“La libertà – non è più – partecipazione”
“LA LIBERTA’ – non è più – PARTECIPAZIONE”
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di Antonino Freni
“Povera Italia ‘spiazzata’ dagli abusi del Potere” tanto per citare l’ex nostro ‘vicino di casa’ dei tempi giovanilisti-ci Franco Battiato e non diremo ‘spezzata’ o ancor peggio ‘spiaggiata’ per non usare Tonalità di “Toner” drammatici o ‘ilarotragici’ questi altri ‘vezzeggiativi’ tipici del Professore e Preside Giorgio Manganelli un altro nostro Idolo ‘immortale’”.
… Ma, una vera e propria ‘trasfigurazione’ con la sicura colpa de: La “Traviata” così tanto da addossare gl’inevitabili errori a qualcuno o a qualcosa. L’Impersonale ormai è d’obbligo come solitamente si ‘sole’ anche alla luce del Sole…
Mai una responsabilità diretta e trarre le debite conclusioni. Mai una ammissione di colpa anche in presenza di palesi e ingiustificabili atteggiamenti senza che necessariamente si debba ricorrere agli Organi giudicanti.
Il “Travisamento corre spedito in controtendenza pur con tutti gli sforzi sostenuti nel non volerlo minimamente invocare ma di ‘fatto’ Lo dicono i Conti dopo aver fatto di Conto, purtroppo anche con il nostro Conte: gli Arconti e i moderni Argonauti alla guida di un qualsiasi ‘Calesse’. “Vorremmo che fosse Democrazia Diretta e invece …” < Kunta Kinte Kant(a)>
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Una immensa e preziosissima conquista civile la partecipazione al Voto, un privilegio un enorme dono della Democrazia. Ciò avrebbe dovuto garantire un continuo crescente benessere assestando i sistemi di Sicurezza sociale a tutto tondo e invece si marcia in ordine sparso … “Spaesati”.
Uno ‘spaesamento’ visto d’assaggio di passaggio e i nostri Paesaggi ne soffrono oggi e chissà fino a quando.
Il fatidico e rivelatorio “1984” è trascorso da un bel pezzo ma tutto è rimasto come prima o peggio di quel… (:)Sicuramente “Più di prima”. E, si è insinuata con maggior forza e vigore la classica “Foglia di Fico”. Coloro che dovevano ‘raddrizzare’ le sorti del Paese ‘spezzando’ almeno metaforicamente (le reni) di quella linea subdola e sottile che invade la Politica che maldestramente continua ad infierire. Il ‘cavallo di Troia’ con il suo “Trojan’ elabora dati e contenuti così l’Italia continua a mietere vittime eccellenti con ‘inaudita’ veemenza. Nel quel mentre: Cartagine ‘affoga’ in più alti Presidii nient’altro che chiacchiere ben distinte dai fatti concreti. Senza specifici distintivi, una generale inefficace ‘faconda’ ingerenza negli aspetti più sacrali del viver Civile. Inutili e controproducenti divieti, contraddittori e controproducenti. Uno sovrasta l’altro e l’altro rinnega il precedente con una continua giravolta di battute ammissioni di incapacità e omissioni palesi volute o mal gestite e i risultati non si ottengono. Non aiutano la causa della Cura e della Manutenzione di quel bello e necessario che appartiene all’intera collettività. Inutili avvertenze rivolte – in gran parte senza distinzioni – a Persone civili che da secoli hanno mantenuto un sano comportamento qualitativamente e quantitativamente efficace nel mentre chi avrebbe dovuto prendere radicali ‘radiali’ provvedimenti in materia di prevenzione e cura e smantellare di sana pianta le cause infettanti che infestano il Paese si stanno sistemicamente limitando a ripetere con un’assiduità allarmante quella ‘triplice’ Intimazione … Che non vogliamo più assolutamente ascoltare. Una “Paràbasi” ci venga consentito anche se sempre Fuori dal Coro. Mai provare però un piccolo segno di ‘Vergogna’ almeno quel minimo.
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Si colpiscono ‘Bersagli mobili’ del tutto innocui senza ‘affondare’ le cause che sono alla base ed efficacemente capaci di implementare le Pandemie. Dell’Eliminazione in toto e se non possibile almeno in gran parte tentare di ‘disperdere’ i patogeni agenti inquinanti – nessun accenno – nessun cenno interdittivo. Una necessaria ‘partenogènesi’ delle pratiche ‘cementizie’; delle attività produttive incapaci di offrire prodotti ecosostenibili e non obsolescenti che non fanno altro che portare acqua tossica nel bellissimo Mulino che ognuno di noi cura e detiene. Fine “Pene” mai! Ansia e Pena invadono, pervadono vincendo con assoluto strapotere. Quando e quanto non ci piace che Qualcuno possa vincere facile.
“LA LIBERTà è PARTECIPAZIONE”
In quella piccola affermazione, con un semplice soggetto, un predicato ed un complemento, vi è racchiuso un ineliminabile ineludibile e solido fondamento di Libertà Civile.
