in tema di Meritocrazia, quanti hanno davvero letto il libro di Michael Young (il suo inventore)?
Meritocrazia è un neologismo coniato dal sociologo britannico Michael Young (1915-2002) dal titolo del suo romanzo distopico “L’avvento della meritocrazia (gli uomini sono tutti uguali?) del 1958 (titolo originale: The Rise of Meritocracy 1870- 2033: An Essay on Education and Equality), in cui descrive un futuro in cui l’organizzazione sociale e politica è determinata per selezione, essendone parametri quoziente intellettivo e attitudine al lavoro; il termine è in origine dispregiativo, mentre in Italia assume valore positivo in base a poco chiari criteri che escludono la collusione con legami parentali o famigliari (nepotismo), a caste economiche (oligarchia) o camarille politiche (lobby).
(dal risvolto di copertina dell’edizione 2014 delle Edizioni di Comunità) “Se non si può giocare altro che un calcio di prima fascia, che cosa deve fare di tutti quelli che non sono abbastanza bravi per essere ammessi nella squadra? Gli uomini, dopotutto, si distinguono non per l’uguaglianza ma per l’ineguaglianza delle loro doti. Se valutassimo le persone non solo per la loro intelligenza o la loro efficienza, ma anche per il loro coraggio, per la fantasia, la sensibilità e la generosità, chi si sentirebbe più di sostenere che lo scienziato è superiore al facchino che ha ammirevoli qualità di padre, o che l’impiegato straordinariamente efficiente è superiore al camionista straordinariamente bravo a far crescere le rose’” Michael Young.
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(dalla quarta di copertina dell’edizione 2014 delle Edizioni di Comunità) Anno 2033 La meritocrazia è al potere. La nuova classe dirigente governa grazie a riforme economiche e sociali ispirate al principio dell’uguaglianza delle opportunità e dell’intelligenza misurata scientificamente. Ma anziché produrre un sistema democratico maggiormente realizzato, il risultato è una nuova società di casta in cui la grande maggioranza è umiliata ancor più sottilmente. E per questo, infine, si rivolta. Con quest’opera di fanta-sociologia Michael Young inventa nel 1958 la parola “Meritocrazia”, in irriverente opposizione a un’esaltazione ideologica del principio del merito, proiettando così nel futuro, con esiti inaspettati e sinistri, una delle tendenze più invocate del nostro tempo.
(dal risvolto di copertina dell’edizione 2014 delle Edizioni di Comunità) Michael Young (1915-2002) è stato un sociologo ed un economista inglese. Membro del Partito Laburista, ha dedicato la sua attività allo studio e alla promozione di un piano di riforme pensato per garantire maggior equità di accesso al sistema dei servizi pubblici e all’istruzione, in particolare per le comunità non di madrelingua inglese. Deve la sua maggior fortuna all’invenzione del termine “Meritocrazia”, con il quale segnalava il rischio che un’applicazione rigidamente ideologica del principio meritocratico generasse una società ancor più afflitta dal problema delle ineguaglianze.