L’arte della gioielleria: le eccellenze di Alessandria in un bracciale
Rossella Ferrando è figlia d’arte Il padre Claudio encomiabile orologiaio oltre che affermato gioielliere come la moglie Laura ha recuperato il prestigioso orologio della Cittadella
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Rossella ha voluto realizzare, con la sua bravura, dei monili d’eccezione traendo lo spunto da personaggi e/o monumenti della nostra città, impostati con un proprio stile, quali simboli preziosi per la loro importanza storica di Alessandria.
Alessandria Mia è stato definito il bracciale riprodotto, ogni parte raffigura una potenzialità alessandrina, riportata in miniatura per essere indossata nel ruolo di suggestivo accessorio d’abbigliamento, soprattutto da indossare per le grandi occasioni.
Il primo pensiero di è rivolto alla cittadella, l’edificio militare notevole, laddove il suo papà ha lavorato per recuperare egregiamente l’antico orologio, posto sul fontale della Caserma Giletti… Un bel dì/ è stato trovato,/ proprio lì,/ in Cittadella,/ del rottame ammassato./ “Ohh!?!? Questa è bella!/ Che si fa del ritrovato?”/ “No?!?! Son pezzi/ d’un segna ore,/ lì son messi da tenere uno a uno/ per consegnare all’assemblatore,/ quando sarà opportuno”./ L’orologiaio, frattanto,/ è stato trovato!/ È Claudio Ferrando,/ il designato/ .. e.. s’è subito prestato.
Il Ponte Meier è proprio accanto, una costruzione realizzata per sostituire il ponte in mattoni pieni per attraversare il Tanaro, simbolo della città più evoluta.
Un poco più in là ecco Santa Maria di Castello, un tempo Santa Maria in Rovereto/, è anch’essa ultra centenaria, è là, in loco discreto.
La suggestività dell’Orologio di Palazzo Rosso, non dev’essere dimenticata, il più caratteristico, il più inusuale,/ alla vista di frettolosi o lenti passanti,/ affacciato è sulla piazza principale,/ composto da fantastici tre quadranti:/ quel al centro segna l’ore,/ a mancina c’è il lunario,/ alla dritta del visitatore,/ ecco, preciso, il datario.
La nostra città ha vissuto, con la Borsalino un periodo d’eccellenza economica: il cappello è stato protagonista in tante pellicole cinematografiche, in questa veste ha portato Alessandria in ogni angolo del globo, pertanto non si può dimenticare, soprattutto per le sue operarie appellate, nel nostro vernacolo, El Bursaleñi, ovvero le Borsaline.
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Chi son le Borsaline?/ A far cappelli sempre impegnate,/ queste ricche signorine,/ alquanto ben salariate!// Eleganti nel lor splendor,/ da sole son accompagnate,/ a passeggio fan furor,/ dagli alessandrini, le più coccolate….
Un’eccellenza riprodotta dalla mani di Rossella è la Bicicletta:/ che bell’invenzione/ è la bicicletta,/ s’usa per ogni occasione,/ specie se s’ha fretta./S’arriva in un baleno,/ per le vie della città,/ se poi non si tocca freno,/ è una rarità…. con una gimcana fra i mezzi,/ s’arriva felici a destinazione./ s’usa per ogni occasione,/ specie se s’ha fretta,/ la bicicletta è l’ottima soluzione!
Gelindo, il personaggio natalizio, è diventato un monile, così riproposto: …or son ben tant’anni!/ da quel dì, quando le scene/ hai per primo calpestato./ Quanti alessandrini nei tuoi panni,/ le tue pene,/ i tuoi ansiosi affanni/ sul piccolo palco han interpretato./ Tu vuoi bene alla città,/ Rossella non t’ha dimenticato/ in San Francesco, ogni anno,/ difendi la verità,/ sotto forma di businà.
I Ragazzi iscritti all’Unione Pro Sport di Alessandria fin dal 1897, sono stati fra i primi a giocare al calcio, pertanto inclusi nel Bracciale Alessandria Mia.
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Quante Squadre avete sfidato …/… tante reti avete segnato,/ tornate con letizia,/ con l’onore conquistato./ L’abilità Grigia/ ha sorpreso nella tornata:/ con quel “forza attaccate”/ un dì parole dal trainer pronunciate,/ la nemica difesa avete sfondato,/ con l’energie ormai lanciate./ Tutti, con la gioia nel cuore/ con la gloria, nell’onore/ impegnatevi con ardore./ Tutta, unanime la città,/ vicino a voi, sempre, resterà.
Le caratteristiche della nostra zona sono le pianure, sono le colline, indimenticabili sono i panorami, con le valli circondate da montagne; proprio queste valli offrono preziosa uva … / Qual eccellenza/ è il buon vino,/ se preparato con sapienza,/ è certamente sopraffino./ La nostra tradizione,/ per la provata conoscenza,/ l’ha affidata al contadino/ formato da secolare preparazione./ Cin, cin brindiamo felici/ per un mondo gioioso,/ per i tanti amici/ alti alzino i calici,/ per un avvenire rigoglioso.
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Franco Montaldo