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A volte basta poco sforzo per raggiungere un grande traguardo. La partecipazione al voto nelle sue ormai continue ricorrenze costituisce un felice fenomenico momento di cointeressenza politica. la ricerca del meglio e del più utile al fabbisogno dei cittadini. Un ‘crestomatico’ gesto di infinita portata.
C’è un ma, c’è un però e una versa(n)tilità di dubbi non mai sopiti mai volatilizzatisi in questo triste momento! L’Italia, il nostro ‘Bel Paese’ sta letteralmente affondando sistematicamente giorno dopo giorno; le frane e le alluvioni sono all’ordine del giorno e un inarrestabile fiume di parole provenienti da ogni poltrona, da ogni ‘scranno’ non fanno altro che insistentemente
intorbidire le acque. Il Fango in ogni senso prende il sopravvento. Non provare ad eliminare i disagi e i disastri che ogni fenomeno atmosferico infierisce sul sacro territorio del nostro Paese: “Fallo da Rigore”. Ciclicamente con rapsodica turnazione ‘turbo crescente’ la cadenza affiora costantemente drammi sotto gli occhi di tutti per poi invocare lo Stato di calamità senza mai con oculatezza cercare di prevenire ed arginare il ‘soffocamento’. Questo poco di tutto non farà altro che procurare ‘scoramento’ – sempre di più – con lo scoraggiarci. Una vera lotta intestina è stata programmata sin dall’apparire del misterioso e micidiale virus ancora non sconfitto nonostante un iperbolico ed impetuoso bellico intervento mediante l’applicazione dei più genuini ed attendibili atti ‘notarili’ messi in campo. I migliori specialisti si sono onorevolmente cimentati per abbattere l’indomabile ‘Pan-Demonio’ virale. Ormai la durata “Infodemia” una linfa non vitale dal carattere pandemico sta raggiungendo, maturando i classici “Tempi Biblici” senza nulla di meglio ‘Sortire’ direbbero i Cugini toscani. La battaglia enciclopedicamente trattabile e racchiudibile negli annali storici verrà ricordata nonostante le più buone intenzioni come una ‘damnatio memoriae’ che seppur profusa con ‘virtuosa’ para-accademica narrazione non produce gli sperati benefici effetti. Non ci soffermeremo più oltre: Troppo le Dizioni, le Contraddizioni, le Insinuazioni pur in ambito domestico e afferente la sfera famigliare. Il numero dei commensali, il presunto paventato divieto dei ‘doveri famigliari’ in ogni senso si ripercuotono persino nella camera da letto. I divieti ‘ad horas’ intorbidiscono anche fuori da ogni altra “Torbiera” il ricorrente convenevole e per questo sarà meglio non dilungarci oltre … (.)😊
Il Natale alle 10, il Capodanno alle 23 o giù di lì del tutto fuorvianti e spropositati.
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Musil avrebbe espresso ben più ‘congeniali’ affermazioni del tutto congeriali a riguardo degli “Uomini senza Qualità”.
Complimenti al grande Giorgio Gaber – ogni tanto ‘peschiamo’ nel vasto mare degli innumerevoli Autori, Attori e Personaggi del nostro iperbolico mondo culturale – ironico cantautore dalle mille verità vezzeggiate con le sue canzonette – che poi non erano solo canzonette – ma veri e propri esilaranti flash istantanei sull’evoluzione – o sull’involuzione – della Società in cui viveva. In cui vivevamo, in cui viviamo. Momenti dal sapore – autentico – di coscienza civile, parodiati in musica. E, che musica. Lo sentiamo ancora col farci orecchiare con la fluttuazione dell’Uomo ora a Destra ora a Sinistra a seconda del momento politico. Il tempo delle “Metamorfosi” negli schieramenti non è mai venuta meno nel corso degli anni. Il Trasformismo regna sovrano e Gaber l’ha saputo coglier con garbata ironia. Chi doveva scardinare le Istituzioni come fossero state delle scatole di Tonno non abdicano al sistematico ‘voltafaccia. Voltagabbana a prescindere … Ci si prende e ci si lascia per cadere nelle braccia del migliore ‘Offerente’ per conservare la poltrona e …(.)
L’incomparabile conquista di un Popolo è raggiunta qualora apportata dalla partecipazione democratica al voto. E, non solo: offrire ai Giovani più collaborativi e preparati non tralasciando ben di sicuro anche i meno fortunati e privilegiati che sempre esisteranno: l’inserimento nel mondo del Lavoro per ogni tipo di Professione e/o del ‘terziariato’ con le necessarie clausole ‘doviziatorie’. Far sì che Gli stessi non vengano attratti e ‘arruolati’- termine del tutto calzante – da altri Paesi ben meglio organizzati. L’aiuto di questi Ragazzi serve alla nostra Italia, adesso maltrattata a piene mani e presa a calci da inesperti ‘contaballe’. In Liguria direbbero teatralmente “Cuntamusse …”
Più’ si vota e verosimilmente: di più, la democrazia avanza.
Quante votazioni si rincorrono nel corso degli anni nella nostra vetusta Italia.
