CS – DemoS: “Il modello RSA va superato”

In Italia il 50% degli anziani che hanno perso la vita per il Covid-19 vivevano in strutture, RSA, case di riposo. Mentre solo il 24% degli anziani che vivevano a casa sono morti. Così è avvenuto su scala mondiale.
“Basterebbe questo dato per spingere governo e regioni a cambiare drasticamente e immediatamente le politiche socio-sanitarie in favore di una generazione che ha dato tanto al nostro paese e ricevuto poco nel momento del bisogno. Stupisce per questo l’invito a occupare al più presto i posti rimasti liberi (proprio a causa dei decessi per COVID!) nelle RSA piemontesi della consigliera regionale Monica Canalis” afferma la coordinatrice provinciale di DemoS-Democrazia Solidale, Paola Ferrari.
Molti anziani e le loro famiglie giustamente non vogliono più ricoverare in queste strutture che anziché protettive sono divenute luoghi di maggior contagio e di isolamento disperato per chi è sopravvissuto. Ma non hanno scelta perché se la regione Piemonte spende anche 1.300,00 euro al mese come quota sanitaria per i ricoveri in RSA, non sono previsti aiuti corrispondenti a chi vuole curare gli anziani a casa. L’assegno di cura ha importi molto minori e viene erogato anche dopo un anno di attesa. In Italia l’assistenza domiciliare pubblica arriva solo a 3 anziani su 100!
“DemoS Piemonte ribadisce l’urgenza di programmare SUBITO uno spostamento importante di risorse (nazionali e regionali) dalle rette per i ricoveri all’assistenza domiciliare, all’Assistenza Domiciliare Integrata, agli assegni di cura per permettere agli anziani di essere curati e assistiti a casa loro senza essere sradicati dal proprio mondo e dai propri affetti. Le RSA devono cominciare a pensare come riconvertirsi con servizi diversi, più flessibili, con piccoli numeri come i centri diurni, le case di giorno, le piccole case famiglia, il cohousing, i servizi domiciliari” aggiunge Ferrari.
Così è stato fatto con i manicomi e con i collegi per i bambini che sono scomparsi facendo spazio a piccole realtà più rispettose della libertà e della dignità delle persone. E’ un percorso inevitabile che però va avviato più presto possibile. Lo chiedono le famiglie, spesso lasciate sole, che in Italia sono il primo “ente di assistenza” agli anziani. Gli ospiti delle RSA infatti sono 300.000 mentre gli anziani che vivono a casa propria con una badante sono stimati (Censis) in 1.655.000. Sosteniamo la volontà delle famiglie e degli anziani: a casa propria si vive di più e si vive meglio!