Pettazzi (Lega): «Abbiamo investito sperando in rilanciare il nostro territorio tramite flussi turistici e non di scorie radioattive»
ROMA – «Questa “lotteria” è un ennesimo segno di incapacità e, soprattutto, di mancanza di condivisione da parte del Governo: è un gioco al quale diciamo chiaramente di non voler giocare». Commenta così, l’on. Lino Pettazzi (Lega) l’inserimento tra i 67 siti nazionali individuati come idonei per il deposito nazionale dei rifiuti radioattivi di sei aree nella provincia di Alessandria, due delle quali localizzate tra Fubine Monferrato e Quargnento e tra Quargnento e Castelletto Monferrato.
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«In piena notte, nel bel mezzo di una crisi e di un’emergenza pandemica, il Governo diffonde una decisione (già presa) di tale portata senza la benché minima condivisione con le istituzioni locali. È una situazione che, se non fosse decisamente grave, sarebbe ridicola tanto è paradossale – commenta il deputato e sindaco di Fubine Monferrato – Per anni, il nostro territorio, pregevole sito Unesco, ha investito risorse via via sempre più imponenti per sviluppare e consolidare una vocazione turistica. Ora, anche se si tratta solamente di un’ipotesi, la decisione di considerare un pezzo di Monferrato come idoneo a ospitare i rifiuti radioattivi italiani smonta completamente quel progetto di investimento turistico. Ma non solo: la gravità di questa eventualità balza ancor più agli occhi se si pensa che, in tema ambientale, il Monferrato ha già pagato e continua a pagare un prezzo altissimo a causa del dramma dell’amianto. A questo territorio interessa chiudere quel capitolo con il completamento delle bonifiche e, ora, risollevarsi dall’emergenza in atto per essere protagonista di una rinascita e di un rilancio dei flussi turistici: una decisione in altro senso non farebbe altro che portare “flussi di scorie” dei quali, in questo momento di crisi, facciamo a meno. Ma, qualora fosse necessario, garantiamo di far conoscere la nostra contrarietà anche con le barricate».