Gravagno (Lega): “È bastato qualche malumore da parte di Renzi e dei suoi a far traballare il castello di carte del premier. Conte troverà i “responsabili”? Auguriamoci di no”

Egregio Direttore,
Se qualcuno si fosse domandato quanto è solida e coesa la maggioranza che sostiene il Conte-Bis, in questi giorni ne ha avuto una risposta piuttosto esauriente: meno di quanto chiunque si sarebbe mai potuto aspettare. È bastato qualche malumore da parte di Renzi e dei suoi a far traballare il castello di carte del premier, ora più che mai vulnerabile. Ma a prescindere da ciò che succederà, è doveroso soffermarsi per qualche minuto su ciò che sta accadendo, in particolare sulla figura politica che in questo momento sta tenendo in mano le sorti non solo del governo, ma anche del futuro a breve termine dell’intero Paese.

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Di certo Renzi sta dimostrando una sorprendente coerenza nella sua estrema incoerenza, poiché se fino a qualche anno fa sosteneva l’importanza di dover annientare (politicamente parlando) i “partitini che mettono veti”, eccolo adesso, dall’alto del suo ipotetico 3% di consensi, in prima linea a scatenare crisi di governo e, per rincarare la dose, alla guida di un partito che non solo in caso di elezioni probabilmente non supererebbe la soglia di sbarramento, ma che si è addirittura formato a seguito della scissione dal PD dopo le elezioni del 2018, dal palazzo per il palazzo verrebbe da dire, e che quindi non può rappresentare letteralmente nessun elettore. E se ci si chiedesse quali siano verosimilmente i motivi che lo hanno spinto verso questa presa di posizione? Sarebbe in ogni caso più credibile optare verso quella dell’interesse personale piuttosto che ipotizzare un improbabile e improvviso senso di lealtà e dovere verso gli italiani, considerando che non ne ha mai avuto in passato. Ma ormai poco importa, quello che è importante è invece chiedersi che cosa potrà accadere ora, alla vigilia di una delle più gravi crisi politiche mai affrontate dal nostro Paese.

In un primo caso, è comunque possibile che Italia Viva torni in seno alla maggioranza con un rimpasto, in cambio ovviamente di nuovi incarichi, ministeri e, chissà, magari in cambio di quella delega ai servizi segreti su cui lo stesso Renzi tante volte ha rivolto l’attenzione. Uno scenario sicuramente possibile anche se non probabile, considerando che un rimpasto in favore di Renzi delegittimerebbe ancora di più l’autorità di Conte e renderebbe il governo sempre più dipendente dai suoi capricci.

Una seconda opzione, quella forse più probabile, vedrebbe Conte cercare affannosamente in Parlamento, soprattutto al Senato, il consenso dei cosiddetti “responsabili”, termine alquanto generoso per indicare in fin dei conti quelle schiere di onorevoli disposti a dare la fiducia in cambio di poltrone e ruoli, in vista dunque di un Conte-Ter (Dio ce ne scampi).

Si prospetterebbe invece una terza via nel caso in cui Conte non trovi i “responsabili” tanto desiderati, il che aprirebbe incontrovertibilmente ad una crisi di governo vera e propria che, in quest’ottica, potrebbe essere risolta da Mattarella con il suggerimento di formare un ennesimo governo tecnico. Si tratta chiaramente di un’ipotesi non certo probabile né auspicabile e la Lega, che insieme alle forze di centrodestra rappresenta la maggioranza dell’elettorato italiano, preferisce di gran lunga premere per giocarsi la carta delle nuove elezioni in modo da potersi ripresentare in Parlamento con numeri diversi, senza lasciarsi invischiare in rischiose congetture di deriva tecnocratica. Quest’ultima alternativa rappresenta il peggior incubo sia per i democratici, consapevoli di aver prestato il fianco ad uno dei più abominevoli e riprovevoli esperimenti di governo degli ultimi cinquant’anni, sia soprattutto per i pentastellati, che in caso di nuove elezioni rischierebbero seriamente di fare compagnia a Renzi nella categoria dei “partitini”.

Insomma tante domande e poche risposte, per il momento. Renzi si riavvicinerà a Conte? Difficile dirlo. Conte troverà i “responsabili”? Auguriamoci di no. E soprattutto cosa ci può essere peggio di un Conte-Bis? Sicuramente un Conte-Ter.