Meno male così – almeno – non ci facciamo del male, meglio mille e una volta questo tipo di Democrazia che … (.)
La vecchia Europa, parte dell’Asia, dell’Africa e del sempre Sud America con asfissiante ricorrenza ‘trasecolante’ nei secoli dei secoli in continue ‘ambasce’ deturpano Luoghi e Civiltà di antiche Bellezze. Vedasi: così a caso fra le tante incongruenti congruenze lo sfacelo causato con lo svuotamento ingiustificato quasi per capriccio lo sgretolare o quasi cancellare dalla faccia della Terra il più grande Polmone natur(al)istico del mondo. L’Amazzonia che abbiamo sempre sognato in ‘imagine of the people’.
Il bello è che più si vota e più la “Gente” non ne è stufa.
L’invito che viene spesso rivolto non appropriatamente è “Andate a Mare o …”
I Paesi che hanno co-tanta “percentuale” di Democrazia non subiscono il dispotismo e la dittatura – magari il nepotismo – : in altre Circoscrizioni unitariamente vetero-dirette da Oligarchi votati ed ossequienti verso il “Monade” di turno: biechi e Violenti altri Intendimenti.
Nei paesi di scarsa autonomia politica democratica, si cerca di inculcare lo spirito libertario, non liberticida: del buon seme ‘compartecipativo’, con la classica e a volte velleitaria “Esportazione della Democrazia”, talvolta fallace e mendace – purtroppo- .
L’Italiano ha imparato la lezione del grande Montanelli che invitava gli Italiani a votare nonostante si sentisse la puzza sotto il naso: “Turiamoci il naso ma facciamo il nostro dovere”. Invitava così dal suo scranno mediatico tutti gli elettori italiani, anche i più indecisi. Nonostante i ‘miasmi’ fluttuassero inesorabilmente anche tra le più collaudate Organizzazioni politiche.
E, Giorgio Gaber il cantautore scomparso da ormai troppo tempo e di cui ne sentiamo la mancanza nella sua breve affermazione, per niente laconica o svagata, affermava perentoriamente: “La libertà è partecipazione” niente di più vero e fondamentale per un Paese civile.
Il rischio che si corre in mancanza di democrazia, può dare sfoghi rabbiosi e velleitari che andrebbero a minare la convivenza civile fra i Popoli.
La nostra Costituzione che ancora oggi è valida e si regge su solidi fondamentali pilastri nonostante molteplici attacchi vedi alla voce “DPCM” a torto o a Ragione: talvolta più a torto “Ob Torto Collo” ci garantisce comunque una certa ‘Serenità’. Tali disposizioni nonostante le mille precauzioni suonano beffarde e/o irridenti nonostante la preparazione di Governanti, Presidente, Sindaci: figuriamoci in uno dei qualsiasi altro Stato con il ‘ditta-Torello’ di turno …
Gli Italiani si sono sempre espressi – dopo aver provato il black out … – mettendosi convintamente alla prova del Voto. A chi di dovere, aguzzare la vista ed aprire le orecchie per soddisfare il primario bisogno costituzionale del nostro Paese. La grande conquista del voto ottenuta attraverso lunghe battaglie e la doverosa: “La Libertà è partecipazione” così semplicemente auspica migliori intese con la classe politica dirigente.
Nonostante queste premesse e conclusive affermazioni viene spesso ascoltato ‘qui e là io amo la Libertà’ : “Io non ho mai votato”, “Io nemmeno, tanto è e sarà inutile”, “A me in tasca non entra nulla”, “Tutti sono … E’ pensano solamente al loro tornaconto”, “Quando siederanno su quelle sedie finiranno con il disperdere le buone intenzioni”. Sono solo sfoghi istantanei del momento e di frustrazioni che quei medesimi vivono sulla loro pelle. I giovani e le nuove Generazioni hanno in mano una ‘bacchetta magica’ per fustigare Usi e Costumi della classe dirigente non del tutto appropriati e confacenti al ruolo che ricoprono. Il Potere spesso e volentieri torna nelle nostre mani e nelle urne facciamone un buon uso e perché no: un ricorrente abuso. Iniziamo col valorizzare la Scuola e l’Istruzione in genere ed altri vitali Comparti: Sanità, Giustizia, Infrastrutture …
Seneca sembra rivolgere ai Governanti del suo tempo: < Eppure è facile amministrare ciò che è certo, per esiguo che sia il Difficile è invece Custodire e preservare quando i Tempi saranno Incerti >. Quando potrebbe esaurirsi quel ‘carpe diem’ Non ci resta che affidarci in conclusione alla ”Temperantia”: quella Virtù che consiste nel regolare i desideri e le passioni. La Sapienza di Senofonte, la temperanza di Socrate e ancora il consiglio di Aristotele che invita i Reggitori ad abbandonare l’Insensibilità e gli eventuali Vizi che inevitabilmente si presenteranno nell’agone Spazio Temporale di ogni attività. Per questo ci piace dichiararci “Pro-Pre-Post” ‘Socratici’” (vitanaturaldurante).