da domenica passano in zona arancione. Liguria e Sicilia, invece, tornano gialle.

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È stata firmata poco fa, infatti, l’ordinanza del Ministro della Salute Roberto Speranza che allenta le restrizioni.

Una notizia positiva – commenta il Governatore del Piemonte Alberto Cirio in un post su Facebookche è il frutto di tanti sacrifici dei piemontesi e del grande lavoro dal nostro sistema sanitario. Questo è un passo importante perché permetterà a molte nostre attività commerciali di riaprire già da questa domenica, ma che dobbiamo vivere con grande senso di responsabilità. Non possiamo sprecare questo grande sforzo, non possiamo permetterci di tornare indietro. La strada è quella giusta, continuiamo a percorrerla insieme con senso di responsabilità e prudenza”.

Ecco cosa cambierà in Piemonte

  • Resta vietato uscire dal proprio Comune ma all’interno ci si può muovere liberamente dalle 5 alle 22 senza autocertificazione. Dalle 22 alle 5 scatta il «coprifuoco» con la conseguente autocertificazione.
  • È consigliato lo smart working.
  • È fortemente raccomandato non invitare a casa propria persone non conviventi.
  • Riaprono i negozi senza limitazioni (ovviamente nel rispetto del distanziamento interpersonale di almeno un metro, garantendo lo scaglionamento degli ingressi e la frequente sanificazione del locale e degli spazi espositivi).
  • Rimangono chiusi nelle giornate festive e prefestive i centri commerciali, ad eccezione, all’interno di essi, delle farmacie e parafarmacie, dei presidi sanitari, dei punti vendita di generi alimentari, dei tabacchi e delle edicole.
  • Gli studenti di seconda e terza media tornano a seguire le lezioni in classe ma non quelli delle superiori e quelli delle università.
  • Rimangono le limitazioni per bar e ristoranti: è consentito l’asporto e la consegna a domicilio ma non la consumazione sul posto.
  • Restano chiusi palestre, piscine, centri benessere e centri termali.
  • Rimane vietato lo sport di contatto ma è consentito svolgere all’aperto e a livello individuale i relativi allenamenti. È permesso frequentare i centri e i circoli sportivi, pubblici e privati, del proprio comune o, in assenza di tali strutture, in comuni limitrofi, per svolgere all’aperto l’attività sportiva di base, nel rispetto delle norme di distanziamento sociale e senza creare assembramenti. Rimane vietato utilizzare gli spazi adibiti a spogliatoio.
  • Rimangono chiusi i musei
  • Le assemblee di condominio possono svolgersi in presenza qualora non fosse possibile organizzarle in modalità a distanza.